I tarocchi

Il mio Maestro mi insegnò che l’uso dei Tarocchi era nato tra gli Egizi, e collegato al culto del dio THOT-Hermes Trismegistus, fonte di ogni conoscenza, arte, magia, lingua e scrittura. Come insegna la tradizione Magica, a questo dio si attribuiscono anche vari ritratti delle altre divinità, successivamente raccolti in un libro sacro denominato a-rosh (inizio della dottrina).
Alcuni Maestri, collegano le figure dei tarocchi a quelle della raccolta appena citata e ritengono che il loro nome, tarog, derivi etimologicamente da ta=via e rog= regio (VIA DEI RE).
Questo “Libro di Thot” o “Via dei Re” sarebbe l’unico volume scampato allo spaventoso rogo della Biblioteca di Alessandria bruciata con i suoi 700.000 preziosi manoscritti per volere del Califfo Omar che aveva espugnato la città. Il volume era composto da 78 lastre di oro purissimo e decorato con figure bizzarre. Ma nessuno, sul momento e per molti secoli ancora, riuscì a capire di che cosa si trattasse perché gli studiosi erano incapaci d’interpretare il significato della scrittura geroglifica incisa su quelle lastre. Poi una straordinaria scoperta in cui la storia dei Tarocchi s’incrocia con quella della civiltà antica in generale. Durante la compagna napoleonica in Editto alla fine del secolo 23° secolo un soldato dell’Armèe francese rivenne per caso, in una località denominata Rosetta, lungo il Nilo, una stele di basalto recante una triplice iscrizione in caratteri greci (già noti), egizi volgari ed egizi sacri. Quella triplice scritta permise di sciogliere l’enigma della scrittura geroglifica e quindi anche di interpretare il senso delle parole incise sul Libro di Thot.

Ma cosa lessero gli studiosi in quel libro? Si convinsero che si trattava di uno strumento sacro, destinato a esplorare le vie ignote e quindi riservato a pochissimi eletti. Si dedusse anche che gli Arcani che vi erano rappresentati. 78 in tutto, erano divisi in 22 maggiori e 56 minori. E si aprì la strada a nuove interpretazioni, a nuove ricerche. Fra i protagonisti dello studio dei Tarocchi nel secolo scorso, troviamo principalmente due personaggi. Uno fu Eliphas Levi, noto anche come Abbè Constant, l’altro, fu Papus a cui possiamo aggiungere Stanislao di Guaita. Tutti costoro contribuirono a formulare una nuova teoria sull’origine dei Tarocchi: da allora in avanti l’ipotesi dell’origine egizia si venne indebolendo mentre si consolidò il collegamento dei Tarocchi con la Cabala ebraica.

Condizioni dell’ambiente

Per iniziare una buona lettura, è indispensabile operare in ambiente sereno, raccolto, intimo. La consultazione dovrà svolgersi in un locale non eccessivamente illuminato, dove non penetrino rumori atti a turbare la concentrazione del divinante e del consultante, e dove non vi siano colori troppo intensi. I colori infatti producono vibrazioni con effetti, a volte, anche notevoli sull’organismo e sull’equilibrio nervoso.
Si ricordi in proposito che:
– il rosso produce effetti eccitanti
– il giallo predispone la mente alla calma
– l’arancio sopisce le emozioni
– il verde rilassa il sistema nervoso – il blu e i diversi toni sono calmanti
– il violetto e l’indaco sono i più indicati per la meditazione

Condizioni personali: si consiglia di:

A costui (o costei) raccomandiamo di:
1) evitare di leggere i Tarocchi subito dopo aver consumato un pasto (anche leggero); dopo i pasti infatti l’organismo convoglia molte energie nella digestione e per conseguenza il cervello è meno attivo
2)astenersi dal fumare e bere alcolici prima della divinazione e durante; sia il fumo che alcool danneggiano le facoltà extra-sensoriali in quanto limitano l’attività cerebrale e di altri organi
3)prepararsi a leggere le carte nelle condizioni di massima purezza fisica e psichica; si abbia cura, se possibile, di procedere alla cartomanzia avendo l’intestino libero e dopo essersi lavati le mani con acqua corrente per scaricare le energie negative accumulate sotto forma di elettricità statica.
4) assumere uno stato di massimo relax spirituale e muscolare, del tutto analogo a quello richiesto per le sedute di yoga; per raggiungere tale condizione, un buon mezzo sarà quello di effettuare, prima della seduta di cartomanzia, alcuni esercizi di respirazione profonda, espirando cioè tutta l’aria dai polmoni e inspirando successivamente il più a lungo possibile. Queste sono le condizioni preliminari per fare una buona seduta di cartomanzia; ma non sono le sole e tanto meno sono le uniche principali.
Per completare il quadro occorre infatti osservarne altre due: i rapporti con l’altra persona, cioè con il consultante, e il delicato problema dell'”interesse”.

LA NUMERAZIONE

Gli Arcani Maggiori sono numerati da 1 a 21 eccettuato il Matto, che non ha numero.
Essi sono nell’ordine:

Il mago1. IL MAGIO O GRAN MAGO BAGATTOLa Papessa2. LA PAPESSA O GRANDE SACERDOTESSAL'imperatrice3. L’IMPERATRICEL'imperatore4. L’IMPERATOREIl papa5. IL PAPAL'amoroso6. L’AMOROSOIl carro7. IL CARRO
La giustizia8. LA GIUSTIZIAL'eremita9. L’EREMITALa ruota10. LA RUOTALa forza11. LA FORZAL'impiccato12. L’IMPICCATO O APPESOLa morte13. LA MORTELa temperanza14. LA TEMPERANZA
Il demonio15. IL DEMONIOLa torre16. LA TORRELe stelle17. LE STELLELa luna18. LA LUNAIl sole19. IL SOLEIl giudizio20. IL GIUDIZIOIl mondo21. IL MONDO
 Il mattoIL MATTO 
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