Archivio: A scuola di cartomanzia

Premessa

La Cartomanzia è una cosa seria. Non è un gioco, non è improvvisazione, non è passatempo. La mantica della Cartomanzia è una Ritualistica Esoterica, con la quale si analizza un fatto presente in prospettiva futura. Le carte non servono e non devono essere usate per “divinare” il futuro. NON è consentito a nessuno di sapere ciò che accadrà in futuro. Quello però che possiamo analizzare sono gli eventi futuri derivati da una situazione che già esiste e che grazie alla Cartomanzia sapremo anticipatamente se quella particolare situazione si evolverà a nostro favore o a nostro svantaggio, dandoci così la possibilità di intervenire e far andare le cose come meglio ci confà.
E’ un concetto questo che deve essere ben chiaro, altrimenti si correrà il rischio di dare un’interpretazione errata alle carte con conseguente vanificazione del nostro lavoro.
La Cartomanzia inoltre serve per analizzare particolari stati esoterici (negatività. squilibrio,…) consentendoci di riparare eventuali anormalità.
Essendo la Cartomanzia a tutti gli effetti una Ritualistica esoterica, bisogna sottostare a precise regole per ottenere i migliori risultati. L’inosservanza di queste regole non solo falsificherà l’esito della consultazione, ma potrebbe porre il consultante in uno stato di pericolo esoterico con conseguenze a volte anche molto gravi.

Le 10 regole principali da conoscere
prima di avvicinarsi alla Ritualistica
della CARTOMANZIA
  1. Le carte, di qualsiasi natura esse siano, prima di diventare operative, devono essere CONSACRATE. La non consacrazione esoterica delle carte che verranno usate in cartomanzia, le priva di qualsiasi valore esoterico ed operativo. Questo vuol dire che i responsi potranno NON essere veritieri, ma fuorvianti ed ingannevoli.
  2. Dopo la consacrazione le carte vanno conservate in un panno nero, dove vanno riposte dopo ogni consultazione fisica (inerente ad una persona).
  3. Onde evitare eventuali infestazioni larvali o per eliminarne eventuali presenti, l’ambiente dove di svolgerà la o le sedute di cartomanzia, va purificato prima del primo consulto e dopo l’ultimo.
  4. NON si devono aprire le carte se si è mestruati. In quel periodo si è negativi e si corre il rischio di sconsacrare le carte.
  5. NON si devono mai fare le carte per se stessi. Le carte fatte per se stessi non sono obiettive ma condizionate dall’operatore onde per cui non obiettive.
  6. Per la stessa ragione evitare di fare le carte a parenti o persone con le quali si è legati da particolari rapporti affettivi;
  7. NON si devono mai fare le carte per gioco. Con la Ritualistica della cartomanzia si possono aprire porte esoteriche anche involontariamente ed inconsapevolmente che poi non si sanno chiudere col pericolo di infestazione larvale per le persone e per l’ambiente.
  8. L’operatore deve avere sempre con se la sua protezione esoterica e possibilmente una protezione ambientale a salvaguardia del consultante.
  9. Le carte vengono aperte per analizzare precise situazioni reali e di una certa importanza e non per realtà frivole, futili, capricciose quando addirittura inutili.
  10. E’ bene, prima di avvicinarsi alla realtà della Cartomanzia, avere le basi di conoscenza cartomantica che abbinate alla personale sensitività, vi faranno avere quella capacità interpretativa che vi permetteranno di diventare un esecutore ottimale di questo antico e validissimo strumento magico-esoterico.

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Perché una seduta di Cartomanzia sia valida, bisogna tenere in considerazione un elemento importantissimo, oserei dire una “conditio sine qua non”, ossia il punto di riferimento su cui basare l’analisi esoterica.
Il punto di riferimento generalmente è dato dal consultante, il quale, prima della seduta e dell’inizio della Ritualistica, appoggerà la sua mano sinistra sulle carte, in modo tale che queste si impregnino del suo prana e possano analizzare le eventuali “sue” situazioni che gli stanno a cuore.
In mancanza della persona, si può avere come punto di riferimento una sua fotografia. In tal caso le carte verranno poste sopra la foto per alcuni minuti.
Mancando anche la foto, si può ricorrere ad un feticcio (statuina in stoffa, paglia, cera,…) battezzata con gli stessi dati del consultante, il quale sostituirà il soggetto.
In caso di consulto cartomantico telefonico senza alcun punto di riferimento, l’analisi cartomantica lascia molto a desiderare. L’indagine viene affidata alla sensitività dell’operatore, alle vibrazioni vocali, ma resta comunque una seduta durante la quale avremo delle indicazioni superficiali, non potremo approfondire determinati momenti di indagine, il responso sarà molto generico ed approssimativo.
Ecco perché, di fronte ad una problematica seria ed importante da dover analizzare professionalmente ed approfonditamente, sono da scartare i consulti degli 166 e 899 et similia, i consulti radiotelevisivi, mentre per contro è bene recarsi nello studio dell’operatore ilo quale solo così potrà darci certezze e non fantasie.
Gli operatori telefonici che pretendono o che affermano di essere in grado di analizzare approfonditamente un problema anche per telefono, sono degli imbroglioni i quali vogliono solo speculare su determinate esigenze di chi telefona, aprofittandosi del loro stato psicologico o delle loro necessità, inventandosi poi realtà e certezze che non trovano alcun fondamento e nessun conforto nella Tradizione Magica. A distanza e senza punto di riferimento il fare le carte con pretese di professionalità è un prendere in giro le persone e non capire NULLA di cartomanzia ed esoterismo.
 

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