Gli aforismi medici di Paracelso

di Spartaco D’Amore
Di seguito riporto alcuni aforismi medici, sui quali i medici moderni dovrebbero riflettere, tratti dagli scritti di Paracelso, un medico, mago e alchimista vissuto intorno al 1500.
“La natura causa e cura le malattie, ed è quindi necessario che il medico conosca i processi della Natura, l’uomo invisibile al pari dell’uomo visibile”.
“Vi è nell’uomo un duplice potere attivo: l’uno che agisce invisibilmente, o potere vitale, e l’altro che agisce visibilmente o forza meccanica. Il corpo visibile ha le sue forze naturali, e il corpo invisibile ha le sue forze naturali egualmente; i rimedi di tutte le malattie o lesioni che possono colpire la forma visibile sono contenuti nel corpo invisibile…”.
Se conosciamo l’anatomia dell’uomo interiore, conosciamo la prima materia, e possiamo vedere la natura delle sue malattie al pari dei rimedi. Ciò che vediamo con gli occhi esterni è l’ultima materia. Dividendo e sezionando il corpo esterno, non possiamo imparare nulla sull’uomo interno e distruggiamo semplicemente l’unità del tutto”.
“Il ciarlatano studia le malattie negli organi colpiti, dove non trova altro che effetti già avvenuti, e non arriverà mai a una fine; perché anche se uccidesse mille persone per studiare questi effetti, rimarrebbe sempre un ignorante per quello che riguarda le cause. Il vero medico studia le cause delle malattie studiando l’uomo universale”.
“Coloro che si limitano a studiare e a trattare gli effetti della malattia sono come persone che si immaginano di poter mandar via l’inverno spazzando la neve sulla soglia della loro porta. Non è la neve che causa l’inverno, ma l’inverno che causa la neve”.
“L’origine delle malattie è nell’uomo e non fuori di esso; ma le influenze esterne agiscono sull’intimo e fanno sviluppare le malattie… Un medico… dovrebbe conoscere l’uomo nella sua interezza e non solo nella sua forma esterna”.
“Un uomo adirato non è adirato solo nella sua testa o nei suoi pugni, ma dappertutto; una persona che ama non ama solo con l’occhio, ma con tutto il suo essere; in breve, tutti gli organi del corpo, e il corpo stesso, sono solo forme-manifestazioni di stati mentali…”.
“Chi vuole conoscere l’uomo deve guardarlo nel suo complesso e non come una struttura messa su alla meglio. Se trova malata una parte del corpo, deve cercare le cause che producono tale malattia e non limitarsi a trattare gli effetti esterni”.
“Un medico che, sul suo paziente, non sa altro che quanto questi gli dice, conosce in realtà molto poco. Egli deve saper giudicare dalle sue apparenze esterne le sue condizioni interne. Deve saper vedere l’intimo dell’uomo esterno…”.
“…hanno fatto il loro ingresso in medicina tutti quei corrotti e scellerati buffoni che vendono i loro rimedi sia che funzionino oppure no. Basta che uno sia capace di riempire di soldi la sua borsa per acquistare la fama di essere un buon medico. (…). Così si sono procurati catene e anelli d’oro, girano in vesti di seta ed esibiscono apertamente di fronte al mondo la loro vergogna, quasi fosse un onore e si addicesse perfettamente a un medico. (…). Sono ladri e assassini… Tutta la loro arte è solo un chiacchierare e borbottare”.
“…il falso medico così viene dicendo a se stesso: se la cosa dovesse mettersi male – ciò che appunto accadrà – tu puoi sempre trovare una scusa, addossando su Dio o sul malato la colpa della tua cialtroneria. Intanto ti si deve pagare, vada come vada. La medicina è un’arte che va esercitata con grande coscienza e grande esperienza, nonché con grande timor di Dio; infatti chi non teme Dio uccide e ruba a più non posso; chi non ha coscienza non può neppure vergognarsi di se stesso”.

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