"Io ho ucciso Fabio a martellate, Sapone ha accoltellato Chiara"

Maccione:” Quando li abbiamo trascinati nella buca erano ancora vivi. Si sentivano dei lamenti, poi Nicola ha tagliato la gola ad entrambi”

ESAME DI MACCIONE MARIO medium del gruppo
– Maccione: “Questa fase è stata determinante perché arrivando il padre di Fabio e chiedendo agli altri dove fossero Fabio e Chiara, loro fingendo che si erano andati a imboscare chissà dove, il padre di Fabio non avrebbe saputo dove andare a cercarli.
Sapeva solo che era con Chiara che non conosceva. Per cui non sapeva dove andare a cercare, mentre se lo sapeva ci avrebbe fermato in tempo, sarebbe subito accorso a fermarci, perché noi eravamo partiti da poco.
Proprio quel caso ha tolto l’ultima possibilità che avevano di… Dunque siamo partiti e sulla macchina durante il viaggio ascoltavamo i Deicide, eravamo tranquilli. Fabio cantava in macchina. Abbiamo bevuto, non alcol, una bottiglia d’acqua. Siamo arrivati in Somma Lombardo. Lì c’era il Bontade che in teoria doveva aspettare all’entrata del bosco la chiamata di Volpe Andrea che lo avvertisse che era arrivato, in modo che il Bontade che era già nascosto nel bosco venisse a prenderci. Lui doveva fare in teoria da palo.
Quando Volpe ha chiamato Bontade, ci disse arrabbiato che non c’era Bontade. Io già lì mi ero rifiutato di andare, perché non c’era il Bontade, avevo manifestato di tornare indietro. Però ero in macchina con loro e non potevo scappare. Ci ha portati nel bosco, siamo entrati. Ci siamo messi dei guanti in lattice e abbiamo preso le armi “.
– Domanda: Quindi erano stati preparati anche dei guanti di lattice?
– Maccione: “Sì”.
– Domanda: Per non lasciare impronte?
– Maccione: “Sì. Per fare in modo che di questa storia non doveva accorgersene nessuno. Ho preso il martello che era sotto il sedile”.
– Domanda: Arrivate con la macchina, vi fermate, siete in 5 in macchina?
– Maccione: “Ci siamo messi i guanti e abbiamo preso le armi. Senza scendere. Quando siamo scesi, Volpe Andrea ha acceso le torce e le ha date in mano a Fabio Tollis e Chiara Marino perché non si vedeva niente. Siamo entrati…”.
LA BUCA
– Domanda: Le armi dove erano?
– Maccione: ” Sotto il sedile di Volpe. Siamo scesi e in testa c’erano Fabio e Chiara e noi dietro. Io non sapendo dove era la buca, niente, è venuto Sapone Nicola e mi ha detto: “Guarda che la buca – e mi ha indicato dov’era – è lì”. Abbiamo fatto appoggiare le torce a Fabio e Chiara per terra, in modo che illuminassero per terra e la buca. Ci siamo fermati tutti in silenzio lì fermi. Non so descrivere le sensazioni che ognuno di noi poteva provare, soprattutto quelle di Fabio e Chiara, non so cosa potevano pensare che c’era lì, avevano davanti questa buca, noi con le armi in mano.
Gli abbiamo chiesto se erano pronti, Sapone si è fiondato velocemente contro Chiara, l’ha presa e girata di spalle e ha iniziato a infliggerle queste coltellate. Chiara Marino, non so spiegarmi perché, non è scappata”.
– Domanda: Perché avrebbe dovuto se era consenziente?
– Maccione: “Però umanamente non lo so…”.
– Domanda: Perché lei si aspettava che scappasse?
– Maccione: “Esatto. Se fossero arrivati a un certo punto, comunque non sarebbe successa la cosa”.
– Domanda: Poteva scappare?
LA CONFESSIONE
– Maccione: “Sì, aveva un bosco intero per scappare, si poteva anche dileguare nel buio e nessuno l’avrebbe più trovata volendo. Chiara aveva un cellulare, avrebbero potuto anche correre, chiamare aiuto e invece no. Fabio che ha visto questa scena, non so se era per un blocco, non so perché ha aspettato che Volpe Andrea gli venisse addosso, infliggendogli queste coltellate sul petto.
Sono rimasto dietro a tutto inizialmente. Quando ho visto tutto questo, non so cosa mi è potuto partire nel cervello, con un panico, come… ormai è stata iniziata, se non lo faccio anch’io mi ammazzano, perché ormai hanno iniziato. Ricordo di essermi avvicinato a Fabio e lì mi è partito il cervello. Devo avergli tirato non so quante martellate. Fabio è caduto a terra ed emetteva ancora dei… era ancora vivo, perché per fare dei rumori… La Chiara, quando ho visto Fabio a terra, era già a terra distesa. Ho guardato la mia mano era piena di sangue. Non so come ho fatto a tagliarmi. Però da quello che mi è stato detto, mentre Volpe stava facendo quello che stava facendo, estraendo il coltello io devo essere passato di dietro e ho toccato la mano con la lama, facendomi un taglio abbastanza grave. Insomma perdevo sangue, mi sono allontanato e ho preso un panno in macchina e me lo sono avvolto intorno alla mano”.
– Domanda; Lei dove ha tirato le martellate, su che parte del corpo?
– Maccione: “In testa”.
– Domanda: Non anche sulle ginocchia?
– Maccione: “Da quello che mi ricordo in testa”.
– Domanda: Quante sono state?
– Maccione: “Non lo so, in quel momento non ho un ricordo preciso”.
– Domanda: Quindi lei ha visto che era ferito e ha cercato di tamponare la ferita?
– Maccione: “Sì. Mentre facevo tutto questo, Volpe Andrea e Nicola Sapone hanno trascinato Fabio e Chiara dentro la buca. Io essendo sopra, vicino alla macchina, non vedevo quello che succedeva dentro. Ero in panico e volevo andarmene, anche perché perdevo troppo… “.
LA SEPOLTURA
– Domanda: Hanno buttato prima la Chiara?
– Maccione: “Prima Fabio e poi la Chiara”.
– Domanda: Poi sono scesi giù?
– Maccione: “Sì. Dopo che hanno trascinato questi cadaveri, ho visto prima Sapone giù e poi l’ha seguito Volpe. Si sono sentiti dei rumori, non so cosa hanno tatto lì dentro, dei rumori, anche di botte”.
– Domanda: Di botte?
– Maccione: “Sì, di rumori come se si picchiasse qualcosa. Sono saliti su e mi è parso di vedere Volpe con qualcosa in mano, tipo un portafoglio. Poi Nicola Sapone, dicendo “Sono io il tecnico” è sceso lui ancora e quando è risalito ha detto di aver tagliato la gola sia a Fabio sia a Chiara”.
– Domanda: Perché erano ancora vivi?
– Maccione: “Sì”.
– Domanda: Cosa si sentiva?
– Maccione: “Dei lamenti soffocati diciamo, dei rigurgiti, dei rumori… non è neanche bello dire “.
– Domanda: Bisogna dire tutto.
– Maccione: “Poi è salito su dicendo che aveva messo anche dei ricci in bocca a tutti e due i corpi. Hanno iniziato a seppellire…”.
– Domanda: Disse che aveva orinato sulla tomba, sui due ragazzi?
– Maccione: “A me non è stata detta questa cosa, però non avendo visto quello che succedeva giù… So che poi hanno iniziato a seppellire questa buca in modo velocissimo. Io continuavo a perdere sangue e non mi sentivo bene. Volevo andarmene”.
– Domanda: Lei ha partecipato a ricoprire la buca?
– Maccione: “No”.
– Domanda: C’erano solo loro due?
– Maccione: “Loro hanno fatto… diciamo seppellito la buca. Io purtroppo ero lì a guardare. Poi abbiamo tirato su delle foglie sporche. Sono state messe non mi ricordo se in un bidoncino o in un sacchetto di plastica, non mi ricordo neanche che fine abbiano fatto i guanti. Siamo andati dopo avere fatto questa cosa, dopo avere tentato di ripulire, qualcosa è rimasto li e siamo andati e io… Praticamente Volpe doveva accompagnarci sia me che Nicola Sapone a casa di Nicola Sapone”.
IL VIAGGIO DI RITORNO
– Domanda: Cosa vi siete detti durante il viaggio?
– Maccione: “Loro si preoccupavano più del taglio, di come coprire il taglio, però tutta la falsità che è venuta dopo è stata decisa il giorno dopo”.
– Domanda: Avete deciso una versione da dare mentre stavate andando quella sera, cosa avete deciso?
– Maccione: “Già in principio avevamo deciso di dire del Nautilus, che in teoria tutti dovevano sapere che Fabio e Chiara erano andati via assieme”.
– Domanda: Sì, ma mentre andavate avete cambiato questa versione del Nautilus, avete deciso di darne un’altra?
– Maccione: “Abbiamo deciso di aggiungere il taglio”.
– Domanda: Come?
– Maccione: Durante il viaggio si era fermata la macchina e io avevo tentato di aggiustarla al buio, tagliandomi con un cacciavite. Poi questa cosa è stata detta all’ospedale di Legnano che sono andato al mattino dopo accompagnato da Nicola Sapone”.
– Domanda: Quindi nel viaggio di ritorno avete deciso questa nuova versione. Prima avevate detto…
– Maccione: “È stata accennata durante il viaggio di ritorno, poi se n’è discusso meglio, dopo la chiamata del padre di Fabio che è avvenuta il mattino seguente per informarsi dove fosse andato Fabio, che fine… se noi sapevamo dov’era andato”. 

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