Vocabolario della Magia e della Parapsicologia: V

Vau-dou: vau-dou, voo-doo o vu-dù, a seconda della lingua nella cui trascrizione grafica viene espressa, è una parola di lingua fon e sta ad indicare le credenze religiose delle tribù africane delle coste del golfo di Guinea e delle zone limitrofe. Si usa più abitualmente la grafia francese vau-dou, perché i paesi da cui proviene sono ex colonie francesi, perciò francofone, come il Dahomey, ora Repubblica del Benin, il Togo eccetera.
L’idea che il vau-dou nasca da un rapporto tra cattolicesimo e riti africani è completamente errata. Va tenuto presente che esso nella sua essenza originale, è ancora praticato e sentito in Africa, sua terra d’origine, nella piena osservanza della liturgia e della più autentica tradizione.
Il vou-dou è una religione sostanzialmente basata su una liturgia magica. Il concetto di sacro era originariamente espresso con il termine vaudon; il sacerdote veniva chiamato vaudou-non, la sacerdotessa vaudou-si, cioè sposa del vau-dou. Altri termini sacerdotali erano hungan, col significato di sacerdote maestro di Dio, e per la sacerdotessa, hunsi, sposa della divinità. Fu solo in seguito che la parola vau-dou, usata dalle popolazioni limitrofe convertitesi a questa religione, prese il significato, prese il significato di Dio o Spirito e passò ad indicare il nome di questo credo.
È una religione monoteista, che prende in considerazione un Dio Supremo, creatore ed infinito, ma estremamente distaccato dagli uomini e perciò sentito come un qualcosa di lontano e sfuggente.
Tutta questa liturgia è permeata, come si è detto, di aspetti magici. Malefici, fatture, esorcismi, evocazioni fanno parte integrante e permeante della sua struttura. I suoi sacerdoti sono indubbiamente dotati di facoltà paranormali, da loro gestite con ritualità che ne esaltano il potere. I fenomeni di psicobolia sono diffusissimi e fanno parte integrante delle manifestazioni religiose del vau-dou.

Veggente e veggenza: in sostanza lo stesso significato di chiaroveggente e chiaroveggenza.
Venti freddi: è uno dei più comuni fenomeni di psicocinesi che si verificano durante le sedute medianiche. Consiste in folate di vento freddo che attraversano la stanza, ove si svolge la seduta, pur con finestre e porte ermeticamente chiuse.

Viaggi in astrale: vengono definiti in questo modo anche i fenomeni di bilocazione allorché il doppio, stando alle relazioni del soggetto che ha avuto il fenomeno, sarebbe venuto in cotanto con entità disincarnate da lui incontrate nel mondo terreno. Si tratterebbe di entità trattenute in quell’ipotetico piano intermedio chiamato appunto piano astrale.

Visioni mentali: si può indicare con questa espressione tutte quelle visioni a carattere soggettivo che si presentano, sia spontaneamente che provocate, quali: sogni, allucinazioni, visioni telepatiche, chiaroveggenti, retrocognitive, precognitive, ipnopompiche ed ipnagogiche.

Visivi (fenomeni): sono i fenomeni paranormali interessanti la vista.

Voce automatica: vedi automatismo

Voce diretta: è uno dei fenomeni più sconcertanti ed impressionanti fra quelli medianici. Si manifesta con la presenza di voci chiaramente articolate che echeggiano nell’aria parlando e rispondendo coerentemente alle domande senza, peraltro, che vi siano apparenti fatti di materializzazione. È un fenomeno assai raro, ma se ne hanno notizie in cronache antiche, risalenti addirittura al 1323

Voci dell’aldilà: vedi registrazione medianica. 
 

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