Vocabolario della Magia e della Parapsicologia: S

Sabba: è una parola d’incerta origine. Una leggenda vuole che derivi da Sebasio, nome del più anziano degli Elfi. Si dice anche che abbia origine dai boccanali, nei quali si invoca Bacco gridando: Saboe! Ma l’ipotesi più probabile è che il termine derivi da sabato.
Il sabato, presso gli ebrei, è il simbolo del riposo festivo ed il girono nella quale va sospesa ogni attività. Il sabato non ha avuto però sempre quel significato religioso che possiede nella tradizione ebraica. Le invettive di Isaia e di Orea contro sabati e le feste collegate alle fasi lunari parrebbero indicare che a quale tempo esistevano tracce di una più antica tradizione risalente all’epoca nomade. Secondo questa tradizione il sabato, legato al culto lunare, era celebrato come una festa gioiosa, che non aveva nulla in comune con la festa del Signore. Il sabato sarebbe stata in origine la festa della luna piena, poi si sarebbe estesa a ciascuna delle quattro fasi del ciclo lunare. È molto probabile dunque che la parola sabba provenga da quest’antica tradizione. Il sabba è uno dei più fantastici parti della superstizione popolare. Abituato ad identificare la figura e l’attività della strega con il demonio e l’infernale, l’uomo della strada, ossessionato da timori oscuri, smarrito in paure ancestrali, dinanzi a misteriosi fenomeni che non riesce a spiegarsi, terrorizzato dalla figura del demonio, succube della propria ignoranza e spesso anche di un eccessivo fanatismo religioso, vede nelle streghe le messaggere di tutti i suoi inspiegabili malanni e nel sabba l’ideale macabro crogiuolo nel quale vengono forgiati gli strumenti e le armi malefiche della magia nera e della stregoneria, considerate le manifestazioni più dirette ed immediate dell’opera del maligno. Il sabba è appunto il convegno nel quale gli adepti, strumenti del male, s’incontrano coni loro padroni e maestri per concentrare insieme il male dell’umanità ed onorare il loro supremo satanico signore. Un convegno dal quale streghe e stregoni tornano arricchiti di nuove forze malefiche da utilizzare a danno degli uomini e per il trionfo del male.
Questa mentalità fu sorretta ed alimentata dall’atteggiamento dell’autorità ecclesiastica che confermava l’esistenza della stregoneria. L’esistenza del sabba fu ritenuta una cosa certa nei secoli scorsi, e più di un processo portò alla tortura ed alla condanna persone accusate di avere partecipato. Rituali ispirati ad esorcismi ed evocazioni demoniache vennero realmente celebrati in tempi passati e coinvolsero anche persone di alto rango. È proprio il rifiorire, al giorno d’oggi, della superstizione e dell’esaltato interesse per il misteriosamente macabro, per tutto ciò che è lugubre, per tutto ciò che si adombra di magia nera, che ha prodotto il dilagare di sette e circoli satanici o pseudo tali, in cui sacerdoti ripropongono ai loro adepti riti e cerimoniali talvolta anche raccapriccianti, facendo tornare di moda termini come messa nera, stregoneria, messa del diavolo, eccetera. È evidente che la maggior parte di coloro che si fanno coinvolgere in tali ambienti, sono per lo più individui quanto meno psicolabili o comunque inclini ad instabilità psichica, ed è comprensibile come si possano manifestare, nella situazione particolarmente esaltante di certe cerimonie, fatti di carattere paranormale o forme di isteria che possono assumere aspetti di tale fenomenologia.

Salimanzia: lo steso che alomanzia.

Satanismo: il satanismo è una pratica magica improntata su un orientamento spirituale sacrilego. Il satanismo, nel preciso intento di ribellarsi a Dio, sostituisce il principio del Male al principio del Bene, mirando ad ottenere beni materiali, illeciti piaceri e soddisfazioni, rinnegando il valore della pura spiritualità ed agendo in opposizione ed in odio a quelle pratiche virtuose che sono appunto appannaggio del concetto di Bene. Le sue più lontane origini si annidiano nella ancestrale tradizione dei cerimoniali stregoneschi, ma la sua definizione fisionomica si delinea dopo l’avvento del Cristianesimo e tocca le sue espressioni più violente nel Rinascimento e nei periodi romantici e preromantici. Attualmente, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, vi è una riviviscenza di quest’atteggiamento e sono molte le sette ad orientamento satanico che seguono questo credo operando in modo palese e dichiarato.
Numerosi gruppi satanisti esistono tutt’oggi negli Stati Uniti ed in Inghilterra, in Francia ed anche in Italia ne abbiamo diversi.
Nelle ritualità che essi mettono in atto si creano tra i partecipanti situazioni di empatia per cui l’ambiente ottimale, dal punto di vista psichico, per produrre quella tensione psicologica atta ad innescare fenomenologia paranormale o a dare luogo ad esaltanti isterismi, può fermentare stati di apparente possessione, ossessione, stati alterati di conoscenza in genere, che possono istaurare anche l’insorgere di qualche fenomeno paranormale come, per esempio, stati di trance.

Scarto: nella ricerca condotta con il metodo quantitativo viene indicato come scarto la misura nella quale il numero dei successi ottenuti nelle sperimentazioni di una serie, varia in più o in meno della media casuale prevista dal calcolo delle probabilità.

Sauromanzia: pratica divinatoria usata nell’antica Grecia, osservando il comportamento delle lucertole, considerate allora animali simbolo del potere profetico.

Scarto quadratico medio: è la radice quadrata nella media degli scarti data dalla formula “radice quadrata di Npq” ove N indica il numero delle prove, p indica la probabilità di successo per ogni prova e q la probabilità di errore, nelle sperimentazioni condotte con il metodo quantitativo.
Lo scarto quadratico medio consiste in quella deviazione che può essere ottenuta per semplice caso e che non deve, quindi, essere considerata fenomeno paranormale.
Dividendo lo scarto effettivo di una serie di prove per lo scarto quadratico medio si ha la ragione critica.

Scarto relativo: stesso significato di ragione critica.

Scarto (unità di): stesso significato di scarto quadratico medio.

SD: sigla derivante dalle parole inglesi “STANDARD DEVIATION” con le quali s’indica in quella lingua lo scarto quadratico medio.

Sciamano: lo sciamano riunisce nella sua figura gli aspetti di sacerdote, iniziato, stregone, ispirato della divinità. Esso è l’esponente di un fenomeno magico – religioso che si riscontra particolarmente tra le popolazioni dell’Asia settentrionale e centrale, ma la figura dello sciamano la si ritrova in quasi tutti i popoli primitivi, specie in quelli della Groenlandia, dell’America settentrionale e dell’Africa. Benché le parole stregone e sciamano vengano usate indifferentemente, esiste tra loro una sottile differenza di significato. Stregone, ha un senso più generico, è l’uomo che, impadronitosi d’oscure conoscenze, le può gestire per fare o togliere sia malefici che benefici: è una figura sempre esistita nei miti e nella storia di tutti i popoli, sotto tutte le latitudini. Lo sciamano ha un aspetto più sacrale, esso è intermediario tra l’uomo e la divinità, è dotato di qualità preternaturali, può contattare gli spiriti, è in grado di guarire, di biolocarsi, di provocare la pioggia e tutto ciò attraverso l’estasi. Nello sciamano prevale lo stato di possessione da parte della divinità. Egli, in stato d’estasi, agisce e parla perdendo la propria personalità: diviene la “bocca di Dio”. Non è più, come lo stregone, l’interprete o l’operatore che trasmette i messaggi od opera in nome degli dei, ma diviene lo strumento diretto attraverso il quale il Dio si esprime. È la figura più significativa e significante del clan, personaggio carismatico, che assume e riunisce nella sua persona le funzioni di sacerdote ispirato, stregone, taumaturgo, veggente, operatore dell’occulto, interprete del linguaggio degli dei e loro diretto portavoce ed ha influenza enorme nella comunità. I segreti di cui è a conoscenza lo pongono in una sfera di contatto tra il preternaturale ed il mondo terreno. Con le sue arti magiche, manipolando con i suoi sortilegi, riesce ad intervenire sulla materia e sullo spirito. Esponente di quello stadio primitivo della conoscenza religiosa che ha alla base la credenza nella possibilità di comunicare attraverso gli stati estatici con spiriti e divinità, è un individuo con alle spalle un tirocinio di preparazione liturgico – iniziativa che giunge a compimento dopo anni di applicazione mistico – magica, la quale, oltre a sviluppare ed esaltare le latenti facoltà paranormali, ne fanno anche un abile e sottile conoscitore dell’ambiente sociale e psicologico nel quale vive, acquisendovi una reputazione ed un prestigio, che lo collocano nella posizione di saggio tra i saggi. Presso i popoli primitivi il fenomeno paranormale sembra attenuarsi in forme più diffuse e più vaste, e ciò forse per una più intensa attività dell’inconscio e l’intervento assai più limitato della coscienza, che nell’uomo civilizzato, invece, erge i suoi schermi logici a contenere le manifestazioni di paranormalità. Ciò favorisce l’attività sciamanica e, non soltanto per aneddotica, ma anche per constatazioni di seri e sicuri testimoni vi è tutta una serie di avvertimenti che rivelano negli sciamani una notevole espressione di manifestazioni parapsicologiche.

Score: negli esperimenti condotti con metodo quantitativo lo score è il numero dei successi ottenuti in una qualsiasi data unità di prove. In genere l’unità è il ciclo o il run.

Scotografia: vedi fotografia medianica o paranormale.

Scrittura automatica: questo fenomeno è noto in psichiatria. Di per sé non è considerato paranormale. Il soggetto in stato di sonnambulismo o di trance o di ipnosi, comunque in stato di allocoscienza, leggera o profonda, o anche in stato di veglia, scrive inconsciamente dando comunicazioni di vario genere. Viene considerato, in psicologia, che se ne avvale per le analisi del profondo, una manifestazione dell’Io inconscio. Il fenomeno assume aspetti paranormali allorché il soggetto scrivendo, fa comunicazioni che si rivelino forme di chiaroveggenza, di precognizione, xenoglossia, eccetera, cioè da notizie di cose che non può conoscere o di fatti futuri o si esprime in una lingua a lui sconosciuta e così via. In questo caso gli studiosi di parapsicologia lo ascrivono alle manifestazioni ESP.

Scrittura diretta: è uno dei fenomeni medianici più sconcertanti. Esso si manifesta in seduta medianica. Una matita su una carta o un gesso su una lavagna tracciano parole e segni senza che nessuno li tocchi. Rientra nella fenomenologia PK, specificatamente nella telecinesi. Vi sono dei casi in cui questo fenomeno si presenta più complesso e propone invece un fenomeno d’apporto. In proposito è emblematico l’episodio riportato dallo sperimentatore svedese Poul Thoresen con il medium Olle Jonsson. Questi, durante una seduta, chiese a Thorsen di scrivere una domanda su un foglio, di ripiegarlo cinque volte e di tenerlo ben stretto nella mano sinistra ed egli eseguì e scrisse: quanti abitanti ha la Svezia?. Non appena mostrò il pugno chiuso al medium, questo indovinò subito la domanda, poi lo pregò di tenere ancora il foglio e di consegnargli la matita con la quale aveva scritto. A sua volta Olle si mise a tracciare delle linee orizzontali su un pezzo di carta e poi invitò il compagno a spegnere per un attimo la lampada che illuminava la stanza. Riaccese la luce e spiegato il foglietto che aveva in mano, constatò con stupore e sorpresa che sotto la frase scritta da lui appariva la risposta: 7 milioni. La calligrafia era molto affine alla sua però inclinata in senso contrario. Questo fatto si presentava come un caso d’apporto di grafite sul foglio ripiegato. Probabilmente, come commentò il parapsicologo dottor Gastone Di Boni, le linee tracciate sul suo foglietto dal medium erano servite a preparare il materiale di grafite per effettuare l’apporto.

SD: sigla con la quale s’indica lo scarto quadratico medio. Vedi anche deviazione.

Sdoppiamento della personalità: vedi alternanti (personalità)

Seconda vista: espressione comune, senza alcun significato scientifico, per indicare la chiaroveggenza e la precognizione. Viene usata per indicare la doppia vista.

Sedia vuota: l’esperimento della precognizione a sedia vuota fu ideato dal dottor Eugene Osty, medico e parapsicologo francese, nel 1926, e fu sperimentato, con successo, la prima volta col sensitivo Pascal, proprio nella primavera di quell’anno. L’esperimento si svolse nel seguente modo: posto che vi sia una riunione in occasione di una conferenza o comunque una qualsiasi manifestazione che si svolga in un luogo chiuso e riunisca pubblico eterogeneo, viene sottoposta al sensitivo al pianta del locale in cui si svolgerà la riunione oppure gli viene mostrato il luogo stesso. Qui le sedie per il pubblico sono state contrassegnate da una numerazione progressiva. Viene scelta una sedia a casaccio ed il sensitivo deve prevedere chi vi prenderà posto, fornendo il maggior numero di indicazioni controllabili sulla persona. Le sue dichiarazioni vengono scritte e chiuse in una busta sigillata, che sarà consegnata ad una persona di fiducia, possibilmente un legale, che non ha assistito alla preparazione dell’esperimento. Viene poi aperta la porta al pubblico al quale viene presentato un sacchetto chiuso contenente i biglietti numerati. Ciascuno persa un biglietto ed occupala sedia con il numero riportato nel biglietto stesso. Questo garantisce da ogni possibilità di collusione e rende impossibili eventuali accordi preventivi tra il sensitivo e la persona che andrà ad occupare la sedia scelta. Una volta riempita la sala, si apre la busta e si controlla le dichiarazioni del sensitivo nei confronti della persona che si è seduta nella sedia stabilita. L’esperimento è stato più volte ripetuto con molti sensitivi tra i quali Francis Prade, Gerard Croiset e gli italiani Tino Melozzi, Sandra Bajetto, Sabina Rinaldi, Maria Santa Bruni e altri.

Seduta medianica: riunione con un medium in cui si vuole osservare o studiare le facoltà e la fenomenologia che può produrre.

Seduta spiritica: vedi seduta medianica.

Seduta per procura: riunione a carattere chiaroveggente o precognitivo, nella quale il consultante è all’oscuro dei contenuti delle domande che presenta al sensitivo per conto di una terza persona a lui ignota e la quale, a sua volta, non conosce il sensitivo né il luogo, né il giorno, né l’ora in cui si svolge la seduta. Si ricorre a questo sistema, in via sperimentale, per aver la certezza che non si formino rapporti telepatici tra il vero consultante ed il sensitivo ed aver così risultato di chiaroveggenza.

Sensibilità (esteriorizzazione della): fenomeno per il quale mettendo sotto ipnosi un sensitivo si può abolirne la sensitività tattile e trasportarla ad una certa distanza dal corpo. Pungendo o bruciando o comunque stimolando l’aria a quella distanza, il sensitivo avverte lo stimolo come se fosse esercitato direttamente sul suo corpo. Lo studioso francese De Roncas, che fece esperimenti in proposito ipotizzò che si trattasse di una fuoriuscita del doppio da corpo del soggetto e che di conseguenza questo avvertisse sensazioni al di fuori di esso. La teoria del doppio e tutt’oggi messa in discussione e per l’interprete del fenomeno di esteriorizzazione della sensibilità ci si orienta verso una spiegazione di carattere telepatico o chiaroveggente dello stesso tipo di quello del trasferimento di sensibilità.

Sensibilità ( inversione di): fenomeno per il quale un sensitivo sembra trasportare l’attività di un senso su di un altro come, per esempio, leggere con le dita, cioè sfiorare con le dita una riga scritta, ad occhi bendati, e leggerne il testo; oppure percepire, al solo tocco, il gusto di vari cibi. Questo fenomeno è chiamato anche trasportazione di sensibilità. Interpretazioni più recenti proporrebbero che non si tratti di un’inversione, ma di un fenomeno di chiaroveggenza nel quale il senso agirebbe soltanto da appoggio, riducendo ad una manifestazione paranormale simile alla psicoscopia.

Sensibilità (spostamento o trasferimento): fenomeno per il quale un sensitivo, generalmente in stato di trance o di ipnosi, viene indotto dallo sperimentatore a trasferire la propria sensibilità su un oggetto con il quale sia stato qualche tempo a contatto o su un’altra persona. Molte sono state le sperimentazioni fatte in proposito. È supponibile che la maggior parte dei casi di trasferimento di sensibilità siano fenomeni di telepatia o di chiaroveggenza. Emblematico l’esperimento fatto dal parapsicologo tedesco Rudolf Tischner nel 1920. Egli prese tre bicchieri di vetro perfettamente uguali e li riempì d’acqua. I bicchieri erano stati in precedenza contraddistinti dai numeri 1.2.3, scritti su etichette piccolissime applicate al fondo dei bicchieri stessi e pertanto no individuabili e leggibili. Poi, avvicinando il bicchiere n° 3 al soggetto in stato d’ipnosi, ordinò a questo di trasferire nel bicchiere la propria sensibilità. I bicchieri furono quindi ripetutamente spostati dall’assistente di Tischner, in modo che più nessuno potesse individuare dove era finito il n° 3. Indi si cominciò a dare dei piccoli colpi ai bicchieri con la punta di un coltello. Ogni volta che veniva toccato un bicchiere, che poi risultò il n° 3, il soggetto avvertiva come una puntura. Quest’esperimento, tra tanti altri simili, avvallerebbe l’idea di un fatto di chiaroveggenza.

Sensitività: insieme delle facoltà che caratterizzano il sensitivo. La sensitività è un attributo che prescinde dal sesso, dall’età e dalle doti intellettive dell’individuo. Può durare variamente e può manifestarsi e svilupparsi a qualunque età, dall’infanzia alla vecchiaia.

Sensitivo: è la persona dotata di facoltà paranormali, in senso lato.

Serbatoio cosmico: lo psicologo americano William James avanzò la suggestiva ipotesi secondo la quale tutto ciò che è avvenuto ed avviene lascerebbe le sue tracce, i suoi ricordi in una zona psichica universale che lui chiamò serbatoio cosmico, nel quale il sensitivo può attingere per conoscere i fatti passati e presenti, lontani e vicini, nel tempo e nello spazio. Dice James: “Gli uomini sono come isole in mezzo al mare o come alberi in una foresta. L’acero ed il pino possono comunicare tra loro con i mormorii delle foglie, Connecticut e Newport possono sentire le sirene l’una dall’altra, ma gli alberi frammischiano le loro radici nelle tenebre del suolo e le isole si ricongiungono nel fondo dell’oceano. Nello stesso modo esiste una continuità di coscienza cosmica contro la quale la nostra individualità erige barriere solo incidentali e nella quale tutti gli spiriti sono affondati come in un’acqua madre o in un serbatoio. Questa profonda piaga nella quale tutti gli spiriti individuali si unirebbero e comunicherebbero, costituirebbe la realtà universale della vita, svincolata dal tempo e dallo spazio e sarebbe la base dell’elaborazione del paranormale.

Serialismo: l’ingegnere aeronautico irlandese Jhon William Dunne enunciò questa teoria per spiegare i fenomeni di precognizione. Secondo Dunne il tempo sarebbe una quarta dimensione nella quale esistono poi infinite serie di altre dimensioni. Il momento presente si dilata in parte nel passato ed in parte nel futuro in modo da essere una continua e costante sintesi di ciò che non è più e di ciò che non è ancora. Di conseguenza la conoscenza di retrocognizione e di precognizione.

Serie: nelle sperimentazioni di precognizione extrasensoriale e di psicocinesi effettuate con il metodo quantitativo, viene chiamato in questo modo un insieme di vari cicli, raggruppati secondo un principio stabilito per arrivare.

Sesto senso: il fisiologo francese Charles Richet ipotizzò per spiegare i fenomeni parapsichici che esistano, tra le vibrazioni da cui l’uomo è circondato, alcune che passano inavvertite alla sensibilità normale, ma captate da un sesto senso non sviluppato nella massa degli uomini e attivo nei sensitivi. L’ipotesi non ebbe seguito, poiché non sono state individuate vibrazioni psichiche capaci di rendere percepibile un pensiero, tanto più che i fenomeni ESP sono considerati, dalla maggior parte dei parapsicologi, d’origine psichica e non fisiologica.

Shin: gli psicologi inglesi R.H. Thouless e B.P. Wiesner chiamarono con questa parola un principio mentale capace di tradurre in immagini, idee, concetti e volizioni di materiale che il sistema nervoso presenta al cervello. Secondo tale principio, fra conoscenza normale e paranormale, non vi è una differenza sostanziale, poiché ambedue traducono un fatto fisico in un fatto mentale. Quando si guarda un oggetto si forma sulla retina un’immagine identica a quella che si forma sulla pellicola di una macchina fotografica, ossia qualcosa di fisico. Tale immagine, trasformata in impulsi nervosi corre lungo il nostro sistema nervoso. Tali impulsi sono dunque anch’essi fenomeni fisici. Il fatto nuovo avviene quando questi fenomeni si tramutano da fatto fisico a fatto mentale, cioè divengono un’immagine, un’idea consapevoli nell’ambito della nostra coscienza. Perciò tra percepire un oggetto che abbiamo dinanzi e percepire un oggetto al di la del corpo opaco, non vi è sostanziale differenza ma sono ambedue fenomeni normali, naturali. Nel primo caso l’immagine dell’oggetto giunge alla conoscenza come fenomeno fisico mediato dal sistema nervoso e dal cervello; nel secondo l’oggetto è colto direttamente da un processo psichico, che sarebbe appunto lo shin. Lo shin avrebbe la facoltà di uscire dal corpo ed agire a distanza. Se contatta o individua un oggetto inanimato, avremo il fenomeno di chiaroveggenza, se raggiunge un sistema nervoso diverso dal proprio, avremo il fenomeno di telepatia. Avremmo in ambedue i casi forme esosomatiche di processi che sono normalmente endosomatici.

SIM: vedi Società Italiana di Parapsicologia

Simbolismo: molte volte, nei fenomeni di telepatia, chiaroveggenza e precognizione, si manifesta una forma di simbolismo, cioè il sensitivo riceve ed esprime con aspetti simbolici le notizie che riceve in via paranormale. Un esempio può essere dato da uno tra tanti fatti riportati dal dottor Eugene Osty, cioè di quella signora, la quale, durante un ricevimento, ebbe l’improvvisa e sconcertante visione di uno scheletro che toccava la spalla della padrona di casa. Pochi mesi dopo, questa, nonostante fosse giovane e piena di salute, morì per un’improvvisa malattia. È questo un caso tipico di precognizione spontanea in chiave simbolica.

Simpatismo: questo termine, ormai pressoché obsoleto, fu adottato dai primi ipnotisti, che allora si chiamavano magnetizzatori, seguaci del mesmerismo, per indicare quel fenomeno per il quale un individuo, specie se sensitivo, in stato ipnotico, percepisce i dolori di un malato, riuscendo talora a diagnosticarne il tipo di patologia. Avviene anche che percepiscano situazioni fisiche e psichiche di persone sane. Attualmente questo fenomeno viene attribuito ad effetti di telepatia e chiaroveggenza.

Sinapsi: sono le zone di collegamento tra due neuroni, dove avviene la trasmissione dell’attività nervosa, diffusa per mezzo di una sostanza biochimica che invade tale zona di congiunzione assumendo una funzione trasmettitrice degli impulsi. Le sinapsi sono costituite da minutissime strutture chiamati nodi sinaptici. Un neurofisologo australiano, il dottor J.C. Eccles, teorizzò che il fenomeno telepatico si realizzasse attraverso la zona di collegamento delle sinapsi. I leggerissimi impulsi arrivati da un’altra mente agirebbero con effetto telecinetico sui nodi sinaptici di certi neuroni della corteccia cerebrale, sollecitandola secrezione della sostanza biochimica e per mezzo di questa si diramerebbero attraverso le cellule nervose che formano la corteccia cerebrale stessa. Questa, con i propri meccanismi amplificatori, li potenzierebbe fino a renderli percepibili.

Sincronicità: il termine fu creato dallo psicologo svizzero Carl Gustav Jung per indicare un legame significante fra due o più fatti fra i quali non corra nessun rapporto casuale, ma che, tuttavia, si presentano in qualche modo utili tra loro. Per chiarire questo concetto Jung porta tra gli altri un caso emblematico. Una notte sognò un pesce. Il giorno dopo gli fu servito del pesce in tavola, poi una persona gli parlò di pesci, altri piccoli avvenimenti nella giornata lo ricondussero sovente ad argomenti inerenti pesci, pesca ed altre cose affini, che stranamente si ricollegavano comunque all’idea del pesce. Sincronicità, perciò, non si riferisce a contemporaneità, ma si manifesta, secondo Jung, quando al realizzarsi di un fatto ne seguono altri affini o diversi ma che hanno un rapporto con esso, ed inoltre, si manifestano con una certa regolarità, senza, peraltro, che il fatto in questione ne sia stata la causa. Jung ravvisa nella sincronicità la possibilità di poter dare una spiegazione ad alcuni fenomeni paranormali; secondo lui un caso nel quale la sincronicità si esprimerebbe come influenza su una manifestazione paranormale, sarebbe quello, che spesso si verifica, di parlare di una persona e poco dopo incontrarla. In effetti Jung non trovò il modo di chiarire perfettamente il concetto di sincronicità, tuttavia va riconosciuto il fatto che certi fenomeni, che secondo il calcolo delle probabilità dovrebbero manifestarsi distanziati nel tempo, molte volte si presentano in gruppo.

Sinergia: in farmacologia costituisce il potenziamento dell’azione di due farmaci somministrati contemporaneamente, che non producono una conseguente potenza data dalla somma delle loro funzioni, ma producono gli effetti di una potenza assai maggiore. Anche in patologia questo termine viene usato quando due cause patogene intervengono insieme provocando affezioni di maggior gravità, quasi che il loro incontro moltiplicasse la loro morbosità. In un uso più lato questo termine viene usato per indicare appunto tutte quelle situazioni nelle quali la concomitanza di due elementi produce l’effetto non pari alla somma energetica dei loro contenuti, ma assai più forti.

Sinergico: relativo alla sinergia.

Sinergismo: in medicina e farmacologia ha lo stesso significato di sinergia. Sinergismo è chiamata anche la dottrina teologica protestante secondo la quale la salvezza dell’uomo dipende sia dalla Grazia di Dio sia dall’arbitrio umano che coopera con Dio.

Sinergista: seguace della dottrina del sinergismo.

Sinestesi: fenomeno psichico per cui una sensazione corrispondente a un certo senso viene associata a quella di un senso diverso; ciò avviene per esempio quando si ha la sensazione di un colore udendo un suono. Casi di sinestesi possono avvenire nei fenomeni di paramnesia.

Sinestesia: vedi sinestesi

Sinestetico: relativo alla sinestesi

Sintropia: parola creata in contrapposizione ad entropia nella sua accezione al disordine, dal matematico italiano Luigi Fantapiè. Secondo il principio entropicola materia, in ordine al secondo principio della termodinamica enunciato da Clausius tende, attraverso un livellamento di energie a passare da uno stato di ordine che si realizza nei rapporti tra energie diverse, ad uno stato di disordine che nasce dallo stesso livellamento di energie che non sono più in condizione di interagire attivamente e pertanto portano al degrado della materia fino all’immobilità, identificabile con il concetto di morte. A questa tendenza della materia, il fenomenodella vita sembra opporsi con l’orientamento della sua dinamica peculiare, che va dal semplice al complesso, dal poco ordinato all’ordinato e al coordinato. Questa tendenza è chiamata dal Fantasppiè sintropia, una forma fondata su un principio d’anticasualità che contrasta appunto con l’entropia che si presenta fondata, invece, su principi di casualità e degradazione. La fenomenologia sintropica, che si presenta finalizzata, può essere quantificata come quella entropica, ma con valori rovesciati rispetto al tempo. Nei fenomeni entropici l’effetto segue la causa, nei fenomeni sintropici, invece, la causa si identifica con la fine che richiama l’effetto. Da questo principio si deduce che i fenomeni fisici sono di carattere entropico ed i fenomeni biologici di carattere sintropico.

SIP: vedi società italiana di parapsicologia.

Smaterializzazione: fenomeno che si presenta in seduta medianica. Consiste nella disgregazione della materia nel corso di manifestazioni paranormali come, per esempio, il diffondersi di forme teleplastiche materializzatesi o del paziente, e talvolta totale, disfacimento del corpo del medium eccetera.

Società americana per la ricerca psichica: fondata nel 1885 si affiliò nel 1889 alla società per la ricerca psichica londinese. La società tornò indipendente nel 1907 e visse per circa vent’anni. Fu poi sostituita dalla società per la ricerca psichica di Boston.

Società italiana di parapsicologia: fondata a Roma nel 1937 come società italiana di metapsichica, su iniziativa di Ferdinando Cazzamalli. Nel 1946 iniziò la pubblicazione della rivista Metapsichica, suo organo ufficiale. Ebbe il riconoscimento dello Stato. Nel 1950, in seguito ad alcuni dissidi, Cazzamalli si staccò dalla società e fondò a Milano l’associazione italiana di metapsichica mantenendo Metapsichica come suo organo. La società italiana di metapsichica continuò le sue attività e fondò la Rivista Internazionale di Metapsichica. Nel 1955 cambiò la propria denominazione in società italiana di parapsicologia.

Società per la ricerca psichica: fondata a Londra nel 1882. Fu la prima società del genere e sorse per iniziativa di William Barret. Ne fu primo presidente Henry Sidgwuck e tra i suoi membri vi furono illustri scienziati e studiosi come William Crookes, Edmund Gurney, Oliver Lodge, eccetera.
La società si propose con il seguente programma:
1. Esame della natura e dell’estensione di qualsivoglia influenza che una mente può esercitare sopra un’altra, indipendentemente da qualsiasi modo conosciuto di percezione.
2. Studio dell’ipnotismo e delle cosiddette forme di trance, con la conseguente insensibilità al dolore, chiaroveggenza e fenomeni dipendenti.
3. Rivederle ricerche di Reichenbach su certi soggetti chiamati sensitivi ed esaminare se tali costituzioni posseggono qualche potere di percezione in seguito ad una straordinaria sensibilità degli organi sensori che noi conosciamo.
4. Indagine accurata di qualsivoglia narrazione, fondata su salde testimonianze, di apparizioni al momento della morte o altro, e di avvenimenti in case che si dicono infestate da spiriti.
5. Indagine sui fenomeni fisici detti comunemente spiritici, cercando di scoprirne le cause e le leggi.
6. Collezione e collazione dei materiali relativi alla storia di questi soggetti.
La società s’intende occuparsi di questi problemi senza pregiudizi né prevenzioni di qualsiasi genere, con quello spirito d’indagine spassionata ed esatta col quale la scienza ha potuto risolvere tanti problemi, non meno oscuri del passato né meno caldamente dibattuti. I fondatori della società riconoscono le difficoltà eccezionali che circondano questo ramo di ricerche, ma sperano nondimeno che uno sforzo paziente e sistematico potrà condurre a risultati ben definiti.
Ad evitare equivoci si di chiare esplicitamente che l’appartenere alla società non implica l’obbligo di accettare spiegazioni particolari, né una qualsivoglia ipotesi sull’azione del mondo fisico di forze diverse da quelle accettate dalla fisica.

Sofrologia: si tratta di una alquanto recente disciplina scientifica con una nuova tecnica terapeutica. È stata elaborata dal dottor AlfonsoCaycedo, neuropsichiatra e docente all’Università di medicina di Barcellona. Egli, dopo un soggiorno in India, di due anni, in base alle sue esperienze vissute in quel paese pensò di elaborare un metodo di cura e di studio che sfruttasse le modificazioni della coscienza, sollecitate con procedimenti svariati: psicologici, fisici, chimici.

Soggetto: in senso generico è il sensitivo protagonista di qualunque fenomeno paranormale.

Sogno: manifestazione della vita psichica, definibile come stato allucinatorio connesso al sonno. Si svolge indipendentemente dalla volontà di chi sogna. Sono sue caratteristiche la verosimiglianza delle immagini, la sospensione dell’attività motoria del soggetto, incoerenza ed irrazionalità del contenuto. Generalmente il ricordo del sogno scompare presto dalla memoria, anche se al momento del risveglio né resta una traccia viva e netta. Vi sono indubbiamente dei rapporti tra sogni e memoria e tra sogno e attenzione. Infatti, sovente il contenuto dei sogni ha riferimenti con le esperienze vissute dal soggetto durante la giornata, ma altrettanto spesso riminiscienze e ricordi di informazioni apprese superficialmente o a livello subliminale, sia vicine che lontane nel tempo, possono fornire elementi per un sogno. Talvolta il soggetto ha la sensazione di sognare e, attraverso un certo allenamento, può arrivare a dirigere il sogno stesso. Si hanno in questo caso i cosiddetti sogni lucidi che possono essere considerati una conseguenza di un particolare stato di trance. Fin verso la fine del secolo scorso era considerato dalla scienza una manifestazione inutile, insignificante, se non addirittura dannosa. Fu Sigmund Freud che ricondusse la causa del sogno all’inconscio, liberato dal dominio del super Io. Avendo pertanto i sogni riferimento con il mondo dell’inconscio, il loro studio e la loro interpretazione possono renderci possibile la spiegazione di stati affettivi anormali divenendo preziosi mezzi d’indagine per scoprire i complessi che turbano un individuo e risolverli applicando la psicoanalisi. Infatti, secondo la fondamentale dottrina psicoanalitica, gli elementi respinti nell’inconscio fin dall’infanzia, perché sgraditi alla coscienza, possono essere risvegliati da fatti recenti e approfittando dello stato di obnubilamento nel quale si trova la coscienza, quando è in stato di sonno, riaffiorare tentando di invaderla. Se ciò avvenisse la coscienza ne subirebbe gravi traumi disgreganti. A questo punto interviene la censura, che impedisce il loro dilagare. Questi elementi inconsci per riuscire ad invadere e ad ingannare la censura, si devono camuffare assumendo aspetti apparentemente inoffensivi ed accettabili. Da qui risulta il carattere sempre simbolico del sogno il quale ha un contenuto manifesto, cioè la sua apparenza, ed un contenuto latente, che è costituito dal suo vero significato. L’attento esame psicoanalitico porta ad individuare questo aspetto che rivela, una volta interpretato, le cause della nevrosi. Anche nella sfera del paranormale i sogni hanno una notevole importanza. Infatti, poiché il sonno è uno stato di allocoscienza particolarmente adatto al prodursi di fenomeni paranormali, accade spesso che l’inconscio, dove avviene l’elaborazione della fenomenologia paranormale, possa liberamente estrinsecarsi esprimendosi tramite il sogno. Abbiamo così spessissimo fatti di telepatia, precognizione e chiaroveggenza, che si manifestano appunto in chiave onirica.

Somatopsichica (medicina): corrente della medicina che analizza l’eventuale funzione dei fattori fisiologici sull’insorgenza, sul decorso e sulla terapia delle patologie psichiche in funzione dello stretto rapporto esistente tra il sistema neurovegetativo e l’attività psichica.

Somatopsichico (parallelismo): si riferisce all’interdipendenza fra le attività psichica dell’uomo, le quali si svolgono in forma parallela. Malattie e disfunzionali organiche possono provocare turbe e stati patologici nella psiche che possono essere risolti intervenendo terapeuticamente sul soma.

Somatopsichismo: fenomeno patologico prodotto da un’azione somatopsichica.

Sonnambulismo: turbamento parziale dello stato della coscienza, caratterizzato dalla persistenza, durate il sonno, dell’attività automatica. Nel sonnambulismo si ha un offuscamento della coscienza, ma non una sua totale abolizione. Gli occhi del sonnambulo sono aperti e con sguardo fisso a pupille miotiche, compie atti normali, come camminare, scrivere, salire e scendere le scale, evitare ostacoli, leggere, eccetera, il tutto senza dimostrare alcun turbamento emotivo. Al risveglio il soggetto non ricorda nulla di tutto ciò che ha compiuto in stato di sonnambulismo. Esso si manifesta particolarmente in età infantile, specie nelle femmine. In genere scompare con l’età. Negli adulti è generalmente dovuto a stati patologici come epilessia, neuropatie, isterismo eccetera. Non è un fatto paranormale; nel secolo scorso l’ipnosi fu chiamata sonnambulismo artificiale, ma se apparentemente non c’è differenza tra essi, si sostiene che l’ipnosi sia paranormale ed il sonnambulismo no.

Sonnambulismo sperimentale: fu così chiamato agli inizi delle ricerche metapsichiche lo studio sperimentale condotto su soggetti ipnotizzati, nei quali insorgevano, a seguito dello stato d’ipnosi, dei fenomeni paranormali.

Sonnambulo: individuo in stato di sonnambulismo.

Sonniloquio: stato nel quale si parla ad alta voce dormendo. Non è un fenomeno paranormale a meno che non si rivelino nelle parole pronunciate messaggi telepatici o chiaroveggenti precognitivi.

Sonno: interruzione spontanea, reversibile e periodica dell’attività nervosa in un rapporto con la vita di relazione. Nell’uomo è la sospensione dell’attività intellettiva, sensoriale e critica. È uno stato d’allocoscienza alquanto profondo sì da essere particolarmente adatto allo svilupparsi di fenomenologie paranormali. Infatti, l’attutimento quasi totale della coscienza vigile permette all’inconscio di manifestarsi liberamente nelle espressioni paranormali, che eventualmente avesse elaborato: sogni teleplastici, precognitivi e chiaroveggenti; forme di bilocazione, fatti psicocinetici, teleplastie eccetera. È la stessa tipologia di fenomeni che può offrire la trance.

Soprannaturale: tutto ciò che trascende il mondo fisico e la natura umana ed è esclusiva peculiarità di Dio.

Sopranormale: Myers creò questo termine per indicare l’insieme dei fenomeni paranormali. Usata fin verso il 1950, fu quindi abbandonata e sostituita dal termine paranormale, universalmente accettato e preferito all’altro. Mentre quello poteva far pensare ad avvenimenti e fenomeni che fossero espressioni di sfere moralmente e filosoficamente superiori, questo è più aderente al concetto che si vuole esprimere e cioè di una fenomenologia che si affianca, sia pure manifestandosi in modo misterioso, la fenomenologia naturale.

Sopravvivenza: il termine è assunto nella sua accezione di sopravvivenza della personalità umana alla morte fisica, tematica, questa, che ha coinvolto da sempre il pensiero dell’uomo e sulla quale da oltre un secolo si appuntano le indagini e le ipotesi degli spiritisti e dei metapsichisti nel tentativo di raggiungerne una dimostrazione scientifica. A prescindere dalla posizione della Fede, che dal punto di vista religioso non mette in discussione il fatto, alcuni studiosi hanno cercato di ipotizzare in che cosa consiste l’esistenza di una psiche che possa eventualmente sopravvivere alla morte corporea, partendo da basi psicologiche. Una potrebbe essere quella di una sopravvivenza di soli ricordi e abitudini mentali privi di un centro psichico e perciò, privi di coscienza, i quali si ripeterebbero automaticamente; un’altra la possibilità del sopravvivere della sola personalità cosciente, dotata di giudizio intelligente e critico. Oppure, come seconda ipotesi, potrebbero sopravvivere ambedue le forme, sia unite che distinte. Nel nuovo ambiente la personalità cosciente si troverebbe a dover affrontare abitudini e problematiche nuove chela porterebbero ad allontanarsi progressivamente da ciò che era stata nella vita terrena facendole assumere un’individualità nuova tale da non essere riconosciuta da quanti la conobbero nel mondo dei viventi. Il parapsicologo americano Joseph Banks Rhine ha affrontato il tema della sopravvivenza nell’ambito della scuola quantitativa. Considerando che il metodo quantitativo ha dimostrato l’indipendenza dell’attività psichica del sistema nervoso e la sua capacitò di agire fuori di esso e del corpo fisico prescindendo dalla distanza di spazio e di tempo, è possibile ipotizzare che la psiche possa sopravvivere alla distruzione del soma continuando una sua particolare esistenza. Altri studiosi partono dal principio della conservazione della materia e dell’energia, per cui nulla si distrugge, neppure l’energia psichica dovrebbe annullarsi e scomparire, a meno che non si arrivasse a dimostrare che essa è una creazione del sistema nervoso e che con il disgregarsi di questo si disgreghi a sua volta assumendo altre forme. Una mente universale si manifesterebbe nei vari esseri viventi che, morendo, renderebbero al tutto la somma delle loro esperienze vissute. Il biologo e parapsicologo americano William Mackenzie ipotizza una biopsiche planetaria sede e fonte della Generale Intelligenza della Vita che si attuerebbe in infinite manifestazioni singole e collettive.
Le dottrine occultistiche e spiritistiche fanno una distinzione tra personalità ed individualità; gli elementi della personalità si disgregherebbero, nell’aldilà, a poco a poco, e costituirebbero, a tempo indeterminato, frammenti psichici inconsci ed isolati, mentre l’individualità proseguirebbe nella sua evoluzione fino a divenire irriconoscibile per chi l’avesse conosciuta in personalità precedenti.

Sortilegio: è la fondamentale operazione magica con la quale l’operatore dell’occulto entrerebbe in contatto con spiriti e con la forza della natura, attraverso particolari formule e determinati rituali, allo scopo di produrre effetti, buoni o cattivi, sull’uomo.

Sperimentatore: è la persona che dirige un esperimento sui fenomeni paranormali. La funzione dello sperimentatore è fondamentale sull’esito della sperimentazione quanto quella del sensitivo sotto esperimento. Infatti lo stato d’animo e le convinzioni dello sperimentatore possono influire sul successo a causa della tendenza inconscia del sensitivo di adeguarsi a ciò che lo sperimentatore, consciamente od inconsciamente, desidera. Inoltre la tecnica da lui usata la tecnica da lui usata ha un peso fondamentale, poiché sta nell’abilità dello sperimentatore mettere il sensitivo in una situazione d’ambiente ottimale, assumendo nei suoi confronti un atteggiamento umano di stima e fiducia, pur partendo, nel contempo, quelle precauzioni e quelle misure che, senza urtare la suscettibilità del soggetto sotto esperimento, diano garanzia di sicuro controllo, evitando la possibilità di trucchi o d’inganni in genere.

Spiritismo: con il termine spiritismo s’intende il complesso di pratiche e di fenomenologie medianiche visto e interpretato come espressione sicura di un contatto con l’aldilà.
Si può dire che lo spiritismo venga considerato sotto due aspetti:
1. Spiritismo religioso, fondato alla metà del secolo scorso in Francia da Allan Kardec, vero e proprio movimento mistico con tendenza reincarnativa, sorto contemporaneamente anche negli Stati Uniti, fondato da Andrew Jeckson Davis, con orientamento, però, non reincarnazionista. In quest’espressione dello spiritismo le pratiche medianiche vengono fatte con l’intento di ottenere delle anime dei disincarnati insegnamenti etici, filosofici e morali e notizie sulla vita ultraterrena.
2. Spiritismo scientifico, fondato verso la fine del secolo scorso da Gabriel Delanne, in Francia. Esso consiste nello studio dei fenomeni medianici con approccio di metodologia scientifica, nella convinzione che almeno alcuni di essi siano provocati dall’intervento di spiriti di defunti e tutti gli altri spiegabili con l’esistenza di un corpo eterico. Naturalmente, questo orientamento spiritico di scientifico ha solo la metodologia di approccio con la quale vengono avvicinati gli aspetti fenomenologici sotto indagine, poiché parte pur sempre da un postulato fideistico e cioè dall’esistenza ipotizzata e per e non comprovata del perispirito.
Si può considerare anche un terzo aspetto dello spiritismo e cioè il praticarlo per contattare i defunti, particolarmente persone care scomparse, a scopo consolatorio o per ottenere informazioni relative alla soluzione di problemi pratici.
Dello spiritismo sono state date moltissime definizioni e, fra le tante, sono da ricordare quella ufficialmente esposta nel 1919 dall’Associazione Nazionale Spiritica degli Stati Uniti e quella enunciata nel 1931 al congresso Spiritista Internazionale tenutosi in Olanda. La prima indicata come definizione americana dice: lo spiritismo è la scienza, la filosofia, la religione della vita continua, fondata sul fatto accertato della comunicazione, per mezzo della medianità, con coloro che vivono nel mondo degli spiriti.
La seconda, detta definizione europea dice: lo spiritismo è una filosofia fondata su dati scientifici accertati i cui principi fondamentali sono: l’esistenza dell’anima, l’esistenza di Dio e l’immortalità dello spirito. Al Congresso di Barcellona, nel 1934, fu stabilito inoltre che ogni scuola resta libera di proclamare le sue convinzioni rispetto alla reincarnazione.
Dal punto di vista strettamente parapsicologico il professor Emilio Servadio, uno dei più rappresentativi parapsicologi italiani, secondo quella che potremmo chiamare una definizione di approccio, specifica lo spiritismo come un’interpretazione non necessaria di alcuni fenomeni paranormali. Con questo intende determinare che nella fenomenologia attribuita allo spiritismo, ascrivendone l’origine ad interventi preternaturali può essere una ipotesi opinabile, ma non è una constatazione verificabile.
L’evocazione dei morti è una pratica la cui origine si perde nella notte dei tempi, ma la nascita dello spiritismo vero e proprio, come tutt’oggi viene ancora praticato, risale ai primi anni del secolo scorso con i fenomeni di trance che si evidenziano nella giovane domestica del medico americano Jhon Larkin. Li considerò e li studiò sistematicamente raccogliendo 270 casi con risultanze veridiche nei controlli che aveva potuto effettuare. Spiritismo non va confuso con medianità; infatti, la medianità è la facoltà paranormale specifica del medium, la quale produce fenomeni che si presentano con particolari connotazioni e cioè con caratteristica intelligente e personalizzata, mentre spiritismo è il complesso delle pratiche eseguite nelle sedute e l’interpretazione che viene data ai fenomeni.

Spirito: in filosofia è l’opposto di materia. Nella sua più antica accezione ha significato di principio vitale da ogni organismo. Secondo Anassagora è l’essenza più pura o sottile. Platone considera lo spirito assolutamente privo di qualsiasi carattere materiale. Per San Paolo è l’organo della vera vita dell’uomo cioè quella spirituale attraverso la quale esso può comprenderla verità di Dio. È con il cristianesimo e, in particolare con il cristianesimo gnostico, che nasce la contrapposizione uomo spirituale – uomo materiale. Nel pensiero moderno, con spirito viene intesa realtà pensante in antitesi alla realtà materiale ed oggettivo. Cartesio ed Epinozia non definiscono ancora questa realtà pensante come spirito, ma la chiamano res cogitans o mers; il termine spirito viene invece usato da Leibniz. La parola spirito è usata per indicare l’individualità senziente mentre nel pensiero idealista tedesco lo spirito è l’universalità del cosmo. Secondo i concetti ed i principi dello spiritismo e dell’occultismo, in genere lo spirito è considerato l’unico elemento immortale dell’individuo; infatti, in tali discipline si tende a considerare l’essere umano formato da tre parti fondamentali: spirito, psiche, corpo. Lo spirito è la diretta manifestazione del Creatore ed è immortale; la psiche, forza organizzatrice dell’individuo, terminale dove avviene l’elaborazione ultima dei dati e delle sensazioni che provengono dall’esterno, caratterizzante la personalità dell’individuo stesso, dopo la morte del corpo mantiene le qualità distintive che erano peculiari del vivente, sopravvivendo a tempo indeterminato, ma è esclusa dall’immortalità. Nel linguaggio spiriti convengono così, impropriamente, chiamati spiriti le anime dei disincarnati, che evidentemente non sono affatto puri spiriti, bensì le manifestazioni psichiche di io storici legati ancora al residuo semimateriale qual è considerato il corpo astrale.

Spiritoide: il parapsicologo francese Emile Boirac propone questo termine per indicare qualunque fenomeno paranormale che anche se proveniente dall’inconscio del paragnosta, si manifesta in maniera intelligente e personalizzata, tanto da dare l’impressione dell’intervento della personalità autonoma. Sono fenomeni ad andamento spiritoide tutti quelli che si manifestano in sedute medianiche, quelli che si manifestano nella psicofonia eccetera.

Spiritologia: il parapsicologo francese George Clauzure propose questa definizione, ai Congressi di Brighton Copenaghen e Glassow, per indicare quel tipo di ricerca condotto con approccio razionale prescindendo dall’origine della fenomenologia. Verrebbero considerati studi spiritologici quelle indagini sulle manifestazioni dello spirito tendenti sia alla dimostrazione scientifica della sopravvivenza, sia ad indagare sulle più profonde espressioni della psiche umana, che si manifestano attraverso la fenomenologia paranormale personalizzata.

Spiritualismo: concezione filosofica che considera predominante la realtà spirituale, cioè l’elemento fondamentale dell’universo. Nei circoli e nel linguaggio spiritico questo termine viene spesso usato, impropriamente, come sinonimo di spiritismo; è una deformazione dovuta all’influenza del termine inglese “spiritualism” con il quale s’indica appunto, in quella lingua, lo spiritismo. Viene anche usato per indicare lo spiritismo filosofica religioso che si rifà alla dottrina propugnata da Allan Kardec.

Spostamento temporale: Walter Whately Carington individuò questo fenomeno nel 1939, mentre eseguiva esperimenti di telepatia con il metodo quantitativo. Invitava il sensitivo sotto esperimento ad indovinare dei segni che giorno per giorno esponeva nel suo studio. Si accorse che molte volte i sensitivi indovinavano i disegni che egli aveva già esposto o quelli che si proponeva di esporre, evidenziando una retrocognizione ed una precognizione. Questo spostamento temporale venne poi rilevato anche in esperimenti fatti con le carte Zener, quando cioè il sensitivo mostra costante tendenza ad indovinare la carta precedente a quella tirata o susseguente.

SPR: vedi società per la ricerca psichica.

Stati alterati di coscienza: vedi allocoscienza

Stenometro: apparecchio costruito ai primi del secolo dal dottor Paul Joire con l’intenzione di dimostrare l’esistenza di un’energia nervosa diffusa dal corpo. Consisteva in un quadrante partito in 360 gradi con al centro imperniato un leggero ago indicatore rotante. Veniva posata una mano con le dita distese vicino all’ago e questo si muoveva rotando verso la mano fino a giungere a 50 gradi. Questo esperimento fu contestato però poiché la maggior parte degli studiosi si trovò d’accordo nel sostenere che lo spostamento dell’ago era provocato dalle lievissime correnti d’aria che si formavano nell’apparecchiatura in seguito al calore della mano.

Stereosi: espressione che indica il fenomeno di materializzazione. È raramente usato.

Stigmate: sono le piaghe corrispondenti a quelle del corpo di Gesù, che si formano spontaneamente alle mani, ai piedi, alla fronte e al costato di persone dedite in modo particolarmente intenso alla vita mistica. A prescindere dalle eventuali cause sovrannaturali cioè d’origine divina, cui può essere attribuito il fenomeno, esso è riconosciuto come una forma di psicosomatismo stimolato da suggestione mistica.

Stregone: come sciamano, però in senso più deteriore.

Stregoneria: attività magica tesa a danneggiare il prossimo. La stregoneria rientra nel più ampio contesto della magia e ne rappresenta l’aspetto deteriore.

Subliminale: parola usata da Mayers per definire l’inconscio.

Suggestione: in senso lato è l’influenza esercitata sulla psiche di un individuo da un altro individuo. Ogni individuo è quotidianamente esposto a risentire della suggestione nell’ambiente in cui vive. Tutti sono pertanto portati attraverso la conversazione, la discussione, l’atteggiamento, l’educazione ad influenzarsi reciprocamente. Da ciò si deduce che in forza non di una persuasione ragionata, ma di un’influenza di carattere emotivo capace di obnubilare o quantomeno di offuscare la capacità critica, un individuo possa subire un condizionamento sia nel comportamento che nei propri assunti psicologici.
L’effetto della suggestione, pertanto, si presenta in tutti i rapporti umani. Si potrebbe dire che la stessa civiltà, le nostre convinzioni, i nostri comportamenti sono il risultato di una serie di suggestioni. I grandi maestri, i condottieri, i dittatori, gli uomini politici, tutti coloro che si sono messi alla testa di un qualsiasi movimento di pensiero, hanno avuto la possibilità di esercitare sui loro seguaci un’azione suggestiva.
Dal punto di vista psichiatrico vengono formulate due ipotesi sull’interpretazione del fenomeno della suggestione: un’estensiva che considera la suggestione come l’atto con cui un’idea penetra nel cervello e da esso è accettata; l’altra restrittiva, che è presa in considerazione dalla maggioranza degli psicanalisti.

Suggestione a distanza: fenomeno per il quale un individuo, a distanza, genera in un’altra persona immagini, idee ed anche stati ipnotici. Suggestione a distanza è un’espressione assolutamente impropria perché tale fenomeno non può essere che una manifestazione telepatica; infatti, la suggestione si produce attraverso un contatto diretto tra suggestionatore e suggestionato. La telepatia, invece, può manifestarsi a livello assolutamente inconscio e non ha limiti di spazio.

Super io: vedi psicoanalisi.

Supernumeri: il matematico statunitense Charles Muses creò questo termine nel 1966 per costituire una sua teoria della coscienza appoggiandosi su parametri matematici. I supernumeri non sono immaginari i quali non sarebbero soltanto espressioni di principi astratti per indicare operazioni inspiegabili dal punto di vista aritmetico, ma corrisponderebbero a quella realtà nella quale la psiche si esprime con le sue manifestazioni paranormali. Secondo Muses la matematica dei supernumeri sarebbe la matematica del paranormale che interagirebbe con la matematica della coscienza normale. 
 

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