Vocabolario della Magia e della Parapsicologia: R

Rabdomante: paragnosta, sensitivo che usando una particolare verga a forma di Y riesce a percepire la presenza di acqua o di altri elementi sotterranei.

Rabdomanzia: la ricerca ed il ritrovamento da parte di una persona particolarmente dotata usando una forma di Y. Il rabdomante, tenendo i gomiti aderenti alla persona, impugna con ambo le mani gli estremi della bacchetta che comincia a vibrare, rovesciandosi verso il suolo, vuol dire che il sensitivo ha avvertito la presenza delle sostanze cercate e testimonia tale sensazione facendo muovere la verga, probabilmente con impulsi ideomotori. In genere il rabdomante, per cercare l’acqua, usa la semplice bacchetta aiutandosi talvolta con il pendolino; quando invece cerca altre materie tiene in mano alcune particelle dell’elemento ricercato che fungono da testimone e da orientatore.
I rabdomanti sono riuniti in un ufficiale albo professionale. Tutt’oggi, nelle ricerche delle vene acquifere, si ricorre normalmente alla loro opera.
La rabdomanzia è considerata una manifestazione della radiestesia.

Radiestesia: è, in sostanza, lo stesso fenomeno della rabdomanzia solo che in radiestesia si usa costantemente il pendolino ed ha una più vasta applicazione di ricerca. Le sue possibilità sono svariate, facendo oscillare il pendolino sulla fotografia di una persona si può avere l’indicazione se essa è in vita o è morta, oltre ad altre notizie; facendo oscillare sul corpo del malato può localizzarne la malattia; pare che fatto oscillare sul ventre di una donna incinta indichi il sesso del nascituro; su una carta topografica permette di ritrovare oggetti smarriti o sepolti, cadaveri o anche può indicare acque o comunque elementi sotterranei, sia solidi sia liquidi.
La parola radiesesia fu coniata basandosi sulla teoria che la sua fenomenologia dipenda da particolari radiazioni emesse dalle sostanze o dagli oggetti o dalle persone su cui si effettuarla ricerca. Radiazioni che sarebbero captate dall’operatore per la speciale sensitività del suo sistema neurovegetativo.
Questa teoria, non soddisfa però del tutto la fenomenologia radiestetica; se ciò può essere valido per ricerche condotte sul luogo o su oggetti, perde credibilità quando le ricerche, sia pure coronato da successo, vengono dirette su carte tipografiche o su fotografie, addirittura riprodotte a stampa sui giornali. È opportuno pensare che in questo caso s’inserisca un fenomeno di criptestesia, manifestazione che s’inserisce nella gamma dei fenomeni di chiaroveggenza.
Il pendolino, quindi, avrebbe la funzione d’appoggio. Inoltre deve considerare che non sempre si tratti d’impulsi ideomotori quando, per esempio, il pendolino si muove in maniera innaturale, contro la legge di gravità, o contrastando ogni principio di dinamica, arrestando di colpo la propria oscillazione o cambiando immediatamente di direzione. In questo caso è logico supporre che si tratti di un fenomeno di chiaroveggenza, che si traduce in fatto psicocinetico.

Radiestetista: sensitivo che pratica la radiestesia.

Radionica: è un orientamento di ricerca sperimentale, su certe manifestazioni della fenomenologia paranormale, basata sul concetto che tutte le cose, sia viventi sia inanimate, emetterebbero e riceverebbero una sorta di radiazioni, ancora non individuate, suscitanti stabili e complicati rapporti tra tutti gli esseri viventi stessi e fra questi e la materia inerte. L’uomo si troverebbe così ad essere un potente centro di rice – trasmissione di questa misteriosa energia, che sarebbe in grado di poter pilotare e gestire.
Basandosi su quest’ipotesi, il radiotecnico statunitense Thomas Galen costruì un apparecchio a radiofrequenze, creato ufficialmente, stando al brevetto, per eseguire l’analisi di metalli e che aveva invece la possibilità d’influire a distanza con effetti fisiologici come diagnosi, terapie, sollecitazione della crescita delle piante, uccidere insetti nocivi a scopo di disinfestazione. Quando nel 1956 sottopose la sua macchina al fisico nucleare americano Jhon W. Campbell, questi si accorse che i fenomeni si ottenevano anche sostituendo alla macchina il disegno degli schemi e dei grafici del circuito, concentrandosi su di essi con il pensiero. Egli giunse così alla conclusione che l’energia non dipendeva dal materiale di cui era costruito l’apparecchio, ma dalla forma del circuito. In sostanza il disegno di tale circuito sarebbe sufficiente a stimolare ed a innescare nell’uomo quel fenomeno psichico per cui, in un’interazione tra psiche ed energia, entrerebbero in funzione quelle misteriose radiazioni determinanti i fenomeni oggettivi. Da ciò Campbell avrebbe avuto la conferma alla sua teoria, per la quale molti fenomeni, e fra questi i paranormali, dipendono da un’origine fisica che scaturisce da una base di quanti di energia minimi, a livello subatomico, da lui definiti psioni con i quali l’uomo potrebbe interagire psichicamente. La radionica sperimenta su mezzi elettronici, elettromagnetici, meccanici che potrebbero permettere di dirigere l’energia radiante verso determinati bersagli.
La parola radionica fu creata intorno al 1935 e fondatore di questa disciplina viene considerato il dottor Albert Abrams, americano di San Francisco, che si dedicò a sperimentazioni impostate su questi principi nel periodo a cavallo tra il secolo scorso e l’attuale.
La radionica è molto in auge nell’Unione sovietica, dove viene soprattutto sperimentata nel trattamento delle piante. Una cosa che sembrerebbe del tutto accertata è che con il sistema radionico si possa agire a distanza riuscendo a debellare le infestazioni di insetti nocivi. Quest’aspetto ha naturalmente suscitato implicazioni d’ordine etico poiché, una volta accertata l’efficacia del principio, in teoria gli effetti micidiali potrebbero agire anche su animali d’ordine superiore, uomo compreso.

Raggi N: nel 1903 Blondot, di Nancy, credette di avere scoperto delle radiazioni fisiche che emesse dai metalli in un particolare stato d’equilibrio molecolare, avrebbero aumentato la luminosità di alcuni corpi fosforescenti. Charpentier, in seguito, tentò di dimostrare che anche l’attività muscolare e l’attività nervosa emettevano raggi N. secondo altri, essi sarebbero emessi anche dalle piante. Fu tentato di spiegare con queste radiazioni i fenomeni di telepatia, ma l’esistenza dei raggi N non fu mai provata in maniera sicura.

Raggi rigidi: Julian Ochorowiz, filosofo, psicologo e metapsichista polacco, chiamò così l’energia che, a suo parere, scaturiva dalla punta delle dita di alcuni medium, capace di spostare piccoli oggetti e di fermarne i movimenti.

Raggi X: si tratta di particolari radiazioni dotate di un potere di penetrazione superiore a quello dei raggi X, che secondo lui, scaturirebbero dalle mani di alcuni medium, sottoforma dapprima di piccole macchie, poi di luminosità tra le dita e, infine, di sfera lucente. Ochorowiz elaborò questa ipotesi per spiegare uno dei fenomeni prodotti dalla medium Stanislawa, che riusciva ad impressionare, con immagini a forma di globo, lastre fotografiche avvolte in carte nere e coperte da lastre di ferro o di piombo, tuttavia l’esistenza dei Raggi X non è stata mai confermata.

Ragione critica: viene così indicato, negli studi eseguiti con il metodo quantitativo, il numero che si ottiene dividendo la relazione riscontrata in una serie per la deviazione standard. È chiamato anche scarto relativo. La ragione critica indica il valore dell’esperimento fatto in ragione delle sue probabilità di successo a fronte del calcolo delle probabilità.

Raps: parola tedesca che significa colpo. Con essa s’indica quel fenomeno parafisico consistente in secchi colpi che sembrano scaturire dalle pareti o dai mobili di una stanza, talora talmente forti da dare l’impressione che un mobile si sia addirittura schiantato ed una parete spaccata. Bozzano li chiamò picchi, ma questo termine non entrò mai nell’uso comune.
Possono avvenire spontaneamente, sia come fenomeni d’apparente telepatia, per annunciare, per esempio, la morte di una persona cara lontana; sia come vere e proprie premonizioni dell’avvicinarsi di un periodo o di una disgrazia; e sia ancora in seguito a tentativi più o meno inesperti che ottenere esperienze medianiche. Il caso più comune avviene nel fenomeno del poltergeist, allorché si accompagnano a manifestazioni telecinetiche.

Registrazione medianica: è la registrazione di suoni o parole o comunque eventi sonori che avvengono in ambiente silenzioso o sovrapponendosi o intercalandosi a parole e suoni realmente emessi. In sostanza si tratta di quel fenomeno conosciuto più comunemente come psicofonia o metafonia: si manifesta appunto quando riascoltando un nastro magnetico registrato, vi si avverte la presenza d’eventi sonori che non sono stati prodotti al momento della registrazione.
Questo fenomeno ha anch’esso una duplice interpretazione. Secondo la corrente spiritistica si tratta di messaggi provenienti dal mondo preternaturale, mentre i fisicalisti attribuiscono al fatto ad una psicoinduzione. In effetti è stato provato in sede di laboratorio genetico. Ciò darebbe ragione ai fisicalisti, ma resta obbiettivamente da osservare che talvolta alcuni aspetti di questa fenomenologia danno indizi di contatti con sfere preternaturali. Il fenomeno, pertanto, è collocato tra gli eventi che fanno parte della medianità.
Con il termine psicofonia s’indica il fenomeno nella sua struttura e nei suoi aspetti. Il termine metafonia è invece per lo più usato da coloro che vedono in esso esclusivamente un contatto spiritico.

Reincarnazione: passaggio dell’anima, dopo la morte, da un corpo umano ad un altro. Discende con significato più restrittivo dal concetto di metempsicosi, la quale propone la trasmigrazione delle anime attraverso il corpo d’uomini, piante ed animali. Quest’idea ebbe larga e varia diffusione presso i popoli primitivi senza alcun particolare concetto di sanzione morale. Una motivazione etica della reincarnazione si esprime invece nel bramanesimo e nel buddismo. Infatti, essa avrebbe la funzione di una purificazione dell’individuo, attraverso le varie vite, fino a raggiungere la possibilità di essere assorbito nell’Assoluto. Il concetto della reincarnazione si è affermato anche in Grecia, dove appunto giunse come apporto della cultura orientale. Proprio nella religione misterica orfica la reincarnazione viene considerata un mezzo di espiazione dell’anima per recuperare la purezza della sua origine divina. Ritroviamo tale impostazione in filosofi come Pitagora, Empedocle, Platone, eccetera. Secondo Plotino, per esempio, l’anima sarebbe spinta ad incorporarsi dal desiderio di possedere meglio se stessa, individuandosi in un corpo, realizzandosi nell’accesi o nell’estasi, per giungere infine a riassorbirsi nell’UNO, principio supremo, inindeterminabile, inesprimibile, assoluto. In tempi più recenti i seguaci della teosofia hanno riproposto le antiche dottrine, diffuse in occidente della Blavatsky introducendole dal mondo orientale. La Chiesa cattolica si è dimostrata sempre contraria al principio della reincarnazione, anche se nel passato vi sono stati nel suo seno scrittori che in parte, vi hanno aderito. La posizione contraria della chiesa cattolica ha origine dalle inequivocabili dichiarazioni del Magistero ecclesiastico, secondo cui la sensazione avviene subito dopo la morte ed è decisiva per l’eternità. Alcune confessioni protestanti, invece, anche recentemente riesaminano la teoria dell’Apocalisse hanno riproposto il concetto plotiniano d’apocatastasi, cioè di restaurazione finale, che, negando l’eternità delle pene infernali, propone appunto una salvazione totale, raggiungibile attraverso una lunga serie di prove nelle quali la reincarnazione avrebbe parte dominante. Seguono questo principio, per esempio, le confessioni dei protestanti universalisti e restoratoristi. Nei fenomeni medianici si è spesso presentata una fenomenologia che presentava indizi di fatti reincarnativi, tanto è vero che la maggioranza dei seguaci dello spiritismo segue questa teoria. Una corrente, addirittura, sostiene che il purgatorio è costituito dalla serie delle reincarnazioni. I fenomeni reincarnativi hanno interessato moltissimo gli studiosi del paranormale, poiché le manifestazioni che proporrebbero tale concetto sono per lo più di caratteristica parapsicologica. Fin dal 1892 il colonnello Albert De Roncas, scienziato francese, studioso di psicologia e metapsichista, impiegando l’ipnosi regressiva, sperimentò a lungo ottenendo suggestivi ed inquietanti risultati; egli riuscì a far regredire in stato ipnotico i soggetti fino allo stato fetale, tentando di spingere ancora più indietro la regressione, fino ad un’ipotetica eventuale esistenza precedente. Non potè però mai controllare la veridicità delle vicende che i soggetti narravano come vissute in vite precedenti. Naturalmente i sostenitori di questa dottrina non sono tutti sullo stesso piano; alcuni hanno impostazioni mistiche, altri filosofiche, altri tentano la documentazione razionale. Fra questi ultimi il più impegnato è il dottor Ian Stevenson, docente di psichiatria all’Università della Virginia School of Medicine, il quale per oltre cinque anni ha esaminato oltre seicento casi di presunte reincarnazioni, indagando in paesi diversi e raccogliendo interessantissimo materiale. Lo psichiatra inglese Denys Kelsey, membro del Comitato Reale di medicina, ha condotto in questi ultimi anni, ricerche in proposito, ritenendo il metodo di sperimentazione ipnotica regressiva. Si deve obbiettamente riconoscere che, benché non sia stato possibile avere una conferma scientifica sull’esistenza di questa suggestiva ipotesi, vi è tutta una ricca casistica d’episodi che hanno notevoli indizi di una sua possibile realtà. Tuttavia l’espressione più giusta è forse stata usata dal professor C.J. Ducasse, docente di filosofia alla Brown University, che nella sua prefazione al libro dello Stevenson, scrive che, se i casi presentati da Stevenson non sono da lui ripetuti tali da risolvere il problema, tuttavia essi lo propongono, in modo perentorio, dinanzi al lettore.

REP: Registrazioni Elettromagnetiche Paranormali. Sono così indicati gli eventi sonori che compaiono sui nastri magnetici che siano mai stati registrati. Vedi registrazione medianica.

Retrocognitivo: tutto ciò che è relativo alla retrocognizione.

Retrocognizione: fenomeno di percezione extrasensoriale che permetto di visualizzare avvenimenti del passato. Possiamo dire che è complementare a quello della precognizione, di cui si ha notizia fin dai tempi più remoti, essendo stata anche la retrocognizione, appannaggio del patrimonio degli indovini e di veggenti. Nella seconda metà del 1700 il medico tedesco Mesmer, nello sperimentare il suo metodo di cura, ebbe spesso, nei pazienti che cadevano in stato ipnotico, fenomeni spontanei di chiaroveggenza e di retrocognizione. Egli non dedicò molta attenzione alla cosa, ma in seguito, studiosi che, nella metà del secolo successivo ripresero in esame le teorie del Mesmer e sono soprattutto lo studio della magnetizzazione, ebbero modo di constatare più volte questo tipo di chiaroveggenza rivolta al passato. La retrocognizione va però ben individuata e distinta dai fenomeni telepatici. Abbiamo una genuina retrocognizione quando i fatti percepiti dal sensitivo non possono essere assolutamente a conoscenza di nessuno dei presenti, altrimenti, se vi è la possibilità di una conoscenza dei fatti, assunta sia pure inconsciamente da parte di uno di essi, il sensitivo può raccoglierne l’informazione dell’inconscio, dando così luogo ad un’apparente fatto di retrocognizione, che invece, in sostanza, è telepatico. Il fenomeno retrocognitivo si manifesta nella psicoscopia, che consiste nella rievocazione della storia di un oggetto, detto induttore, messo in mano ad un sensitivo. È propriamente psicoscopia quando il soggetto ricostruisce fatti dei quali l’oggetto induttore è stato protagonista o testimone, ma se tale oggetto, pur avendo avuto contatto con le persone o fatti verso quali s’indirizza l’indagine retrocognitivi, non era presente ai fatti evocati, non si può pensare che il sensitivo percepisca le tracce su di esso. In questo caso si tratta di semplice retrocognizione o di chiaroveggenza tattile nel passato e l’induttore avrebbe funzionato da semplice appoggio.

Ricerca psichica: con quest’espressione, nei paesi di lingua inglese, per molto tempo fu indicato lo studio della fenomenologia paranormale. Ancora oggi, talvolta, viene usata negli Stati Uniti ed in Inghilterra, anche se ormai ha prevalso nell’uso comune internazionale il termine parapsicologia.

Riflesso: reazione più o meno immediata dell’organismo o di determinate parti di esso ad uno stimolo periferico di natura varia. I riflessi si presentano come movimenti regolari e coordinati aventi lo scopo di proiezione e di difesa da stimoli fastidiosi o dannosi e facilitano il realizzarsi d’effetti, utili per l’organismo, quali quelli della conservazione individuale e della specie. Un altro riflesso può insorgere solamente alla presenza di uno stimolo periferico, di qualsiasi natura, che dalle cure afferenti si propaghi in forma centripeta ad un centro nervoso, ritorni da esso alla periferia, in forma centrifuga, trasformando nell’impulso motorio che genererà l’atto. I riflessi sono divisi in vegetativi, spinali e misti. Vegetativi, quelli che si svolgono esclusivamente attraverso le fibre del sistema neurovegetativo; spinali, quelli che decorrono interamente nelle fibre nervose somatiche spinali e nelle loro equivalenti craniali; misti, quelli che seguono una via somatica nel processo afferente ed una vegetativa nel ritorno alla periferia.

Riflesso incondizionato: il fisiologo russo Ivan Pavlov, scoprì e studiò i riflessi condizionati, fenomeno fisiologico, che consiste nell’abbinamento di uno stimolo esterno con una reazione istintiva dell’organismo. Per esempio la vista di un cibo appetitoso determina come riflesso condizionato una più copiosa ed improvvisa secrezione salivare; abituando un cane al pasto, dopo aver suonato un campanello, o aver acceso un segnale luminoso, ogni volta che il cane udirà quel suono o vedrà quel segnale luminoso, presenterà un’abbondante salivazione anche se non gli verrà presentato il cibo.
Pavlov distinse in due classi i riflessi e cioè: congeniti od incondizionati, a carattere ereditario per ogni specie, con vie stabilite sin dalla nascita; condizionati o acquisiti, dipendenti dalla formazione di nuove condizioni funzionali nel sistema nervoso centrale, quindi non presenti alla nascita. Per esempio, la secrezione salivare, che si produce nell’introdurre in bocca del cibo, è un caso di riflesso incondizionato, mentre la secrezione salivare del cane, che si forma indipendentemente dall’assunzione di cibo, stimolata dal segnale che si riferisce al cibo stesso, è un tipico caso di riflesso condizionato.
I riflessi condizionati si formano, pertanto, in rapporto a particolari condizioni ambientali, ordinariamente associati, nell’individuo, ad un riflesso congenito. In sostanza, lo stimolo esterno si traduce in idea, la quale associata ad un qualsiasi concetto archetipale, genera la reazione fisiologiche relativa il che prova che un’idea fortemente pensata può provocare reazioni fisiologiche corrispondenti, rivelando che l’ambiente, le abitudini, i vari orientamenti mentali, influiscono in maniera notevole sulla fisiologia dell’uomo.
Secondo Pavlov in questo processo si evidenzia una dinamica fisiologica dalla quale dipenderebbe il complesso delle attività psichiche, normali e paranormali. Suggerì, su questa base, anche un’interpretazione dell’ipnotismo: il comando dell’ipnotizzatore sarebbe una psicoinduzione assorbita da una limitata area della corteccia cerebrale del soggetto, corrispondente alla natura del comando trasmesso, mentre tutte le altre funzioni dell’area rimanente della corteccia cerebrale rimarrebbero inibite.
A proposito dei riflessi condizionati è particolarmente significativa la scoperta fatta, a suo tempo, dal biologo russo Metalnikov. In sede di esperimento abituò dei conigli a ricevere iniezioni immunizzanti contro il colera mentre venivano energicamente massaggiati sul dorso, dopo di che lasciò trascorrere il tempo necessario affinchè l’immunità andasse perduta. Si accorse allora che bastava ripetere il solo massaggio sul dorso, senza praticare l’iniezione, perché gli animali restassero ugualmente immunizzati contro la malattia. Il massaggio veniva, evidentemente, avvertito dal coniglio con un’intensità molto maggiore di quella provocata dalla puntura, che praticamente restava ignorata, e nell’inconscio dell’animale innescava uno psichismo che faceva trasformare come causa vera dell’immunizzazione il massaggio e non l’iniezione. In questo caso il riflesso condizionato produceva addirittura un processo psicosomatico che stimolava gli anticorpi del coniglio fino a crearne la resistenza immunizzante.
Il francese E. Pascal attribuì al formarsi delle stigmate un processo simile. Anche in questo caso una pulsione psichica inconscia sembra abbinarsi ad una determinata reazione fisiologica. L’intensa completazione delle piaghe del Cristo ne provocherebbe l’apparire su tessuti organici. Un’idea, in definitiva, che agirebbe sulle più profonde attività dell’organismo.
Gli studiosi sovietici considerano tutto questo come un normale processo fisiologico e si orientano a spiegare con i riflessi condizionati molti fenomeni paranormali.

Rimaterializzazione: nella fenomenologia dell’apporto e dell’asporto, con questo termine s’indica la fase in cui l’oggetto smaterializzato in un luogo e rimaterializzato in un altro tornerebbero appunto a rimaterializzarsi. Si usa questa parola anche relativamente a quei casi in cui il medium durante una seduta in cui vi siano state delle materializzazioni durante le quali il corpo del medium ha ceduto parte della sua sostanza alle formazioni fantomatiche che si sono evidenziate tali sostanze tornano ad essere riassorbite da parte del medium o il medium stesso, nei casi in cui si sia in parte o completamente smaterializzato, riassume l’interezza della sua struttura.

Risonanza: lo studioso C. Calligaris propose per spiegare la telepatia la seguente ipotesi. Avendo notato che eccitando lievemente alcune zone della cute di un soggetto, riusciva a suscitare dei riflessi nei suoi organi interni e a provocare pensieri e sentimenti, giunsero alla conclusione che determinate zone della cute sarebbero i luoghi d’uscita ed entrata di radiazioni vitali e di determinate lunghezze d’onda, capaci di provocare risonante in altri soggetti, così come la nota di un piano fa vibrare la corda di uno che dia la stessa nota. Anche l’inglese Ninian Marhsall propose un’ipotesi simile. Egli diceva che, date due strutture simili, anche se altamente complesse come il cervello umano, è ipotizzabile il concetto che esse possano agire una sull’altra in virtù di un tipo di risonanza, in conseguenza della quale l’attività di una possa suscitare echi ed influssi nell’attività dell’altra, e ciò senza essere sottoposto a vincoli od ostacoli di tempo e spazio. Questa risonanza sarebbe particolarmente favorita dal rapporto affettivo più o meno intenso tra agente e percipiente.
L’ipotesi è stata contestata in quanto se può essere adatta alla telepatia, non giustificherebbe la chiaroveggenza in quanto non sarebbe supponibile che un oggetto qualunque, possa provocare risonanze in un cervello umano, e poiché è ormai assunto universalmente il concetto che telepatia e chiaroveggenza sono fenomeni considerati affini e strettamente connessi, l’ipotesi della risonanza non ha avuto seguito. Potrebbero rimettere in discussione l’ipotesi, forse, le sperimentazioni fatte con il pletismografo.

Rivista di studi psichici: è la pubblicazione periodica italiana che per prima si occupò esclusivamente di metapsichica. Fu fondata a Milano nel 1895. La redazione era però a Padova condotta dai fondatori della rivista G.B.Ermacora e G. Fanzi. La rivista fu variata con gli stessi intenti scientifici che avevano informato la Società per la Ricerca Psichica di Londra. Alla morte di Ermacora, ne assunse la direzione, nel 1898 il giornalista e metapsichista come Cesare Baudi, che aveva già diretto, per alcuni anni, Les Annales des Sciences Psychiques, prestigiosa pubblicazione che nel 1908 divenne l’organo ufficiale della “Societè Universelle d’Etudes Psychiques”. Il Baudi curò contemporaneamente una edizione francese della rivista di studi psichiche, fino a che nel 1905, essa si fuse con quella francese.

RSPK: è la sigla con la quale le attuali scuole di parapsicologia inglesi ed americane, indicano la fenomenologia del poltergeist. Con tale definizione e cioè: psicocinesi spontanee ricorrente, queste correnti di studio evitano di specificare quale sia l’agente dei fenomeni.

Run: detto anche ciclo. Nelle sperimentazioni condotte sulla precognizione extrasensoriale, con il metodo quantitativo, è così chiamato in inglese l’insieme di 25 risposte date dal soggetto per un intero mazzo di carte ESP e nelle sperimentazioni di psicocinesi l’insieme di 24 lanci di uno o più dadi e delle risposte ottenute. 
 

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