Magia: la pretesa di sostituirsi a Dio


Ho ricevuto quanto sotto riportato, con la “sfida” di pubblicarlo nel mio sito in quanto l’autore, con tale articolo, tende a parlar MALE della Magia e prende una netta posizione di difesa degli insegnamenti cristiani in tale argomento. Non ho alcuna difficoltà a pubblicare questo testo, condividendo tra l’altro molti aspetti di quanto affermato. MA NON TUTTO. Lascio poi al visitatore, come mia consuetudine, di trarre le conclusioni finali.

Per parlare della magia occorre innanzitutto considerare le differenze sostanziali fra questo ambito e quello della religione. Come afferma Massimo Introvigne, questa si differenzia dalla religione in quanto l’esperienza magica più che un’esperienza del Divino è un’esperienza del potere, così, se i nuovi movimenti religiosi sono classificabili in base al grado di distacco dalla specifica visione del mondo propria della Chiesa Cattolica, il contesto della magia e dei nuovi movimenti magici è caratterizzato da una pretesa di appropriarsi e possedere con la volontà ciò che nell’esperienza religiosa può essere concepito solo come dono.
A. Definizione
Il termine magia deriva dal greco “magheia”, che significa scienza, saggezza; i “magi” erano gli antichi sacerdoti persiani. Anche il Nuovo Testamento parla di maghi e magia: i Magi che secondo il racconto di Matteo, si recano alla ricerca del Bambino Gesù guidati dalla stella, non sono però maghi nell’accezione moderna del termine, ma piuttosto scienziati o sapienti. Negli Atti degli Apostoli, si trova l’episodio di Simon Mago che, come molti altri, aderisce alla predicazione degli Apostoli e si fa battezzare. Meravigliato per i prodigi da loro compiuti, offre del denaro per ottenere quel potere, ma Pietro risponde:
” Il tuo denaro vada con te in perdizione, perché hai osato di acquistare con denaro il dono di Dio”
Da questo episodio deriva il termine “simonia” riferito al commercio di cose sacre.
Dal fatto che la magia si trova in tutti i popoli, qualcuno sostiene che essa sia la madre della religione. Ma cristiani ed ebrei, come mostra anche la Bibbia, tracciano una netta distinzione.
La Nota Pastorale della Conferenza Episcopale Toscana (CET) afferma:
“La religione dice riferimento diretto a Dio e alla sua azione, tanto che non può esistere esperienza religiosa senza tale riferimento; la magia implica una visione del mondo che crede all’esistenza di forze occulte che influiscono sulla vita dell’uomo e sulle quali l’operatore ( o il fruitore ) di magia pensa di poter esercitare un controllo mediante pratiche rituali capaci di produrre automaticamente degli effetti; il ricorso alla divinità – quando c’è – è meramente funzionale, subordinato a queste forze e agli effetti voluti” .
Quindi la magia parte dal presupposto di voler dominare le forze occulte, è la pretesa di sostituirsi a Dio, attribuendosi un potere sovrumano su oggetti ed eventi della storia.

B. Diverse forme e aspetti della magia
Si possono individuare in particolare tre diverse forme di magia:
a. “magia imitativa”, secondo cui il simile produce il simile, ad esempio: il trafiggere gli occhi di un pupazzo accecherà la persona da esso rappresentata;
b. “magia contagiosa”, si basa sul principio del contatto fisico: per influire su una persona, il mago ha bisogno di qualcosa che le appartiene (peli, capelli, unghie, vestiti);
c. “magia incantatrice”, che attribuisce un potere particolare a formule e azioni simboliche. Inoltre, tradizionalmente si è soliti distinguere la magia in due grossi filoni:
1. “magia bianca, riguarda due campi diversi, il primo si riferisce a effetti strabilianti ottenuti con metodi naturali, come giochi di prestigio, illusionismo…. La già citata Nota della CET ricorda che se i mezzi usati sono leciti e il fine è solo di stupire, non c’è nulla di male. Diversa valutazione per il secondo settore, dove i fini da raggiungere sono buoni (soluzione dei problemi economici, d’amore, malattie), ma perseguiti con mezzi discutibili che portano al mondo della superstizione e della truffa (talismani, filtri, amuleti….).
2. “magia nera”, ricorre a evocazioni di forze demoniache, sotto i cui influssi pensa di operare. E’ indirizzata a scopi malefici: procurare malattie, disgrazie, morte, oppure pretende di piegare gli eventi a proprio vantaggio per conseguire onori e ricchezze. Il fine ultimo di questa forma di magia è quello di trasformare gli adepti in “servi di Satana”. Rientrano in questo ambito i riti a sfondo satanico culminanti nelle “messe nere”.
La distinzione, peraltro, non è priva di ambiguità: per molti maghi la loro magia è sempre “bianca” e quella dei concorrenti sempre “nera”…
In molte zone d’Italia, è diffusa l’idea della “fattura”, eseguita a danno di qualcuno. Essa viene intesa generalmente come una maledizione in grado di arrecare del male a coloro contro cui è rivolta. In questo atto non si pensa necessariamente ad un’azione di tipo demoniaco. Nonostante la forte ingenuità che la contraddistingue, è comunque da ritenersi inaccettabile dal punto di vista cristiano.
Ben più grave è il “maleficio”, che ha l’intenzione di consegnare oggetti, animali, ma soprattutto persone, al potere o comunque all’influsso del demonio. Esso assume le forme della “magia nera” ed è gravemente peccaminoso a causa dell’intenzione malvagia che lo origina e quindi al di là dei reali effetti. Per ciò che concerne la fattura e il maleficio, occorre nella valutazione un estremo equilibrio, non attribuendo sistematicamente o in maniera superstiziosa tutti i mali che possono capitare nella vita all’intenzione malvagia di qualcuno. In effetti la caccia alle streghe dei secoli passati molte volte partiva dalla antipatia contro una data persona; oggi non dobbiamo ripetere lo stesso errore. Non si può comunque escludere in pratiche di questo genere qualche partecipazione demoniaca al gesto malefico; giova comunque ricordare che gli studi di vari specialisti, nonché vari Documenti del Magistero invitano alla prudenza per non cadere in facili e ingenue “demonizzazioni”. Ma è ancora più importante per il cristiano non dimenticare il Lieto Messaggio che egli stesso è chiamato a portare nel mondo, cioè la certezza della vittoria di Cristo:
“Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l’accusatore”(Ap 12,10a).
Cristo è il vincitore e noi siamo vittoriosi con Lui!
Occorre poi considerare un aspetto che spesso caratterizza il mondo della magia: i maghi sono non raramente persone che godono di ricchezze ingenti, le quali vengono accumulate sfruttando la credulità o l’ignoranza di molte persone che a loro si affidano per risolvere problemi di ordine spirituale, materiale, fisico o psichico. Al mago “Al Fred” i Carabinieri hanno trovato due appartamenti a Nettuno, un’automobile di grossa cilindrata, un camper ed uno yacht da mezzo miliardo, mentre il famoso mago di Arcella ha guadagnato al punto da comperarsi un mobilificio.
Bisognerà allora sviluppare da parte della Chiesa, accanto ad un’opera di informazione che conduca alla vigilanza, un’attenzione particolare verso tutti i bisogni della persona, affinché sempre meno uomini e donne cadano vittime di imbrogli che creano reali e forti situazioni di disagio economico e sociale, accanto alle possibili conseguenze a carattere spirituale (possibili disturbi demoniaci come l’ossessione, la vessazione e – nei casi più gravi – la possessione diabolica) che possono riguardare le persone che fruiscono dell’ambito della magia o dell’occultismo in genere.

C. Uno sguardo globale: classificazione e tipologie del mondo magico
Se ci sforziamo di dare uno sguardo generale al mondo della magia, ci accorgiamo che questo è senza dubbio un qualcosa di complesso, di cui fanno parte diversi ambiti, che – seguendo gli studiosi del CESNUR- possono essere suddivisi in tre distinti piani:
1. il primo piano è rappresentato dalla magia popolare (folk magic), costituita da maghi, guaritori, cartomanti, indovini, cioè da tutti coloro che si qualificano come “professionisti dell’occulto” e, dietro compensi che vanno dal modesto all’astronomico, promettono guarigioni, risoluzione di problemi economici e affettivi, lanciano fatture…. Questo primo piano è a sua volta suddivisibile in due sfere distinte: quella della magia popolare delle campagne e quella della magia popolare delle città. La prima ha origini antichissime e non sembra per nulla intaccata dallo sforzo di evangelizzazione che cerca di portare al superamento delle superstizioni; la seconda è invece di origini più recenti, si concentra in particolare nei capoluoghi, si rivolge ad un pubblico piuttosto benestante, applica prezzi più alti, inoltre sia l’operatore che il fruitore sono persone generalmente più colte, se si fa eccezione per l’ambito della religione dove domina un’assoluta ignoranza anche sulle questioni più elementari. Di fronte alla diffusione di questo tipo di magia popolare, che esercita una forte attrattiva sui ceti urbani emergenti e professionali, Mons. Casale afferma che se nell’opinione di Marx la religione era intesa come “oppio del popolo”, oggi la magia può essere considerata “l’ oppio’ di una certa borghesia” .
2. Il secondo piano è rappresentato dall’esoterismo, uno stile di pensiero che accompagna tutta la cultura occidentale a partire dagli Scritti Ermetici fino ai nostri giorni. Il termine “esoterico” viene riferito ad una dottrina che è da trasmettere segretamente all’interno di una cerchia ristretta, è l’opposto di “essoterico”, aggettivo attribuito in genere alle grandi religioni, che non presentano rivelazioni segrete ed hanno invece un carattere pubblico. Spesso la visione esoterica è anche gnostica, proclama cioè che la salvezza si ottiene attraverso la conoscenza e non come dono. L’esoterismo ha largamente influenzato la cultura occidentale: la filosofia di Hegel (1770-1831), ma anche la psicanalisi di Freud (1856-1939) e Jung (1875-1961) ne risultano ampiamente debitrici. La tradizione esoterica continua ad esercitare un notevole fascino su molte persone particolarmente di formazione “laica” ed è stata diffusa da alcune correnti della massoneria e da alcuni opere di autori come il russo George Ivanovitch Gurdjieff (1866 o 1874-1949). Questi ha esercitato un’influenza particolare sul New Age ed ha riassunto la sua visione del mondo nell’enneagramma , un simbolo a nove punte che spesso viene impropriamente presentato come derivante dalla tradizione mistico-musulmana (sufi), tuttavia nessuna dimostrazione o ricerca storica appare convincente in tal senso, in quanto viene puntualmente smentita dagli storici. L’enneagramma, che per Gurdjieff era piuttosto un simbolo generale dell’uomo e del cosmo, è utilizzato come strumento di classificazione dei “tipi psicologici” umani, grazie soprattutto all’Istituto Arica di Oscar Ichazo e alla psicologia di Claudio Naranjo ed è molto popolare anche negli ambienti cattolici americani ed italiani (grazie ad una certa stampa cattolica che lo ha ampiamente diffuso). Questo strumento rischia di influenzare seriamente la vita delle persone che ad esso si affidano per compiere delle scelte: una volta individuati i “tipi”, infatti, il metodo psicologico e spirituale dell’enneagramma si occupa delle relazioni fra questi. Così, chi crede in questa tecnica – che nel suo procedere rivela le sue origini occulte – se è classificato come “tipo uno” cercherà di evitare di sposare una “quattro”, solo perché le conclusioni arbitrarie dell’enneagramma preannuncerebbero disastri… Non mancano le reazioni contro l’utilizzo dell’enneagramma cattolico da parte degli studiosi: queste fanno perno sulla derivazione dello stesso ed insistono quindi sull’impossibilità di conciliare il Cattolicesimo con la tradizione esotero-occultista. Una volta riconosciuta la vera origine dell’enneagramma, però, il discorso non è ancora chiuso: si pone infatti la questione di separare la tecnica – utilizzata per leggere il carattere delle persone – dalla dottrina che, in quanto esoterica (e quindi magica), è inconciliabile con il Cristianesimo. Tuttavia, le tecniche tratte dall’ambito esoterico sono influenzate dallo gnosticismo (abbiamo accennato alla componente gnostica dell’esoterismo); sulla difficoltà di conciliare le tecniche orientali ed anche gnostiche con il Cristianesimo si sofferma un Documento della Congregazione per la Dottrina della Fede del 15 ottobre 1989, la Lettera ai vescovi della Chiesa Cattolica su alcuni aspetti della meditazione cristiana. Credo che le considerazioni svolte a proposito dell’enneagramma possano essere applicate, con opportuni adattamenti, anche ad altri casi in cui, soprattutto grazie all’influsso del New Age, si tenta di inserire elementi derivanti dalla tradizione magica in ambito cattolico. 

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