Il fascino delle scienze occulte

Le scienze occulte vengono dal latino ‘occulere’, cioè ‘nascondere’ e riguardano una serie di credenze e di pratiche per conoscere il destino delle persone o per influire sulla loro condizione di vita. Esse sono tradizionalmente l’astrologia, l’alchimia, la divinazione, lo spiritismo, ma anche la credenza negli angeli, nei fantasmi ed in altre entità soprannaturali, con le quali solo pochi iniziati, dotati di ‘poteri’ possono comunicare. Si tratta di credenze e pratiche antichissime, che affondano le loro radici nella cultura egizia e babilonese. Nella nostra civiltà queste pratiche ebbero il massimo sviluppo durante il Medioevo, soprattutto per quanto riguarda la credenza nella stregoneria.
La scienza contemporanea non è stata capace di spazzare via queste credenze, che periodicamente riaffiorano sotto forme diverse. Anche la psicologia ha subito l’influenza del fascino delle scienze esoteriche, a cominciare dall’eredità lasciata tra i cultori della neonata scienza della psiche umana da Franz Anton Mesmer, che nel settecento aveva rispolverato la pratica dei metodi ipnotici. Mesmer vedeva nell’occultismo un modo per far interagire lo spirito umano con l’universo: i suoi metodi ebbero molto successo e da essi derivarono, nell’ottocento, l’interesse per l’ipnotismo, lo spiritismo, il simbolismo, che tanta influenza ebbero sul pensiero di Freud, ma soprattutto di Jung, la cui credenza negli spiriti è un fatto noto. Lo spiritismo (che, quasi incredibilmente, sopravvive ancora in questi primi anni del terzo millennio), si era diffuso in Europa e in America intorno al 1850, a seguito di fenomeni apparentemente inspiegabili di cui era protagonista una bambina statunitense, Margaret Fox (che però in età adulta confessò i suoi trucchi ed ammise di non avere alcun potere particolare), una medium che, in stato di trance, sembrava potesse svolgere attività intellettuali che normalmente gli erano precluse.
Tra le pratiche principali dello spiritismo vi sono le così dette ‘sedute spiritiche’, delle riunioni in cui una persona ‘iniziata’, un medium, si mette in contatto con uno “spirito guida”, che gli riferisce i messaggi dei defunti, dai più vari contenuti.

Nel XX secolo il pensiero magico, alternativo alla scienza ufficiale, si è manifestato in moltissime pratiche, come l’astrologia, il satanismo, le sette esoteriche e, a fine millennio, è esploso con il fenomeno della New Age. I giornali popolari non hanno fatto altro che diffondere ed amplificare il forte richiamo del movimento, divulgando sistemi profani di psicoterapia ed auto-miglioramento, dai quali in molti si aspettano la guarigione, sia da malattie fisiche, anche gravi, sia da disagi psicologici e interrelazionali.
Attraverso la forza del pensiero, l’empatia e pratiche autoipnotiche, molte persone cercano il ‘vero sé’, nascosto nei meandri della psiche, ma in contatto diretto con l’universo. Guardando la cosa da un punto di vista strettamente scientifico vi sarebbe da inorridire, ma occorre anche riflettere sul fatto che se questo interesse per il mondo dello ‘spirito’, quasi sempre in totale contraddizione con il mondo della ‘scienza’, non sparisce dalla nostra cultura, è perché si tratta di un fenomeno che riesce a soddisfare dei bisogni molto profondamente radicati nell’essere umano, come quello della ricerca della felicità, dell’immortalità e della sconfitta della atavica ‘paura di vivere’. Chi si sente frustrato, irrealizzato, insicuro di sé stesso, spera di potersi finalmente liberare dei suoi limiti attraverso la scoperta e la pratica di tecniche esoteriche e di nuovi poteri, da cercare dentro e fuori di sé, per aiutarsi a trovare il coraggio e la forza, oltre che una Verità ed uno Scopo.

C’è da dire che in questi campi la scienza ufficiale non ha effettivamente offerto soluzioni e che dunque il terreno è sempre libero per tutti quei movimenti e quelle sette che, autodefinendosi ‘scientifici’, attraggono le persone con argomenti di tipo mistico, occulto, pseudo e fantascientifico. Del resto l’idea che esista, da qualche parte dentro di noi, un ‘vero sé’ capace di fare miracoli e di interagire con il mondo senza più paura, senza tutte le ansie del quotidiano, non può che essere affascinante ed in molti casi addirittura risolutiva, per aiutare le persone a superare angosce e depressioni. Di fronte a questo… Che dire? Facciamo valere la vecchia massima: ‘non è vero, ma ci credo’, purché si rimanga sempre con i piedi per terra. 

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