Occulto in TV

Il boom legato a centinaia di trasmissioni televisive.
Ma spesso si paga per parlare soltanto con una centralinista
Occulto in tv, un business da mille miliardi

di Maria Grazia Filippi (giornalista)
Il mago televisivo. Ecco il grande affare del terzo millennio. Dagli scantinati foderati di velluti rossi e arredati con palle di cristallo per scrutare il futuro, il fenomeno si riversa nell’etere e assume proporzioni miliardarie. Astrologia, numerologia, lettura delle carte, parapsicologia, magia e chiromanzia: facce diverse di un unico fenomeno che, attraverso la diffusione televisiva, ha in parte tralasciato il rapporto diretto “paziente” e guaritore” e si è trasformato in un enorme e redditizio affare, soprattutto per chi tira i cordoni della borsa. E, molto spesso, non si tratta dei maghi. Il mercato dell’occulto nelle televisioni ha ormai raggiunto i grandi numeri: centinaia le trasmissioni in tutt’Italia e le TV romane non sono da meno: almeno una decina gli spazi fissi che tutte le settimane intrattengono i telespettatori, centinaia le linee telefoniche (i famigerati 166 e 899 dai costi altissimi: circa 1,80 Euro al minuto) che sono il riferimento telefonico utilizzato per mettersi in contatto diretto con i maghi e le fattucchiere TV.
“Abbiamo calcolato che intorno al fenomeno televisivo legato all’occulto, girano circa 5.000 miliardi l’anno. Ma la cosa fondamentale è che dietro queste trasmissioni televisive ci sono delle società gestite da veri e propri imprenditori e che i maghi sono utilizzati in realtà come specchietto per le allodole. Chi telefona, dopo lunghe attese parla perlopiù con una delle telefoniste che fanno da filtro, e che sono pagate a percentuale. Solo pochissimi riescono a parlare con il mago vero e proprio”.
“Buona fortuna”, “L’Amica del cuore”, “Mago Nicola”, “Mago Albanese”, questi alcuni dei nomi di riferimento più conosciuti e frequentati telefonicamente delle emittenti romane, passando da Tele Capitol a Tele Universo, attraverso Tele Studio e Rete Oro. Da poco approdati anche al contenitore domenicale di Maurizio Costanzo, Buona Domenica, i maghi in gara fra loro per la risoluzione dei problemi che affliggono i teleutenti sono l’ultima trovata televisiva per intrufolarsi tra i desideri degli italiani. Luana, maga cartomante trentacinquenne che ha cominciato a leggere le carte a 16 anni e che il lunedì e il giovedì ha uno spazio fisso a Tele Capitol però non ci sta: “È vero che l’esplosione dei maghi in tv è ormai inarrestabile, però c’è chi, come me, questo lavoro lo fa onestamente: non prendo un lira per i miei interventi televisivi. Ma spesso chi chiama viene poi a trovarmi nel mio studio, e rimane mio cliente”. Massimo Introvigne, studioso storico dei fenomeni legati alle credenze magiche, in ogni caso sottolinea: “Non dobbiamo dimenticarci che maghi e astrologhi non sono la stessa cosa, perché in Italia legge l’oroscopo circa il 50% della popolazione, mentre coloro che si rivolgono ai maghi non sono più del 20%”. “Ma il dato più allarmante è che nelle ultime ricerche realizzate appare sempre più chiaro che chi telefona al mago lo fa per riempire una solitudine”. E forse è per questo che questi appuntamenti televisivi stanno avendo tanta fortuna. La fortuna sfruttando l’illusione, la speranza, la sofferenza e la malattia. 

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