Per il Veggente è un'alleanza che non dura

di Luciano Sampietro
Le elezioni europee sarebbero passate quasi in sordina se non fosse stato per l’eterna diatriba tra le contrapposte fazioni politiche che dilania il nostro Paese e che trasforma ogni appuntamento elettorale in terreno di scontro. Ma non vorrei soffermarmi su queste miserie. Vorrei invece sottolineare i preoccupante dato della disaffezione mostrata per il concetto di Unità Europea dai cittadini del nucleo originario di nazioni e il totale disinteresse dei nuovi entrati, che sono andati a votare in percentuali irrisorie.
Si suole dire che bisogna formare una coscienza europea, ma questa nasce e prospera spontaneamente quando leggi e istituzioni creino l’humus opportuno. Il modello istituzionale dell’Unione Europea è un assurdo groviglio di competenze, prerogative, egoismi nazionali, spreco di risorse.
Il primo e fondamentale punto è che il governo degli stati nazionali non vogliono rinunciare alla loro sovranità delegando a un parlamento democraticamente eletto il potere legislativo. E così il Parlamento Europeo è un organo poco più che consultivo, che non è in grado di legiferare.
Tutti gli organi sono o profanazione degli stati membri (come il Consiglio) o frutto di compromesso e di effimere alleanze tra i vari governi per la nomina di questo o quel componente nelle varie istituzioni europee. Ogni scelta crea così dissapori, ripicche, lacerazioni. Sul piano economico i regolamenti europei sono stati quasi sempre dettati dalla filosofia della plastica e del supermercato – spesso soffocando con assurde disposizioni una secolare tradizione artigianale – ovvero dall’applicazione esasperata del concetto di concorrenza.
Nostradamus prevede la nascita dell’unione Europea innanzitutto al passo LXXXII della Lettera ad Enrico dove scrive: ” Grande pressione sarà allora fatta su capi e governanti delle nazioni, perfino di quelle marittime e orientali (la Turchia, n.d.r.) e le loro lingue saranno mischiate in un’unica grande unione”. Ma secondo il Veggente tale Unione sarà effimera e non giungerà mai a maturazione completa. Prima di ciò, infatti, si dovrebbe scatenare quel conflitto religioso, economico, politico e di civiltà tra il mondo cristiano, debole e disorientato, e quello islamico. Non si presta, purtroppo, a diverse interpretazioni la quartina VI, 80 :

Da Fez il regno giungerà in Europa,
fuoco a lor città, l’alma taglierà:
il Gran d’Asia in terra e mar con gran copia,
blu, glauchi, croci a morte metterà”.

Dal Marocco, gli islamici dovrebbero sbarcare in Europa al comando di un sovrano mediorientale, abbandonandosi a distruzioni e stragi. Possibile che tutto ciò, fatta eccezione per la Fallaci, non venga compreso? 

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