La profezia di Ratzinger sull'Islam

di Luciano Sampietro
Ho sempre guardato con ammirazione ed estrema considerazione al cardinale Joseph Ratzinger, che ricordo a Trieste lo scorso anno rendere una lezione spirituale densa di cultura e dottrina.
Il 13 maggio il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede ha detto, nella sua lectio magistralis alla biblioteca della Minerva, verità che mi hanno profondamente colpito:
“La rinascita dell’Islam non è solo collegata con la nuova ricchezza materiale dei paesi islamici, bensì è anche alimentata dalla consapevolezza che l’Islam è in grado di offrire una base spirituale valida per la vita dei popoli, una base che sembra essere sfuggita di mano alla vecchia Europa, la quale così, nonostante la sua perdurante potenza politica ed economica, viene vista sempre più come condannata al declino”
Le parole del cardinale traevano spunto dall’incredibile volontà politica manifestata in Europa di rinnegarne le radici cristiane, in un anelito di malinteso laicismo e nella preoccupazione di non far apparire l’Unione Europea quasi uno stato confessionale. E così il Cristianesimo, che al di là delle fazioni e delle ideologie politiche, è stato il collante della nostra storia e dei nostri popoli e una delle principali cause del crollo dell’utopia comunista, è stato ritenuto elemento inopportuno per figurare nel testo della nuova costituzione, che così nascerà senz’anima.
Tutto ciò è stato colto dall’attento Ratzinger e il suo paragone con l’arrembante ed aggressivo Islam è perfettamente calzante. Là vi è un blocco monolitico, una religione che ha ispirato i costumi e le tradizioni, compenetrandosi con i popoli, qui regna la debolezza e la confusione, alla quale invano si contrappongono le parole dell’attuale grande Pontefice. La gente è ormai sorda e chi non lo sarebbe non vuole sentire, per non passare per un medievale reazionario.
Peraltro, lo scadimento della morale comune, il disgregarsi dell’istituto familiare, elemento fondamentale sul quale poggia la nostra civiltà, hanno accelerato il declino disarmato e pronta a soccombere.
Manca solo che l’argine rappresentato dalla Chiesa Cattolica ceda perché la rovina sia completa. Secondo Nostradamus ciò avverrà ad opera non del presente Pontefice né del suo successore, ma di quello ancora successivo, che con un’eciclica, sconvolgerà duemila ann di dottrina, lasciando il mondo cristiano, che si vergogna di dichiararsi tale, in balia di un Islam monolitico e coerente: Quartina V, 72

Per il piacer di un editto voluttuoso,
si metterà veleno nella fede,
l’Islam avrà un corso così virtuoso,
che dei cristiani offuscherà la sede”.

Chi sarà mai quel pontefice? Credo si tratti di un personaggio contemporaneo, la cui non lontana elezione susciterà nei più una concerta sorpresa ed oggi, al saperlo, desterebbe un’ilare incredulità. 

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