La futura alleanza anti-occidente tra Russia e Islam

di Luciano Sampietro
In un articolo sul numero di marzo della Rivista Mediorientale di Affari Internazionali (Meria) l’ex diplomatico russo Victor Mazin fa un esame della situazione politica russa, focalizzando i rapporti del suo paese con l’Iran. Il diplomatico mette così in evidenza le contraddizioni tra le dichiarazioni di facciata di Putin a favore della politica occidentale di non proliferazione della armi nucleari e gli affari stretti in Iran, con riferimento alla vendita di tecnologia per la costruzione di centrali atomiche. Gli Stati Uniti hanno invano tentato di offrire aiuti alla Russia in cambio dell’interruzione del business nucleare con L’Iran. Ma a Mosca esistono due gruppi di potere: l’uno filo occidentale, che ritiene che la cooperazione con i paesi maggiormente industrializzati possa portare vantaggi maggiori da quelli derivanti da affari con Iran, Siria o Libia; l’altro, composto dai rappresentanti dell’Opk (Complesso della Difesa Industriale Russa) e dai servizi speciali, che secondo Mazin favorisce i rapporti con Cina, India o Iran, mantenendo un legame di mera apparenza con gli Usa; il gruppo sarebbe formato da ex dirigenti del Kgb fedelissimi a Putin, animati dall’interesse economico nazionale e personale e dal desiderio di porre la Russia in antagonismo con gli Stati Uniti, per farle riguadagnare l’antico prestigio internazionale.
Quel che più sorprende è che questa lucida analisi si coniuga con quanto scrive lo studioso della Bibbia Glenn Allen, sulla rivista Apocalypse soon, dove, sulla base di Ezechiele 38 – 39, ritiene di poter ricavare la previsione di una guerra contro Israele scatenata da Siria, Libia ed altri Paesi del Medio Oriente a fianco della Russia e l’evento dovrebbe segnare l’inizio della grande tribolazione previsto da cristo (Matteo, 24 -21). Ho già avuto modo di accennare che, per quanto può dedursi dalle centurie di Nostradamus, la Russia dovrebbe schierarsi coi nemici dell’Occidente. Nostradamus chiama la Russia Rubria, come la definivano i Romani, e indica i russi con l’aggettivo rouge,: ruber in latino significa rosso.
L’apporto della Russia dovrebbe essere determinante in mare, complice la penuria di carburante che affliggerebbe al flotta occidentale. La quartina IX, 100 descrive la tragica battaglia navale che dovrebbe segnare l’inizio dell’avanzata russo – islamica in Europa:

Battaglia navale di notte vinta,
fuoco a navi, all’Occidente rovina;
gran nave dai colori russi tinta,
ira ai vinti, vittoria in pioggerellina.

Grazie a una formidabile nave battente bandiera russa, dunque, al flotta dovrebbe essere sconfitta in una battaglia notturna, sotto una pioggia sottile. Nei confronti dei vinti si scatenerebbe poi un’irata violenza. Quel che colpisce è il fatto che Nostradamus definisca le forze europee e americane con l’aggettivo Occidente, che nel ‘500 aveva solo una connotazione geografica e non identificava certo una civiltà dalle radici comuni, che incredibilmente viene disconosciuta oggi da molti nostri connazionali. 

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