In due quartine il mistero di papa Luciani

di Luciano Sampietro
Il 26 agosto correva il venticinquesimo anniversario dell’elezione al soglio pontificio di Albino Lucani, che volle chiamarsi, per la prima volta nella storia della Chiesa, con un nome doppio, Giovanni Paolo, a simboleggiare la volontà di continuare il cammino faticosamente percorso dai suoi due grandi predecessori Giovanni XXIII e Paolo VI.
Nell’anniversario di quella nomina ritengo meriti commentare due quartine delle Centurie che esattamente fotografano l’avvenimento e l’inaspettato, tragico epilogo.

Quartina III, 65
” Quando il sepolcro del gran Romano trovato, il giorno dopo sarà eletto pontefice, dal senato non sarà molto approvato, avvelenato, il suo sangue in sacro calice ”

Questa quartina è stata da molti male interpretata, e riferita al presunto ritrovamento della tomba di Pietro, avvenuto sotto il pontificato di Giovanni XXIII. Pietro non era romano e su questi aspetti Nostradamus non erra: il verso potrà sembrare oscuro, incomprensibile, ma, trovata la chiave della quartina, tutto all’improvviso si chiarisce.
Vi è nel Nuovo Testamento un solo, grande personaggio che può essere definito “Romano”, ed è Paolo di Tarso, nato in Cilicia e civus romanus, che assunse il nome di Paolo (i luogo di quello di Saul)dopo aver convertito al Cristianesimo un proconsole che aveva quel nome. Quindi i primi due versi stanno a significare che quando sarà trovata una degna sepoltura per Paolo, il giorno dopo egli sarà eletto pontefice.
Paolo VI morì il 6 agosto 1978; il 12 agosto si celebrarono i funerali. Il 26 agosto i cardinali si ritirarono in conclave e lo stesso giorno, al terzo scrutinio, venne eletto Albino Lucani, quasi un record di celerità, giustamente sottolineato dal secondo verso, Giovanni Paolo I si venne a trovare però a regnare in un ambiente ostile, profondamente inquinato da interessi economici ed intrecci politici, avversato dalla maggior parte degli alti e potenti prelati della curia romana e il quarto verso ne segna il destino: egli morirà avvelenato, vittima innocente come il sangue di Cristo.

Quartina X, 12:
“Eletto Papa, da eletto sprezzato,
subito impulsivo e timido detto,
sì buono e gentil a morir destinato,
notte guida mortal, tra tremiti retto”

Il modo semplice, candido e dolce che era proprio di Giovanni Paolo I, la sua discreta fermezza nell’affrontare certe spinose situazioni, gli valsero l’immediato disprezzo e la maldicenza di chi era stato avvezzo all’attenta diplomazia di Paolo VI e veniva altresì disturbato nei suoi affari finanziari.
Per Nostradamus, dunque, il destino di Albino Lucani sarebbe stato segnato dopo soli pochi giorni di pontificato e la sua morte per avvelenamento, sarebbe avvenuta nel cuore della notte, tra tremiti e convulsioni.Effettivamente Giovanni Paolo I morì la notte del 28 settembre 1978, in circostanze che mai furono chiarite e in assenza di ogni accertamento clinico.
Come già Giovanni XXIII, prima di ascendere al soglio pontificio, era stato Patriarca di Venezia, città predestinata a segnare profondamente la storia della Chiesa. 

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