L'atomo e la triade magica

di F.R.
Per la fisica moderna tutta la materia (e quindi tutta la realtà manifesta) è costituita da atomi. Per la magia tutta la realtà è costituita da “un’unica cosa sola” la cui struttura è costituita da triadi. Sono questi due concetti divergenti?
Non tanto, perché sia l’atomo che la triade presentano analogie fondamentali.
L’atomo è costituito da tre elementi: l’elettrone (di carica negativa), il protone (di carica positiva), il neutrone (di carica neutra).
Poiché gli elettroni in ogni atomo sono dello stesso numero dei protoni, e le cariche opposte hanno la stessa intensità, la somma delle cariche si equilibra, sinchè l’atomo nel suo insieme risulta essere sempre neutro.
La triade magica è composta da tre poli: uno positivo e uno negativo della stessa potenza, più un polo neutro. I due poli, essendo della stessa potenza, si equilibrano fra loro, pertanto la triade risulta essere sempre neutra.
L’universo fisico e quello magico, essendo il primo costituito da atomi e il secondo da triadi, tutti neutri, risulta nel suo complesso neutro, in equilibrio di cariche e di polarità.
Esaminando più in particolare le componenti dell’atomo, la fisica suppone l’esistenza all’interno del protone e del neutrone di particelle più piccole (da molti considerate i mattoni dell’universo) denominate quark.
In ogni protone e neutrone esistono tre quark distinti convenzionalmente secondo le loro cariche elettriche frazionate (cioè di valore numerico non intero) in tre “colori”: verde, rosso, blu.
Le cariche elettriche anche nei tre quark si equilibrano costituendo un’insieme cosiddetto “bianco” (incolore) che risulta essere di carica neutra (denominato gluone).
Riportando questo modello nell’ambito della triade magica, questa risulta essere simile in vari aspetti. Le due polarità cosidette negativa e positiva sono la risultante di una tripletta costituita da una nuova triade avente cariche che si equilibrano tra di loro.
Appare evidente che il modello fisico e quello magico della materia (o sostanza unica) sono strutturare su elementi trini, le cui valenze, equilibrandosi tra loro, nella loro somma determinano una costante neutra, la quale moltiplicata per l’intero creato ne fornisce un valore complessivo sempre di carica neutra (in equilibrio magico).
Ma la realtà non si esaurisce in questo aspetto unico della materia.
Infatti le ricerche scientifiche hanno condotto alla scoperta delle cosiddette antiparticelle. Per ogni particella della materia esiste una sua antiparticella, la quale si presenta simile alla particella per quanto riguarda la massa e il valore complessivo delle cariche, ma avente la carica elettrica opposta e lo spin inverso o momento angolare o magnetico opposto: un modello questo che assume un aspetto speculare rispetto alla particella, in cui la destra diviene sinistra e viceversa.
Per spin s’intende grosso modo la rotazione della particella su se stessa, o più scientificamente il momento angolare che la particella offre all’osservazione durante il suo movimento che è diverso a seconda delle sue quattro variabili conosciute.
Cossichè l’elettrone che una carica negativa, nella sua versione di antiparticella assume una carica positiva e uno spin (rotazione) inverso (da sinistra a destra anziché da destra a sinistra) come un’immagine speculare.
L’antielettrone viene denominato positrone. Il suo giro di rotazione intorno al nucleo centrale assume una direzione contraria all’elettrone, cioè oraria anziché antioraria.
Naturalmente avremmo anche un antineutrone, un antiprotone, un antiquark, e così via. Un atomo costituito da antiparticelle assume le caratteristiche di un antiatomo. Ne consegue che la materia costituita da antiatomi è da considerarsi antimateria.
Poichè un atomo e un antiatomo sono costituiti da particelle di cariche opposte, queste si attraggono e quando due cariche di senso opposto si attraggono vengono a collidere.
La collisione di due cariche opposte causa il loro annichilimento distruggendosi a vicenda; la reazione provocherebbe un lampo di luce (energia di raggi y).
Esistendo in natura sia la materia che l’antimateria si potrebbe presupporre che per ogni cosa esista un anti-cosa compresi per esempio un anti-libro, un anti-albero, un anti-gatto, un anti-essere umano, un anti-universo.
La presenza equivalente di materia e di antimateria nell’universo sembra non sia possibile perché il loro incontro provocherebbe un annichilimento generale. Ma pare che esista pochissima antimateria nel creato conosciuto, anzi le sole antiparticelle note sono quelle prodotte artificialmente negli esperimenti effettuati nei laboratori di alta energia, là dove le particelle della materia vengono a scontrarsi alla velocità vicino a quella della luce e scomporsi così in altre particelle.
E’ interessante fare un’analisi comparativa tra le teorie fisiche e quelle magiche per evidenziarne alcuni aspetti. L’antimateria nei precedenti nostri scritti magici abbiamo preferito denominarla antirealtà, una realtà immaginaria che si contrappone ad una realtà manifesta, quella che a noi sembra di “vivere”.
Per la magia classica esistono due realtà, positiva e negativa che vengono distinte dalle due polarità negativa e positiva della triade.
Ma se le due polarità sono i due elementi della triade che unitamente alla polarità neutra costituiscono un’unica realtà il cui valore è nel complesso neutro, con la scoperta dell’antimateria, il modello più vicino al rigore scientifico magico dovrebbe definire la presenza di un’antirealtà da ricercare non tanto nella polarità opposta negativa, ma ad un anti triade da contrapporre in modo speculare alla triade conosciuta.
Pertanto il modello delle due realtà apparirebbe definito da due triadi speculari, in cui le polarità si invertono le une rispetto alle altre:
Per ogni triade esisterebbe un’anti triade e poiché l’universo e tutte le cose create sono costituite da triadi, avremo di ogni cosa un’anti-cosa, e infine un anti universo. La raffigurazione speculare della traiade significa che abbiamo due realtà: quella riflettente e quella riflessa aventi immagini inverse in cui le polarità sono invertite e in cui il dinamismo ruota inversamente.
Le due realtà non sono distinguibili l’una dall’altra nella loro sostanza, ma hanno un ” comportamento” diverso nello spazio-tempo per un osservatore.
Ambedue risponderebbero allo stesso modo alle leggi fisiche, non subendo variazioni comportamentali.
Vivere un’antimateria o una materia non produrrebbe diversità di vita, la realtà sarebbe la stessa in ambedue gli aspetti, per chi la vivesse.
Se l’esistenza è uno stato di essere reale, l’anti-esistenza anche per la magia sarebbe uno stato di essere immaginario, ma non per questo meno reale e identico al primo.
Se una persona si pone dinanzi ad uno specchio, la sua realtà riflessa è identica a quella riflettente. Resta da definire se quella che viviamo realmente sia la prima o la seconda, o forse, diciamo noi, ambedue allo stesso istante. Quello che vogliamo dimostrare basandoci sulle teorie scientifiche, è che le due realtà sono parallele e simultanee.
Ricapitolando: nella magia la materia e l’antimateria vanno definite nel rapporto tra la triade e l’anti triade e non tra la polarità positiva e quella negativa della triade. L’anti triade sarebbe costituita dall’aspetto speculare della triade avente le polarità inverse e il dinamismo contrario.
Questo nuovo modello della realtà della doppia triade magica può meglio chiarire la polarità neutra della triade classica.
Infatti nello schema delle due triadi notiamo che le due cariche neutre vengono a combaciare costituendo il noto otto rovesciato che di solito viene usato per segnare la polarità neutra. Poiché l’otto rovesciato designerebbe l’infinito (nel suo dinamismo universale), ci sembra che la doppia carica zero delle due polarità neutre sia ancora più esplicativa e completa nel modello della doppia triade, perché l’otto rovesciato può definire sia il rapporto dinamico tra le due polarità positiva e negativa, che il rapporto tra le due realtà speculari.
La presenza delle due realtà speculari ci porta a considerare un nuovo aspetto dell’universo, e a definire alcuni aspetti della sua esistenza, nonché ad affrontare il problema di una doppia realtà di ogni creatura esistente.
Da quanto sopra esposto ritengo di aver dimostrato che oggi, nell’era moderna, lo studio della magia deve compiere un salto di qualità per togliere tutte le incrostazioni e gli inquinamenti secolari che hanno prodotto un imbarbarimento della scienza magica trasformandola in una mistica popolare anticulturale.
Spesso comparando le ritualistiche magiche con le teorie scientifiche appartenenti specialemente alla fisica moderna si possono trovare delle profonde analogie.
Così si parano allo studioso degli squarci che alluminano il misterioso campo della magia oscurato da millenni, e riesce a capire che la magia nasconde in sé i principi, le leggi, che regolano l’universo, la materia che la compone e le forze che lo strutturano e sorreggono. Questa è la strada da seguire altrimenti l’Occulto sarà ancora avversato dalla scienza ufficiale e ritenuto una falsa dottrina per soli ignoranti.
La strada è lunga. Sta quindi a noi cercare di percorrerla fino in fondo. 

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