Glossario Teosofico: R

R – La diciottesima lettera dell’alfabeto; detta “la canina” perché il suo suono ricorda quello di un ringhio. Nell’alfabeto Ebraico è la ventesima ed il suo valore numerico è 200. Come ? Resh è equivalente al nome divino Rahim (clemenza); i suoi simboli sono una sfera, una testa o un cerchio.
RA (Egiz.) – L’Anima divina Universale nel suo aspetto manifestato, la luce che arde perpetuamente; il Sole personificato.
RA’ HMIN SETH (Ebr.) – Secondo la Kabbalah (o Qabbalah) le “anime-scintille” contenute nell’Adam Kadmon entrarono in tre sorgenti, le cui origini erano i suoi tre figli. Così, mentre l’“Anima-scintilla” (o Ego) chiamata Chesed entrò in Habel, Geboor-ah entrò in Qaiyin (Caino) – Ra’hmin entrò in Seth, e questi tre figli furono divisi in sette specie umane, chiamate “le radici principali della razza umana”.
RABBINI (Ebr.) – Originariamente erano gli istruttori dei Misteri Segreti, della Qabbalah; in seguito, ogni Levita della casta sacerdotale divenne un istruttore e Rabbino. (Vedi qui di seguito la serie dei Rabbini Cabalisti descritta da w.w.w.).
RABBINO ABULAFIA di Saragozza – Nato nel 1240, formò una scuola di Kabbalah che porta il suo nome. Le sue opere principali furono I Sette Sentieri della Legge e L’Epistola al Rabbino Solomone.
RABBINO AKIBA – Autore di una famosa opera Cabalistica, l’ “Alfabeto di R.A.”, che tratta ogni lettera come simbolo di una idea e come emblema di un certo sentimento. Il Libro di Enoch era all’origine una parte di quest’opera, che apparve alla fine dello ottavo secolo. Era un trattato non puramente Cabalistico.
RABBINO AZARIEL BEN MENACHEM – (1160 d. C.). Autore del Commentario ai Dieci Sefiroti, la più antica e pura opera Cabalistica esistente, a parte il Sepher Yetzirah che non concerne i Sefiroti Cabalistici. Fu allievo di Isaac il Cieco, reputato il padre della Cabala europea ed istruttore dell’altrettanto famoso R. Moses Nachmanides.
RABBINO CHAJIM VITAL – (1600). Grande esponente della Cabala, secondo l’insegnamento di R. Isaac Luria; autore di una delle opere più famose, Otz Chiim, o L’Albero della Vita; da quest’opera, Knorr von Rosenroth ha preso il Libro sul Rashit ha Gilgulim, la rivoluzione delle anime, o schema di reincarnazioni.
RABBINO GIKATILLA – Un illustre Cabalista che operò all’incirca nel 1300. Scrisse libri famosi come Il Giardino delle Noci, La Porta dei Punti Vocalici, Il mistero del Metallo rilucente, Le Porte della Rettitudine. Insistette sull’uso della Gematria, del Notaricon e della Temura.
RABBINO IBN GEBIROL – Famoso Rabbino Ebreo, autore dello inno Kether Malchuth, o Diadema Reale, apparso circa nel 1050. È un poema bellissimo che incorpora le dottrine cosmiche di Aristotele e che ancor oggi fa parte del particolare servizio Ebraico che si tiene la sera precedente il grande Giorno annuale della Espiazione (Vedi Ginsburg e Sachs sulla Poesia Religiosa degli Ebrei Spagnoli). Questo autore è conosciuto anche come Avicebron.
RABBINO ISAAC IL CIECO di Posquiero – Il primo che insegnò pubblicamente in Europa, verso il 1200 d. C., le dottrine Teosofiche della Kabbalah.
RABBINO LORIA – (Scritto anche Luria e chiamato pure Ari dalle sue iniziali). Fondò una scuola di Kabbalah verso il 1560. Non scrisse alcun libro, ma i suoi discepoli raccolsero i suoi insegnamenti e R. Chajim Vital li pubblicò.
RABBINO MOSES BOTAREL – (1480). Autore di un famoso commentario al Sepher Yetzirah; egli insegnò che attraverso una vita ascetica e l’uso delle invocazioni, i sogni degli uomini potevano diventare profetici.
RABBINO MOSES CORDOVERO – (1550 d. C.). Autore di molte opere Cabalistiche di grande fama quali Una Dolce Luce, Il Libro del Ritiro, Il Giardino dei Melograni; quest’ultima può essere letta in latino nella Kabbalah Denudata di Knorr von Rosenroth, con il titolo Tractatus de Anonimo, ex libro Pardes Rimmonim. Cordovero è da ricordare per essere stato rigorosamente aderente alla parte metafisica, che ignora quel ramo che compie prodigi, praticato dal Rabbino Sabbatai Zevi, il quale, perseguendo ciò, quasi ne morì.
RABBINO MOSES DE LEON – (1200 d. C. circa). Editore e primo redattore dello Zohar, o “Splendore”, la più famosa fra tutte le opere Cabalistiche e quasi l’unica di cui una gran parte sia stata tradotta in Inglese. Si afferma che questo Zohar sia nel suo insieme la produzione dell’ancor più famoso Rabbino Simon ben Jochai, che visse durante il regno dell’Imperatore Tito.
RABBINO MOSES MAIMONIDES – (morto nel 1304). Un famoso Rabbino Ebreo, scrittore, che condannò l’uso degli incantesimi e degli amuleti e si oppose all’uso Cabalistico dei nomi divini.
RABBINO SABBATAI ZEVI – (nato nel 1641). Un Cabalista molto famoso che, superando i dogmi, acquisì grande reputazione come taumaturgo, compiendo prodigi tramite i nomi divini. Più tardi sostenne di aver raggiunto lo stato Messianico e cadde nelle mani del Sultano di Turchia, Mohammed IV; sarebbe stato ucciso, se non avesse salvato la sua vita abbracciando la religione Maomettana. (Vedi Jost, Judaism and its Sects).
RABBINO SIMON BEN JOCHAI – (70 – 80 d. C. circa). Attorno a questo nome si raccoglie il mistero e la poesia dell’origine della Kabbalah, quale dono della divinità all’umanità. La tradizione vuole che la Kabbalah sia stata la teosofia divina insegnata da Dio dapprima ad una compagnia di angeli, e che alcune fugaci visioni della sua perfezione furono accordate ad Adamo; che la saggezza passò da lui fino a Noè, quindi ad Abramo, dal quale gli Egizi del suo tempo impararono una parte della dottrina. Mosè prese un’iniziazione parziale nel suo paese natale, che fu poi perfezionata da comunicazioni dirette con la divinità. Da Mosè essa passò ai settanta anziani della nazione Ebrea, e da loro il sistema teosofico fu trasmesso di generazione in generazione; specialmente Davide e Salomone divennero maestri in questa dottrina nascosta. La leggenda ci dice che non fu mai fatto alcun tentativo di mettere per iscritto questa conoscenza segreta, fino all’epoca della distruzione del secondo Tempio ad opera di Tito, quando il Rabbino Simon ben Jochai, fuggendo da Gerusalemme assediata, si nascose in una caverna ove rimase dodici anni. Qui egli, che era già un Cabalista, fu ulteriormente istruito dal Profeta Elia. E qui Simon istruì i suoi discepoli, i Rabbi Eliezer e Rabbi Abba, che misero per iscritto quegli insegnamenti, in epoche successive conosciuti come lo Zohar, poi certamente pubblicati di nuovo in Spagna dal Rabbino Moses de Leon, verso il 1280. Una violenta disputa infuriò per secoli fra i Rabbini sapienti di Europa circa l’origine della leggenda, e sembra del tutto inutile sperare che si possa giungere a decidere con precisione quale parte dello Zohar, caso mai, sia antica quanto Simon ben Jochai (Vedi “Zohar”). (w.w.w.).
RADHA (Sans.) – La pastorella fra le tante Gopi (pastorelle) di Krishna che era la sposa del dio.
RAGA (Sans.) – Nella filosofia Yoga di Patanjali è uno dei cinque Klesha (afflizioni o difetti fondamentali). Nel Sankhya Karika è l’ “ostacolo” chiamato amore o desiderio in senso fisico o terrestre. I cinque Klesha sono: Avidya, o ignoranza; Asmita, egoismo o “il senso dell’Io”; Raga, amore; Dwesha, odio; Abhinivesa, paura della sofferenza.
RAGNARÖK (Scand.) – Nell’Edda, è una specie di entità metafisica chiamata il “Distruttore” ed il “Crepuscolo degli Dei”, due terzi del quale sono distrutti durante l’ “Ultima Battaglia”. Ragnarök giace in catene sulla cima di una roccia, e vi resterà fino a quando ci saranno alcuni uomini buoni nel mondo; ma appena tutte le leggi saranno infrante ed ogni virtù e bene scompariranno da esso, allora Ragnarök sarà slegato e gli verrà consentito di liberare nel mondo condannato tutti i mali e disastri immaginabili.
RAGON F. M. – Un Massone Francese, scrittore apprezzato e grande simbolista, che tentò di riportare la Massoneria alla sua primitiva purezza. Nacque a Bruges nel 1789; quando era ancora quasi un ragazzo, fu accolto nella Loggia e nel Capitolo dei “Veri Amici”, e, dopo essersi trasferito a Parigi, fondò la Società dei Trinosofi. Corre voce che egli possedesse un cer184 to numero di documenti che gli sarebbero stati dati dal famoso Conte di St. Germain, dal quale avrebbe ricevuto tutta la sua notevole conoscenza sulla Massoneria antica. Morì a Parigi nel 1866, lasciando molti suoi libri ed una grande quantità di Manoscritti che per testamento lasciò al “Grande Oriente”. Delle moltissime opere da lui pubblicate solo pochissime sono ora reperibili, mentre altre sono del tutto scomparse. Ciò si deve alle misteriose persone (i Gesuiti, si dice) che si affrettarono a fare incetta di ogni edizione si potesse trovare dopo la sua morte. In breve, le sue opere sono ora estremamente rare.
RAHASYA (Sans.) – Un nome delle Upanishad. Significa l’essenza segreta della conoscenza.
RAHAT – Lo stesso che “Arhat”, l’Adepto che, acquisendo conoscenza e poteri divini, diventa su questo piano completamente libero da ogni desiderio.
RAHU (Sans.) – Un Daitya (demone) le cui parti inferiori erano simili alla coda di un drago. Si rese immortale rubando agli dei un pò di Amrita – l’elisir della vita divina – per la cui produzione essi stavano sbattendo l’oceano di latte. Vishnu, incapace di privarlo della sua immortalità, lo esiliò dalla terra e fece di lui la costellazione del Dragone: la sua testa fu chiamata Rahu e la sua coda Ketu – astronomicamente, i nodi ascendenti e discendenti. Da allora in poi, con quest’ultima appendice, egli ha sempre intrapreso una guerra distruttiva contro i denunciatori del suo furto, il sole e la luna, e si dice che (durante le eclissi) egli li ingoi. È ovvio che la favola ha un significato mistico ed occulto.
RAHULA (Sans.) – Il nome del figlio di Gautama Buddha.
RAIBHYA (Sans.) – Una classe di divinità nel 5o Manvantara.
RAIVATA MANVANTARA (Sans.) – Il ciclo di vita presieduto dal Manu Raivata. Poiché egli è il quinto dei quattordici Manu (in Esoterismo, Dhyan Chohan), ed essendovi sette Manu-radice e sette Manu-seme per le sette Ronde della nostra catena terrestre di globi (Vedi Buddismo Esoterico di A. P. Sinnett e La Dottrina Segreta, Antropogenesi pag. 73 (Cronologia Brahmanica), Raivata presiedeva sulla terza Ronda ed era il suo Manu-radice.
RAJA (Sans.) – In India, un Principe o un Re.
RAJA-YOGA (Sans.) – Il vero sistema per sviluppare i poteri psichici e spirituali e l’unione con il proprio Sè Superiore – o Spirito Supremo, come lo definisce il profano. Esercizio, regolazione e concentrazione del pensiero. Il Raja-Yoga è l’opposto dell’Hatha-Yoga che è l’allenamento fisico o psico-fisiologico nell’ascetismo.
RAJAGRIHA (Sans.) – Una città del Magadha, famosa per la sua conversione al Buddismo ai tempi dei re Buddisti. Fu la loro residenza da Bimbisara ad Asoka, e la sede del primo Sinodo, o Concilio Buddista, tenutosi nel 510 a. C.
RAJARSHI (Sans.) – I Re-Rishi o Re-Adepti; in India è una delle tre classi di Rishi; sono simili ai Re-Jerofanti dell’antico Egitto.
RAJAS (Sans.) – Nei Purana è la “qualità dell’impurità” (cioè la differenziazione), o l’attività. È uno dei tre Guna o delle tre divisioni nelle correlazioni di materia e natura, che rappresenta la forma ed il mutamento.
RAJASA (Sans.) – Gli Agnishwatta più antichi – i Pitri del Fuoco; il “fuoco” inteso come simbolo di illuminazione e d’intelletto.
RAKA (Sans.) – Il giorno della luna piena: un giorno per le pratiche occulte.
RAKSHA (Sans.) – Amuleto preparato durante la luna piena o la luna nuova.
RAKSHASA (Sans.) – Letteralmente, “mangiatori di carne viva” e, nella superstizione popolare, spiriti cattivi, demoni. Esotericamente però sono i Gibborim, i giganti della Bibbia – la Quarta Razza, o gli Atlantidei (Vedi La Dottrina Segreta Antropogenesi, pag. 185).
RAKSHASI-BHASHA (Sans.) – Significa linguaggio dei Rakshasa. In realtà, l’idioma degli Atlantidei, i nostri giganteschi progenitori della quarta Razza-radice.
RAM MOHUM ROY (Sans.) – Il noto riformatore indiano che venne in Inghilterra nel 1833, e vi morì.
RAMA (Sans.) – Il settimo avatar o incarnazione, di Vishnu; il figlio maggiore del Re Dasaratha, della Razza Solare. Il suo nome completo è Rama-Chandra, ed egli è l’eroe del Ramayana. Sposò Sîta, che era l’avatar femminile di Lakshmi, moglie di Vishnu, che fu rapita da Ravana, Re-Demone di Lanka – atto che portò alla famosa guerra.
RAMAYANA (Sans.) – Il famoso poema epico paragonato al Mahabharata. Tutto lascia credere che questo poema sia l’originale dell’Iliade o viceversa, con la differenza che nel Ramayana gli alleati di Rama sono scimmie guidate da Hanuman, uccelli mostruosi ed altri animali che combattono tutti contro i Rakshasa, o i demoni e i giganti di Lanka.
RASA (Sans.) – La danza del mistero eseguita da Krishna e dalle sue Gopi, le pastorelle, tuttora rappresentata in una festività annuale, specialmente nel Rajastan. Astronomicamente è Krishna – il Sole – attorno al quale girano i pianeti ed i segni dello Zodiaco simboleggiati dalle Gopi. Identica alla “danza circolare” delle Amazzoni attorno all’immagine priapica, alla danza delle figlie di Shiloh (Giudici, XXI), ed a quella di Re David attorno all’Arca (Vedi Iside Svelata, pag. 48 e 306-307).
RASHI (Sans.) – Una divisione astrologica, la sesta, relativa a Kanya (la Vergine), il sesto segno dello Zodiaco.
RASHI-CHAKRA (Sans.) – Lo Zodiaco.
RASIT (Ebr.) – Saggezza.
RASOLLASA (Sans.) – La prima delle otto perfezioni fisiche, o Siddhi (fenomeni), degli Hatha Yogi. Rasollasa è la rapida fuoriuscita per mezzo della volontà dei succhi gastrici del corpo, indipendentemente dal cibo assunto dall’esterno.
RASSHOO (Egiz.) – I fuochi solari formatisi dentro e fuori le “acque” primordiali, o sostanza, dello Spazio.
RATNAVABHASA KALPA (Sans.) – L’epoca in cui ogni differenza sessuale avrà cessato di esistere, e la nascita avverrà secondo il modo Anupadaka, così come avveniva nella seconda e nella terza Razza-radice. La filosofia esoterica insegna che questo avrà luogo alla fine della sesta e durante la settima ed ultima Razza-radice, in questa Ronda.
RATRI (Sans.) – La Notte; il corpo assunto da Brahma‚ allo scopo di creare i Rakshasa, o i presunti demoni-giganti.
RAUMASA (Sans.) – Una classe di deva (dei) che si dice siano originati dai pori della pelle di Verabhadra. Un’allusione alla razza pre-Adamitica detta “nata dal sudore”. (Vedi La Dottrina Segreta, Antropogenesi pag. 75).
RAVAIL – Il vero nome del fondatore dello Spiritismo moderno in Francia, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Allan Kardec.
RAVANA (Sans.) – Il Re-Demone (dei Rakshasa), il Sovrano di Lanka (Ceylon), che rapì Sita, moglie di Rama, fatto che condusse alla grande guerra descritta nel Ramayana.
RAVI (Sans.) – Un nome del Sole.
RE DI EDOM (Cab.) – Esotericamente, le prime razze umane malformate, sperimentali. Alcuni Cabalisti le interpretano come “scintille”, mondi in formazione che scompaiono appena formati.
RECHAKA (Sans.) – Una pratica dell’Hatha Yoga, durante l’esercizio del Pranayama, o regolazione del respiro; quella di aprire una narice e di farne uscire il respiro tenendo l’altra chiusa; una delle tre operazioni chiamate rispettivamente Puraka, Kumbhaka, Rechaka – operazioni molto dannose per la salute.
REINCARNAZIONE – La dottrina della rinascita, alla quale credevano Gesù e gli Apostoli, come tutti gli uomini di quei tempi, ma oggi negata dai Cristiani. Tutti gli Egiziani convertiti al Cristianesimo, i Padri della Chiesa ed altri ancora, credevano in questa dottrina, come dimostrato dagli scritti di parecchi di loro. In molti simboli ancora esistenti, l’uccello dalla testa umana che vola verso una mummia, un corpo, o “l’anima che si unisce al suo sahou (il corpo glorificato dell’Ego, ed anche il guscio del kamaloca), dimostra questa credenza. “Il canto della Resurrezione” cantato da Iside per richiamare il suo sposo alla vita, potrebbe essere tradotto “Il canto di Rinascita”, poiché Osiride è l’Umanità collettiva. “Oh! Osiride (segue il nome della mummia Osiridificata o defunto) sorgi di nuovo su questa santa terra (la materia), augusta mummia nella bara, sotto le tue sostanze corporee”. Questa era la preghiera del sacerdote recitata sul defunto. La “Resurrezione” non ha mai significato per gli Egiziani la resurrezione della mummia mutilata, bensì quella dell’Anima che l’aveva informata, dell’Ego, in un nuovo corpo. Il periodico rivestirsi di carne dell’Anima o Ego, era una credo universale, e niente può essere più conforme alla giustizia e alla legge Karmica (Vedi “Pre-esistenza”).
REKH-GET-AMEN (Egiz.) – Il nome dei sacerdoti, degli jerofanti e degli istruttori della Magia che, secondo Lenormant, Maspero, i Champollion, ecc., “potevano levitare, camminare nell’aria, vivere sott’acqua, sostenere forti pressioni, sopportare mutilazioni, leggere il passato, predire il futuro, rendersi invisibili, guarire le malattie (Bonwick, Religione della Magia). E lo stesso autore aggiunge: “L’ammissione ai Misteri non conferiva affatto poteri magici. Questi dipendevano da due cose: il possesso di capacità innate e la conoscenza di certe formule adoperate in circostanze opportune”. Proprio come ora.
RELIGIONE SAGGEZZA – La religione unica che è alla base di tutti i credi oggi esistenti. Questa “fede” che, essendo primordiale e rivelata direttamente al genere umano dai suoi progenitori o EGO che vi si incarnarono (sebbene la Chiesa li consideri come “angeli caduti”), non richiedeva “grazia” né cieco abbandono per credere, poiché essa era conoscenza (Vedi “Gupta-Vidya”, o Scienza Segreta). È su questa Religione Saggezza che si fonda la Teosofia.
REPHAIM (Ebr.) – Spettri, fantasmi. (Vedi Dottrina Segreta, Antropogenesi, pag. 315).
RESHA-HAVURAH (Eb., Cab.) – Significa la “Testa Bianca” da cui scorre in trecentosettanta correnti, in tutte le direzioni dell’Universo il fluido di vita igneo ed intelligente. La “Testa Bianca” è la prima Sephira, la Corona, o la prima luce attiva.
REUCHLIN Giovanni – Soprannominato il “Padre della Riforma” Fu amico di Pico della Mirandola, maestro ed istrutore di Erasmo, Lutero, Melantone. Fu un grande Cabalista ed Occultista.
RI-THLEN – Letteralmente, “Mantenere in vita il serpente”. È un’orribile tipo di stregoneria praticata a Cherrapunji, l’antica capitale delle colline di Khasi (N. d. T. nel Meghalaya regione Indiana). La leggenda ci racconta che molto tempo fa, un thlen (serpente-drago) che abitava in una caverna e divorava uomini e bestiame, fu ucciso da un San Giorgio locale, tagliato a pezzi ed ogni pezzo mandato in una regione diversa perché vi fosse bruciato. Il pezzo ricevuto dai Khasi fu conservato, divenne una specie di dio domestico ed i loro discendenti si svilupparono in Ri-thlen, o “custodi di serpenti”. Il pezzo conservato crebbe e si sviluppò in un dragone (thlen) e da allora non cessò di ossessionare alcune famiglie di Brahmini di quella regione. Per ottenere la buona grazia del loro thlen e salvare le proprie vite, questi “custodi” dovevano commettere spesso assassini di donne e bambini, dai cui corpi tagliavano le dita dei piedi e le unghie delle mani che poi offrivano al loro thlen, indulgendo così in un certo numero di pratiche magiche connesse con la stregoneria e la negromanzia.
RIFEO (Gr.) – Nella mitologia, una catena di montagne sulla quale dormiva il dio della neve e degli uragani, un dio dal cuore di ghiaccio. Nella filosofia Esoterica, è un continente preistorico reale che, da terra tropicale sempre inondato di sole, è ora diventata una regione desolata al di là del Circolo Polare Artico.
RIG VEDA (Sans.) – Il primo e più importante dei quattro Veda. La leggenda racconta che fu “creato” dalla bocca Orientale di Brahma; nelle registrazioni occulte risulta che sia stato dato dai grandi Saggi sul Lago Man(a)saravara, al di là dell’Himalaya, dozzine di migliaia di anni fa. (N. d. T. Il lago è situato poco a sud della montagna sacra del Kailash e vicino alla valle del Wesak).
RIK (Sans.) – Un verso del Rig-Veda.
RIKSHA (Sans.) – Ognuna delle ventisette costellazioni che compongono lo Zodiaco. Ogni stella fissa, o costellazione di stelle.
RIMMON (Ebr.) – Il Melograno, simbolo di grande fertilità, ricorre frequentemente nel Vecchio Testamento. Era presente nei templi siriani dove era deificato quale emblema della prolifica e celeste madre di tutto; era anche simbolo della matrice gravida. (w.w.w.).
RISHABHA (Sans.) – Un saggio che si suppone sia stato il primo istruttore delle dottrine Jaina, in India.
RISHABHAM (Sans.) – Il segno Zodiacale del Toro.
RISHI (Sans.) – Gli Adepti; coloro che sono ispirati. Nella letteratura Vedica, il termine è usato per indicare quelle persone per cui tramite furono rivelati i vari Mantra.
RISHI-PRAJAPATI (Sans.) – Letteralmente, “rivelatori”; i saggi venerati nella storia religiosa dell’Aryavarta o India. Esotericamente i più elevati fra loro sono le Gerarchie dei “Costruttori” e gli Architetti dell’Universo e delle cose viventi sulla terra; vengono generalmente chiamati Dhyan Chohan, Deva e dei.
RO e RU (Egiz.) – La porta o la via d’uscita, il punto nei cieli da dove procede, o nacque, la luce primordiale; sinonimo di “matrice cosmica”.
ROGER BACONE – Famosissimo monaco Francescano che visse in Inghilterra nel XIII° secolo. Fu un alchimista che credeva fermamente nell’esistenza della Pietra Filosofale, e fu un grande esperto di meccanica, chimico, fisico ed astrologo. Nel suo trattato su “La mirabile Forza dell’Arte e della Natura”, egli fa allusione alla polvere da sparo, predice l’uso del vapore quale forza motrice, descrivendo anche la pressa idraulica, la campana per immergersi ed il caleidoscopio. Costruì anche una famosa testa di bronzo entro cui era posto un apparecchio acustico che dava oracoli.
ROHINILA (Sans.) – L’antico nome di un monastero visitato dal Buddha Sakyamuni, oggi chiamato Roynallah, vicino a Balgada, nel Bihar Orientale.
ROHIT (Sans.) – La femmina del daino, una cerva; la forma assunta da Vach (il Logos femminile o aspetto femminile di Brahma‚ che la creò facendola uscire da una metà del suo corpo), per sfuggire agli inseguimenti amorosi di suo “padre” il quale a tale scopo si trasformò in un cervo, o daino, rosso (essendo rosso il colore di Brahma).
ROHITAKA STUPA (Sans.) – La dagoba o “stupa rosso”, costruita dal Re Asoka, e sulla quale Maitribala-raja nutrì degli Yaksha affamati con il suo sangue. Gli Yaksha sono demoni inoffensivi (Elementali) chiamati pynya-jana, o “brava gente”.
RONDE E ANELLI – Termini adoperati dai Teosofi per spiegare la cosmogonia Orientale. Sono usati per indicare i diversi cicli evolutivi nei Regni Elementali, Minerali, ecc. nel corso dei quali la Monade passa su ciascun globo. Il termine Ronda viene usato solo per indicare il passaggio ciclico della Monade attorno alla catena completa dei sette globi. Generalmente parlando, i Teosofi adoperano il termine “anello” quale sinonimo di ciclo sia cosmico che geologico, metafisico o di qualsiasi altra natura.
ROSACROCE (Mist.) – Nome dato per la prima volta ai discepoli di un dotto Adepto chiamato Cristiano Rosenkreuz che visse in Germania verso il 1460. Egli fondò un Ordine di studenti mistici la cui storia iniziale può essere trovata nel libro Fama Fraternitatis (1614), pubblicato in diverse lingue. I membri dell’Ordine mantennero la loro segretezza, ma loro tracce sono state trovate in vari luoghi, ogni mezzo secolo da quell’epoca. La Società Rosacroce in Anglia è un Ordine Massonico che ha adottato membri “esterni”; il Chabrath Zereh Aur Bokher, o l’Ordine della G. D. che ha un sistema di iniziazione molto completo in Cabala ed Alta Magia di tipo Occidentale, o Ermetico, e che ammette entrambi i sessi, è un diretto discendente dei sodalizi Rosacroce medievali, essi stessi discendenti dai Misteri Egizi. (w.w.w.).
ROSSO colore – È un colore che è sempre stato associato a caratteristiche maschili, specialmente dagli Etruschi e dagli Indiani. In Ebraico, è Adam, parola identica a “terra” ed a “primo uomo”. Pare che quasi tutti i primi miti rappresentino il primo uomo perfetto come bianco. La stessa parola, senza la vocale iniziale A, è Dam o Dem, che significa sangue, che è anche di colore rosso. (w.w.w.). Il colore del quarto Principio nell’uomo – Kama, sede dei desideri, è rappresentato in rosso.
ROSTAN – Libro dei Misteri di Rostan; un’opera manoscritta di occultismo.
ROWHANI (Egiz.) – O Er-Roohani. È la Magia dell’Egitto moderno, che si presuppone provenga dagli Angeli e dagli Spiriti, cioè dai Geni, e dall’uso dei nomi misteriosi di Allah; vi si distinguono due forme – Ilweee, che è la Magia Superiore o Magia Bianca, e Sufli e Sheytani, la Magia Inferiore o Magia Nera, Demoniaca. C’è anche l’Es-Seemuja, l’evocazione. Le opinioni divergono riguardo l’importanza di un ramo della Magia detta Darb-el Mendel o, come Barker la chiama in Inglese, il Mendal: con questo si intende una forma di chiaroveggenza artificiale esibita da giovanetti prima della pubertà o da una vergine che, come risultato dell’autoipnotismo ottenuto fissando delle gocce d’inchiostro tenute nel palmo della mano, congiuntamente all’uso di incenso e di incantesimi, vedono alcune scene della vita reale passare sulla superficie dell’inchiostro. Molti viaggiatori nei paesi Orientali hanno narrato degli esempi, come E. W. Lane nel suo Egiziani Moderni ed E. B. Barker nel suo Mille ed una Notte; ed episodi simili si trovano anche in molte opere di narrativa, come nel Vascello Fantasma di Marryat; ed una idea del genere è intessuta nella storia di Rose Mary e della pietra di Berillio, poema di Rossetti. (w.w.w.).
RUACH (Ebr.) – Aria, anche Spirito; lo Spirito, uno dei “principi umani” (Buddhi- Manas).
RUACH ELOHIM (Ebr.) – Lo Spirito degli dei; corrisponde allo Spirito Santo dei Cristiani. Significa anche vento, respiro, acqua che irrompe. (w.w.w.).
RUDRA (Sans.) – Un appellativo di Shiva, il Distruttore.
RUDRAS (Sans.) – I potenti; i signori dei tre mondi superiori. Una delle classi degli spiriti “caduti”, o incarnati; sono tutti nati da Brahma‚.
RUNE (Scand.) – Il linguaggio ed i caratteri Runici sono l’idioma sacerdotale o misteriosa, nonché alfabeto degli Scandinavi antichi. Rune è derivato dalla parola runa (segreto). Perciò, sia il linguaggio che i caratteri non potevano essere né compresi né interpretati senza avere la loro chiave. Così mentre le rune scritte composte da sedici lettere sono conosciute, quelle antiche composte da simboli e segni sono indecifrabili. Sono chiamate i caratteri magici. “È evidente”, dice E.W. Anson, un’autorità sul folklore degli Scandinavi, “che le rune furono per varie ragioni considerate anche in Germania piene di mistero e dotate di poteri soprannaturali”. Si dice che siano state inventate da Odino.
RÚPA (Sans.) – Corpo; termine applicato a qualsiasi forma, perfino a quella degli dei che, per noi, sono soggettive.
RUTA (Sans.) – Il nome di una delle ultime isole dell’Atlantide che sparì secoli prima di Poseidone, l’ “Atlantide” di Platone.
RUTI (Sans.) – Antico popolo che abitava l’isola di Ruta, un continente dell’Oceano Pacifico.

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