Il satanismo nella storia

Il regno di Satana è in opposizione a quello di Cristo: il primo basato sulla morte, l’altro sulla vita; il primo fondato sul male l’altro sul bene; il primo simboleggiato nelle tenebre, l’altro nella luce.
Dal combattimento incessante fra i due regni, segue ugualmente che si tratta di regni, non statici, ma dinamici; e di azioni (quelle sataniche), silenziose, insidiose, capziose.
Il satanismo più profondo e capillare è l’apoteosi dell’uomo, con riduzione della religione e della morale a cosa libera, facoltativa.
E’ satanica quella società che opprime e distrugge la vera libertà e coi suoi sistemi deleteri conduce l’umanità all’annientamento, prima morale e poi fisico.
L’uomo espulso dal paradiso terrestre, ossia dal diretto contatto con Dio, è caduto sotto il dominio di Satana e, in qualche modo, nell’inferno. Il ritorno al paradiso sarà il termine della Redenzione.
Di qui ancora il termine di risurrezione, dato all’uomo che passa dalla morte del peccato alla vita soprannaturale nel Cristo. Del resto si sa che chi non è col Cristo è contro di lui, e i due regni sono antitetici, irriconciliabili e assoluti. Siccome poi il diavolo, nell’esercitare il suo influsso sugli uomini, adopera tutti i mezzi che può, si serve anche del mondo materiale facendolo divenire occasione di peccato.
I primi chiari segni di satanismo li troviamo nell’umanesimo con la grande glorificazione dello spirito umano, e quindi con quell’atteggiamento di lotta e di ribellione contro tutto ciò che poteva creare ostacolo a quella esaltazione.Le pratiche magiche, e quindi l’alleanza con Satana, vennero solo di conseguenza, quando l’uomo credette bene, con quei riti e con quelle pratiche, di poter raggiungere più facilmente il suo scopo della propria esaltazione, con forze non provenienti da Dio. Lo svincolarsi dalla soggezione a Dio era condizione assolutamente insostituibile, per evitare ogni omaggio a un Creatore e ad un Essere infinito.
L’accordo col grande ribelle Satana era solo per svincolarsi più facilmente dalla sottomissione a Dio, tanto più che Satana era il riconosciuto e pacifico dio e padrone dei mondo: e l’uomo non aspirava che a una potenza incontrastata terrena. Del resto solo con Satana si poteva dar libero campo all’orgoglio della natura.
Contro queste deviazioni della stessa natura umana, ecco la redenzione del Cristo che diviene un dramma cosmico, secondo quanto scrive S. Paolo: “La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità – non per suo volere, ma per volere di colui che l’ha sottomessa – e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio ” (Rm 8,19- 2 1). 

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