Il punto di vista del sociologo

Il prof Massimo Introvigne.
“Il satanismo, negli ultimi anni, desta attenzione e preoccupazione in numerosi ambienti. Nella letteratura giornalistica – e anche in una letteratura cristiana di divulgazione, bene intenzionata ma superficiale – il satanismo viene spesso confuso con fenomeni diversi, da cui è opportuno e importante distinguerlo.
Anzitutto, anche se la confusione è comune nelle indagini giornalistiche, il satanismo è un fenomeno diverso dalla possessione diabolica. Certo, gli esorcisti riferiscono che una frequentazione di gruppi satanisti può diventare, per talune persone, una porta aperta alla possessione. I due fenomeni sono però sostanzialmente diversi. Il satanista cerca il Diavolo con invocazioni, riti, uno stile di vita che esprime la sua sottomissione al principe di questo mondo. Il posseduto viene “trovato” dal Diavolo senza che necessariamente lo ricerchi e lo veneri (gli esorcisti riferiscono ugualmente casi di possessione o di ossessione diabolica di cui sono vittima persone che non hanno mai avuto a che fare con l’occulto, e perfino buoni cristiani).”
Le fonti di informazione sul satanismo-” In ordine crescente di attendibilità – da una attendibilità minima a una attendibilità massima – possono essere distinte diverse fonti.
Poco attendibili sono in genere, le indagini giornalistiche e televisive, che troppo spesso privilegiano aspetti di tipo sensazionalistico e sono più interessate a “fare notizia” (il satanismo si vende piuttosto bene…) che non a informare in modo preciso. Le esagerazioni non si contano, e l’etichetta “satanismo” viene attribuita con grande generosità a fenomeni del tutto diversi. Non mancano, anche in Italia, eccezioni lodevoli (negli Stati Uniti fanno spicco le indagini di Lawrence Wright sul New Yorker), ma in genere la letteratura giornalistica deve essere considerata con grande circospezione.” “L’elemento che in Italia – e in Occidente in genere – fa da sfondo alla rinascita del satanismo è il ritorno della magia, e la percentuale elevata della popolazione che si rivolge a maghi, cartomanti, indovini. Queste attività non vanno immediatamente identificate – e tanto meno confuse – con il satanismo, ma sono comunque preoccupanti in quanto rivelatrici di una situazione generale di disagio e di confusione. Il mondo dei maghi a pagamento è, inoltre, il terreno su cui vari gruppi satanisti reclutano più spesso i loro adepti.”
“Il satanismo non deve essere confuso con la magia popolare. La magia popolare … consta di pratiche tecnicamente superstiziose …dal punto di vista sociologico, nella folk magic manca in ogni caso quell’elemento di organizzazione e di sistematicità rituale che identifica il vero e proprio satanismo.” “Il satanismo non equivale all’ occultismo e alla magia cerimoniale: al massimo, ne costituisce una specie all’interno di un genere più vasto. A partire soprattutto dal grande risveglio dell’occulto tra la fine del Settecento e l’Ottocento sono nate in Occidente decine di correnti e centinaia di movimenti magici.) Solo una piccola minoranza di questi movimenti si interessa al Diavolo o a Satana e dichiara di evocarlo o di adorarlo. Gli altri hanno in genere al centro della loro esperienza pratiche di teurgia o di alchimia tramite le quali dichiarano di volere accedere a livelli superiori di coscienza dell’uomo, o entrare in contatto con entità benigne o angeliche. .. questi gruppi … possono essere chiamati “nuovi movimenti magici” .
“È necessaria anzitutto su questi temi una buona informazione, accompagnata dalle necessarie distinzioni. La confusione sistematica fra satanismo e magia cerimoniale, fra satanismo e neo-paganesimo, fra satanismo e gruppi di occultismo non satanista confonde le acque, e squalifica negli ambienti accademici lavori proposti da persone bene intenzionate ma confuse. Occorre diffidare, per le ragioni esposte, delle fonti giornalistiche, delle memorie “ricostruite” sul lettino del terapista, dei racconti spesso affabulatori e mistificanti degli ex-adepti, delle vanterie degli adepti. Talora alcune di queste fonti possono essere di aiuto indiretto, ma in genere devono essere trattate con grande circospezione, privilegiando alcune fonti di polizia e le indagini di tipo accademico” “Il satanismo degli adulti coinvolge un numero di persone piuttosto piccolo …che non va sopravvalutato.
Il satanismo è tuttavia un fenomeno drammatico per chi vi è coinvolto direttamente o indirettamente.
È anche interessante come metafora di una modernità brutale a cui sono stati tolti tutti i paraventi retorici. Quando il satanista ci dice che il forte ha diritto di prevaricare sul debole, di ridurlo a un oggetto per la sua brama di potenza, di ricchezza e di piacere sessuale, sta semplicemente affermando quello che molti pensano e che non poche ideologie del Novecento hanno mascherato dietro i più vari pretesti. Il satanista, da questo punto di vista, toglie la maschera a una certa modernità, e la fa vedere per quella che è. Per quanto piccolo o piccolissimo il satanismo organizzato dei movimenti e degli adulti può quindi costituire un ennesimo indizio rivelatore di una crisi di civiltà.
In questo contesto i mezzi di comunicazione di massa si trovano di fronte a precise responsabilità.
Non possono ignorare il satanismo, soprattutto quando si verificano episodi gravi. Ma non dovrebbero enfatizzare il fenomeno, attribuirgli una rilevanza anche statistica che non ha, dare spazio a “esperti” fasulli che – gonfiando le cifre – si rivelano, per quanto pensino di combatterli, oggettivi alleati dei satanisti. Il satanismo, infatti, prospera grazie al mito e alla leggenda che lo circonda. Se si vuole veramente contrastarlo occorre togliergli il suo alone mitologico, presentarlo come una realtà non tanto misteriosa e affascinante quanto squallida. I satanisti non sono, infatti, potenti principi delle tenebre: sono, piuttosto, poveri diavoli.
“Il satanismo giovanile è principalménte un fenomeno di disagio, che dovrebbe essere analizzato con le categorie generali della devianza e del disagio giovanile, e non con le categorie specifiche della sociologia dei movimenti religiosi. Le storie di vita dei frequentatori dei gruppi del satanismo giovanile non ci parlano di un passato in movimenti di tipo occultista, o nel mondo della magia, ma della frequentazione di altri ambienti devianti, del mondo della droga, del teppismo e della piccola criminalità. Anche le terapie rimandano dunque al problema più vasto del disagio giovanile in genere.” “I gruppi giovanili del satanismo “acido” sono molto più difficili da censire, e anche più pericolosi (non tanto per una maggiore intrinseca malizia ma per una minore possibilità di sorveglianza da parte delle autoritàdi polizia). Si tratta di gruppi di adolescenti che mettono in scena riti satanici ispirati da film, fumetti e soprattutto da una certa musica. Questi gruppuscoli giovanili non sono in contatto con tradizioni e rituali satanici- e sono insieme disprezzati e tenuti a distanza dai gruppi satanisti degli adulti – per cui il loro rituale tipico non è, normalmente, la Messa nera. Si tratterà di sacrifici di animali, di atti sessuali accompagnati dalla rottura di un crocefisso o di un altro simbolo cristiano, di profanazioni di chiese o (più spesso) di cimiteri. Nei gruppi giovanili è più facile che venga completamente perso il senso del limite fra metafora e realtà, e che quindi spesso sotto l’influsso della droga – si trascenda in atti di violenza carnale, e in casi molto rari (ma non inesistenti) anche di sacrifici umani. Come accennato, quasi tutti i crimini gravi attribuiti al satanismo possono essere ricollegati ai gruppi giovanili. I paesi più coinvolti sono gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Germania, la Scandinavia, la Russia. [ ora, nel 2004 si scopre che anche l’Italia non ne è indenne ndr.]
Il fenomeno del satanismo giovanile, in realtà, appartiene più alla sociologia della devianza che alla vera e propria sociologia dei movimenti religiosi. Gruppi di giovani sbandati possono esprimere la loro devianza, in modo alternativo o complementare, attraverso la droga, il semplice vandalismo o riti satanici rudimentali e “selvaggi”. Una delle migliori opere sul satanismo giovanile – di cui è autrice una donna ministro di culto presbiteriano,Joyce Mercer – interpreta giustamente il satanismo giovanile come una “maschera” del disagio o della devianza. Il modo di esprimere il disagio deviante può essere diverso – dai riti satanici al lancio di pietre sulle automobili che transitano in strada…ma le radici del fenomeno sono sostanzialmente le stesse.” 

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