Il messaggio del disco di pietra

di Klaus Dona e Reinhard Habeck
Negli anni 70 fu rinvenuto un enigmatico disco inciso, appartenente a una sconosciuta civiltà della Colombia, poi donato al professor Jaime Gutierrez. Dopo anni di studi sul reperto, Gutierrez ritiene che il messaggio inciso con simboli sia una perfetta rappresentazione genetica.
Nel marzo del 2000 la mia ricerca di sconosciuti Ooparts mi ha condotto in Colombia. Della partita anche Reinhard Habeck, Willibaid Katzinger e HansJoachim Ziilmer. Eravamo lì in quanto guidati da diversi libri che in passato avevano divulgato l’esistenza di un anomalo reperto precolombiano, chiamato “disco genetico”. Il reperto, in possesso del professor Jaime GutierrezLega, sembrava far riferimento alla conoscenza dei più nascosti principi della genetica. Dagli anni ’70 se ne erano perse le tracce e, siccome il sottoscritto in quel periodo era in procinto di organizzare la mostra a Vienna sui reperti archeologici anomali dal nome Unsolved Mysteries, era fondamentale rintracciarne il possessore. Riuscii a parlare con il professore, che ci invitò nella sua dimora. Fummo accolti da un uomo anziano e barbuto, dall’aspetto vivace che ci mostrò diversi reperti della sua collezione di oggetti precolombiani, tra i quali anche il disco genetico.
Davanti al disco
Il disco di pietra II disco è una pietra nera chiamata lidite, possiede un diametro di 22 centimetri e pesa circa 2 chili. Entrambi i lati presentano incisioni e decorazioni separate da linee perpendicolari. Ai margini si trova l’incisione di un simbolo raffigurante un serpente. Al centro del disco c’è un foro. Fu proprio Gutierrez a chiarirne la funzione. Suppongo che il disco sia stato originariamente fissato a un bastone e fatto ruotare. È possibile che ve ne fossero altri del medesimo tipo, ma non sono stati ancora trovati. I simboli pittografici, racchiudono un messaggio da decifrare. I motivi raffigurati mostrano incredibili corrispondenze biologiche. Su questo disco è raffigurato il ciclo evolutivo che dalla rana porta all’uomo. Sapevo che gli anfibi e altri animali acquatici fossero oggetto di adorazione divina, rivestendo un ruolo essenziale nei riti della fertilità. Basti pensare alla dea dalla testa di rana Heqet, che secondo la mitologia era gravida di continuo e partoriva l’uovo del mondo a forma di sfera.
Questi animali dagli occhi sbarrati hanno goduto di una venerazione particolare anche nella cultura precolombiana. Per questo motivo, il professor Gutierrez suppone che vi sarebbero state almeno due specie umane, sviluppatesi indipendentemente tra loro. Una di queste avrebbe un anfibio come progenitore.
Frutto di una cultura perduta
Disco di pietra - dettaglio Gutierrez crede che molte scoperte archeologiche ignorate dalla scienza possano risalire fino a 10.000 anni fa e ha inoltre dato il nome di “pre-muisca” a questi evoluti antenati. Il professore si riferisce alle eccezionali scoperte realizzate nel suo paese, come i giganteschi blocchi di pietra, monumenti interpretati come simboli fallici. Sono stati rinvenuti anche scheletri umani risalenti a 14.000 anni fa. Sono inoltre emerse sculture raffiguranti persone con testa di rana. La cosa più impressionante è il fatto che esperti di medicina siano riusciti a formulare test di gravidanza basandosi su ricerche compiute proprio sulle rane.
“Esistono ancora oggi esemplari di rana che discendono da quest’epoca dimenticata – spiega Gutierrez. Nelle profondità del lago Tìticaca vivono rane che raggiungono la lunghezza di 70 centimetri. Al momento del salto, questo esemplare di rana, estendendosi, raggiunge le dimensioni di un essere umano”. In base all’indagine del disco genetico, effettuata dal dottor Rudolf Distelberger, una falsificazione compiuta in epoca moderna è da escludere. Il disco è stato prodotto con lidite, una pietra scistosa dal grado di durezza che si sgretola facilmente. Dal momento che il disco non ha elementi in comune con le culture precolombiane finora note, l’oggetto dev’essere antecedente almeno a 6.000 anni. È dunque lecito chiedersi quali fossero le nozioni scientifiche di questa ignota civiltà.
Utensili ergonomici
Quando il professor Gutierrez ci mostrò altri oggetti dalla sua collezione, restammo più che estasiati: oggetti che attestano l’alta tecnologia e le grandi conoscenze del passato, attrezzi realizzati con lo stesso materiale, la lidite. Il professor Gutierrez è convinto che questi reperti fossero degli strumenti impiegati per la produzione e la lavorazione di minuziosi oggetti d’arte, sull’esempio di utensili a forma ondulata che fanno pensare ai girini e agli spermatozoi. Come per il disco genetico, questi reperti potrebbero risalire a epoche molto antiche. Il tipo di utilizzo dovrebbe essere quello di incidere nell’argilla o in materiali morbidi.
In ogni caso la scienza e l’ergonomia che presentano potrebbe fare riferimento a un’epoca molto più antica di quelle previste nella tabella cronologica delle culture della Colombia e rappresentare ancora una volta il lascito di una scienza perduta.
Intervista a Jaime Gutierrez-Lega
Abbiamo incontrato il professor Jaime Gutierrez-Lega nel giugno 2001 a Vienna, durante l’apertura della mostra Unsolved Mysteriefi, organizzata dallo stesso autore di quest’articolo, Klaus Dona.
Quanto segue è l’intervista che Gutierrez ha rilasciato al nostro direttore.
Adriano Forgiane: Può parlarmi del disco genetico?
Jaime Gutierrez: II reperto è nella mia collezione da 35 anni. Con il passare del tempo sono entrato in possesso di altri reperti che sembrano essere in relazione con il disco. Analizzando le pitture rupestri colombiane, ho cominciato a pensare che ne le pitture rupestri erano ciò che gli archeologi dicono, ne che il disco fosse ciò che pensavo. Cominciai a comprendere che vi erano espressi concetti di genetica.
A.F.: Qual è il significato dei disegni?
J.G.: Abbiamo figure simili a rane e uomini, anche figure che raccontano la storia genetica, come le ovaie femminili e gli spermatozoi maschili. Si nota distintamente una sequenza che va dall’embrione della rana, passando per il girino, sino alla rana e infine all’uomo.
A.F.; Cosa si cela dietro il simbolismo della rana?
J.G.: Nelle culture americane, la rana ha un significato simbolico. In alcuni luoghi, alcune tradizioni asseriscono che la rana sia alla base della vita. Gli esperti pensano che ciò sia motivabile dal legame di quest’animale con l’acqua. La rana è l’animale che presenta la maggiore sensibilità alle mutazioni nel proprio ciclo vitale. Alcuni dipinti sulla pietra mostrano l’evoluzione delle dita di una certa quantità di esseri: 3 per la zampa della rana, 4 per le figure raniformi e 5 per le figure umane. Ritengo che si tratti del racconto della storia genetica relativa all’evoluzione mutante che dalla rana porta all’uomo.
A.F.: Lei ha parlato anche di reperti ergonomici associati al disco genetico…
J.G.: Sì, questi strumenti ergonomici mi hanno aiutato a comprendere il modo di pensare di questa cultura. 11 materiale di cui sono fatti è molto resistente, anche se non è difficile da scolpire.
A.F.: Quindi questi oggetti di pietra confermano il significato da Lei attribuito al disco genetico?
J.G.: Sicuramente. Sono stati trovati falli e rane di pietra, elementi genetici, oppure un forcipe e un coltello per incisioni cesaree e una serie di elementi in relazione tra loro e con il disco.
A.F.: Ha idea di quale possa essere la datazione di questi oggetti?
J.G.: È molto difficile datare materiale litico. Ci sono comunque elementi che li separano dalle culture precolombiane conosciute. Quindi, devono essere molto anteriori, perché non vi è la minima relazione tra questi reperti e quelli conosciuti. La sola relazione è con il disco genetico.
A.F.: Lei possiede altri reperti interessanti in suo possesso, pietre che presentano delle strane iscrizioni. Può parlarcene?
J.G.: Sì. Queste pietre sono state trovate nelle vicinanze di Bogotà, insieme a delle altre che sono simili e che presentano disegni incisi. Tale sistema di scrittura è stato comparato con quello di altre trovate a Malta o in Francia, con probabili rapporti di significato con il sanscrito antico, databile a 6.000 anni fa. Questa correlazione dovrebbe quindi aiutarci nella datazione.
Nota: Ergonomia: scienza che studia la realizzazione di oggetti che si adattano alle capacità funzionali della mano umana, in modo da diminuire al minimo il valore di energia spesa per utilizzarli. 

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