"Chi usciva dalla setta doveva morire"

Il rito del branco:” Facevamo colare sangue sulla foto del traditore, poi lo uccidevamo” 
Il pentito Andrea Volpe, interrogato dal p.m. il 17/5/04

Volpe: “… Intendo fare dichiarazioni sull’organizzazione di cui faccio parte, che si può definire come “adoratrice di Satana” e ulteriori dichiarazioni sulla scomparsa di Tollis Fabio e Marino Chiara. Intendo altresì fare dichiarazioni circa coloro che fanno parte dell’organizzazione di cui ho detto e indicare nomi di persone che sono sicuramente al corrente della scomparsa di altri ragazzi…”
“… Il capo di questa organizzazione di cui ho detto sopra era Sapone Nicola. Questa organizzazione è fatta a compartimenti stagni, vale a dire ogni gruppo ha un capo e solo lui ha contatti con altre persone appartenenti all’organizzazione. Nel nostro caso soltanto Sapone potrebbe fare i nomi di chi è sopra di lui. Quando noi della setta ci riunivamo e vi erano novità era il Sapone stesso che ce le comunicava”.
“… Il sacrificio di vite umane era una “prova” richiesta ai componenti del gruppo; Nicola Sapone certamente riceveva ordini da altre persone più grandi di lui, di diverso livello sociale e apparentemente insospettabili”.
“… Il nome del gruppo di mia appartenenza era “Le bestie di Satana” e Ozzy (ossia Paolo Leoni) dovrebbe avere anche un computer in cui sono memorizzate immagini, simboli e messaggi di tipo satanico, in sostanza il nostro codice cifrato. Tutti noi del gruppo avevamo documenti con questo codice cifrato; ma dopo l’assassinio di Fabio e Chiara tutti questi documenti sono stati ritirati. Ora li possiede Ozzy nel computer…”.
ERA VENUTO MENO AL PATTO
“… Sapone aveva deciso di uccidere il Bontade, perché non si era fatto trovare sul posto la notte in cui abbiamo ucciso Fabio e Chiara. Chi “tradiva” o recedeva dal patto di sangue avrebbe dovuto patire con la morte. Questa era la regola (interrogatorio al Gip del 5/6/04)”. “… La setta era solita organizzare riti che si svolgevano qualche volta a casa mia, a Brugherio, dentro una fabbrica abbandonata che si chiama Ristai, oppure a Vignate, nei pressi di una chiesetta (interrogatorio al pm del 5/7/04). Questi riti si facevano sempre di notte e procedevamo in questa maniera: veniva disegnata a terra la stella a cinque punte chiamata ” “Pentacolo”, che orientavamo con precisione con l’aiuto di una bussola. Sulle cinque punte si disponevano le persone più importanti, vale a dire Sapone, il Leoni, Monterosso, Zampollo e Maccione, mentre negli spazi rimanenti si disponevano gli esterni che eravamo io, il Wedra, il Bontade, il Tollis e fuori dal cerchio Massimino Magni ed Alessandro”.
SAPONE HA SGOZZATO FABIO
“… Queste cerimonie erano dei riti di maledizione. Venivano condotti contro persone alle quali volevamo augurare del male. Si prendeva la foto o i capelli o le unghie della persona e poi tutti noi, dopo esserci tagliati, facevamo colare il sangue sugli oggetti indicati pronunciando delle maledizioni. Alla fine bruciavamo sulle candele che avevamo acceso sia la foto sia il resto. Abbiamo fatto questi riti contro il Boutade, Guerrieri, un’amica della Mariangela della quale voi dovreste aver sequestrato una foto nell’abitazione di Golasecca. Se ci fate caso sulla parte posteriore vi è del sangue coagulato a forma di pentacolo. La foto era custodita in una valigetta nera ove pure vi erano delle bustine contenenti peli, capelli o unghie di persone nei confronti delle quali erano stati fati riti di maledizione. Nella stessa valigetta era pure custodito il pugnale con cui io ho inferto le ferite al Tollis e con il quale il Sapone ha poi finito lo stesso Tollis nella buca sgozzandolo. Qualche volta officiavamo questo rito per nostro conto, a casa, però tutti alla stessa ora. I riti collettivi dovevano essere fatti necessariamente con la luna nera. I riti individuali invece potevano essere fatti in ogni momento. Leoni e Sapone erano i più accaniti e i più autorevoli a condurre i riti”.
INTERROGATORIO DI PIETRO GUERRIERI DAVANTIAL GIP IL 5/6/04
“… Al Parco del Sempione si parlava delle persone che davano fastidio e si doveva torturare. Quasi tutti dicevano di massacrare, di terrorizzare, di farla pagare a determinate persone. Eros Monterosso un giorno mi ha detto: “Questa è una setta e da qui non puoi uscire solo che morto”. Da lì ho cominciato ad avere paura di loro. Ma avendo il terrore che potessero fare del male ai miei genitori ho continuato a frequentarli. Quindi i discorsi continuavano con queste storie quà di magia nera, di esoterismo”. “… Andavamo al Midnight, fumavamo, c’erano sempre… anzi cercavamo sempre di avere delle diatribe con altri club di metallari, e questo perché loro non avevano le stesse credenze che avevano le Bestie di Satana. Nei riti di magia nera si usavano candele, capelli, pentagrammi tracciati sui muri, si usava il sangue per fare le offerte e si vedevano tutte queste cose e io ormai stando con loro dovevo…”.
Il gip: Chi sono loro?
“… Sono Eros Monterosso, Mario Maccione, Marco Zampollo, Nicola Sapone, Paolo Leoni (Ozzy), poi c’era un certo Massimino (Magni). Non c’erano ancora Andrea Bontade e Andrea Volpe, quelli erano i primi tempi. Poi c’era… C’erano solo loro perché altri, un certo Mirco Lattanti e una Serena se ne sono andati dal gruppo perché avevano paura”.
PUGNALATA PERCHÉ ERA LA MADONNA
“… Dopodiché sono cominciati questi fatti qui che volevano massacrare la gente così. Hanno cominciato da Chiara una ragazza che chiamavano “troia” perché vedevano in lei la Madonna e cercavano di sodomizzarla, di violentarla, soprattutto Sapone e Leoni e ne facevano un oggetto di desiderio. Mi dicevano che la sodomizzavano. E continuavano i rituali, sempre con la luna nera, poi c’erano dei rituali più che si faceva spostandosi in alcune località. Siamo andati nel bosco di Vignate a fare un rituale, tutti in cerchio. Sono continuate così queste storie”.
“… Dopodiché siamo arrivati al fatto che volevano : far fuori Chiara e Fabio. Ma io non sapevo niente, non riuscivo a capire cosa dicessero. Non ci credevo, mi sembra una cosa finta “.
– Il gip: Quando entra in gioco Fabio?
“… È stato dopo, perché in Chiara vedevano la Madonna”.
– Il gip: Chi parlava di far fuori Chiara e quando si inserisce Fabio?
L’ORDINE DEI DEMONI: AMMAZZATELO
“… Fabio si è inserito perché Mario Maccione diceva di andare in trance, così i demoni parlavano a voce sua e davano gli ordini di cosa fare. Aveva deciso, questo demonio, di far uccidere Fabio, di far uccidere Chiara perché riteneva che fosse lei la Madonna. Hanno inserito Fabio perché avevano paura che potesse parlare. Dopodiché hanno organizzato il tutto…. Dentro c’erano già Maccione, Volpe, Sapone, Monterosso, Leoni, Zampollo, un certo Massimino e Bontade. Parlavamo di questo tutti insieme “.
– Il pm: Dove ne parlavate?
“… A casa di Volpe, altre volte al Midnight o al Sempione. Maccione ripeteva che Chiara era la Madonna e che bisognava ucciderla. Fabio non era molto legato a Chiara ma comunque avrebbe potuto parlare. Maccione ci aveva ordinato, secondo il demonio, di fumare sempre continuamente tutto il giorno e noi così facevamo. Si fumava hashish e marijuana. Dopodiché mi hanno fatto… Mi hanno fatto scavare la buca, ero praticamente un robot”.
“… La sera – mi sembra – del 17 gennaio 1998, dopo due settimane circa che era stata scavata la buca, sono spariti Fabio e Chiara, che sono stati portati via dal Midnight da Volpe, Sapone e Maccione, con la macchina di Volpe, sono stati portati nel bosco. Dopo da quel che dicono loro tre sono stati ammazzati”.
Il gip: Chi lo diceva questo?
CAPELLI, PENTACOLI E LA LUNA NERA
“… Dopo il 17 gennaio lo dicevano Sapone, Maccione e Volpe. Lo dicevano a me, a Monterosso, a Leoni, a Zampollo, a Bontade e Massimino. Erano contenti, gli faceva piacere la cosa. Poi hanno cominciato a stare zitti, a stare più attenti. Però continuavano con i rituali, e io da lì, dopo un po’, verso Pasqua, per un mese li ho evitati perché a Pasqua sono stato male per uso di cocaina, ero stato portato al San Raffaele di Milano. Dopo, da lì un mese dopo, a maggio, ho avuto un’altra crisi per paura di loro perché Maccione, Leoni, Monterosso e Zampollo, una sera, mi – volevano caricare in macchina. Io sono scappato da lì e ho avuto una crisi… “.
“…Chiara non poteva far parte della setta satanica in quanto, pur essendo soggetta ad ogni forma di violenza da parte degli appartenenti al gruppo, era stata identificata come la Madonna. (Interrogatorio al pm del 9/6/04). La decisione di ucciderla è stata comune, di tutto il gruppo e ciò già prima che io entrassi a farvi parte, cioè negli anni 1995/96. Quando ho iniziato a far parte della setta, i membri erano: Maccione, Leoni, Zampollo, Monterosso, Chiara e Fabio, una certa Serena – che è stata la ragazza del Leoni – e un certo Mirko Lattanzio. C’era un’altra ragazza, amica di Serena, di cui non ricordo il nome. Quando sono entrato io era già una setta. Conoscevo – tramite la mia attività di tatuatore – lo Zampollo; poi ho conosciuto il Maccione. Loro mi hanno introdotto, parlandomi di esoterismo, visioni, sedute spiritiche. Eros Monterosso, al Sempione, disse che si trattava di una vera e propria setta e che si sarebbe potuti uscire solo da morti”. 

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