Il Diavolo

Con il termine Diavolo la teologia designa gli spiriti cattivi che nel mondo rappresentano le forze del male. Dal termine greco daimon, che nella mitologia classica si riferisce a esseri intermedi tra gli dei e gli uomini, questi spiriti sono detti anche demoni . Sebbene la loro esistenza sia per i cattolici una verità di fede, la loro origine è discussa . Si pensa comunemente che Dio, dopo avere creato gli angeli tutti puri e buoni, li abbia sottoposti ad una prova : alcuni ne uscirono vincitori, altri invece, i diavoli appunto, si eressero contro dio e furono perciò condannati ai supplizzi dell’inferno . Questi obbediscono a un capo detto il Diavolo, Satana (cioè “tentatore”), Lucifero (“brillante”), Belial (“grande male”), Belzebù (“signore delle mosche”), Principe, Maligno ecc. Perduta la Grazia Divina, i Diavoli hanno parzialmente conservato i doni della loro natura angelica, superiore a quella umana, e sono quindi capaci di esercitare il loro influsso sul mondo sia tentando gli uomini e sforzandosi di portarli verso il male, sia per mezzo della ossessione o della possessione diabolica, con cui possono produrre un profondo turbamento nelle facoltà umane ; hanno pure potere sulla natura materiale e possono compiere prodigi.
Il protestantesimo ortodosso conserva invece la dottrina della personalità di Satana Lutero aveva una concezione molto realistica del potere fisico del Diavolo, mentre Calvino era su questo punto assai più riservato. Il protestantesimo liberale relegò invece Satana nel regno dei simboli.
Nelle credenze medievali e nel folclore moderno, che in buona parte si può far risalire a quelle, il Diavolo (o i diavoli perché essi sono in numero immenso, e affollano il mondo e l’inferno) ha una parte di grande rilievo. Esso è innanzitutto il tentatore : sa usare ogni sorta di astuzie per eludere l’attenzione o i sospetti degli uomini, a cui può rappresentarsi sotto l’aspetto di una bella donna. di un bambino innocente, di un animale (un ariete o un cane nero), persino di un frutto invitante. La sua opera è particolarmente temibile quando i sensi sono offuscati, come all’avvicinarsi del sonno o nel momento dell’agonia. Tuttavia la malvagità del Diavolo si manifesta anche in altri modi : egli fomenta le guerre, a lui sono dovute le grandi catastrofi naturali, le epidemie, tutto ciò insomma che spinge l’uomo alla disperazione e quindi alla perdita della fede.
Analogamente, egli tormenta ed esaspera in ogni modo singole persone, con inganni e scherzi crudeli e ininterrotti (ossessione diabolica) ; può anche penetrare in una persona vivente, inducendola a comportarsi in modo strano e turpe (possessione). Il diavolo può persino sostituirsi nascostamente allo spirito di un malvagio, al momento della sua morte, animandone il corpo e continuandone le opere nefande, mentre l’anima è già piombata all’inferno. Tuttavia il diavolo può essere costretto, ad abbandonare la sua vittima mediante l’esorcizzazione (o più semplicemente ricorrendo all’aglio e al sale per cui egli ha un’incoercibile avversione), o per intervento di una persona di santa vita : così i santi possono imprigionare il Diavolo e costringerlo ai propri voleri. Si racconta che ad esempio , che il Diavolo spezzo una ruota del carro su cui viaggiava Bernardo di Chiaravalle : questi costrinse il Diavolo a trasformarsi in ruota e proseguì il viaggio. Del resto anche i maghi per mezzo di formule di evocazione possono far apparire i Diavoli ed obbligarli a compiere ogni sorta di servigi, o chiuderli, come si dice facesse Paracelso, per impedir loro di nuocere, in una bottiglia, secondo una credenza di origine classica. Il Diavolo è dotato di grande intelligenza, di grande dottrina in ogni scienza, e inoltre di forza enorme. Per questo gli vennero attribuite dalla legenda molte costruzioni antiche (come il vallo d’Adriano o come il Dolem, o ponti molto arditi, ecc.) che si dicevano edificate dal Demonio in una sola notte ; analogamente alla sua opera si faceva risalire l’origine di profonde voragini, spostamenti di massi erratici e cose simili. Nelle letterature popolari, solo una persona, il contadino, è tanto furba da riuscire ad ingannare il Diavolo e ottenere i servigi senza la terribile contropartita della dannazione eterna che attende chi stringe il patto con il Diavolo : firmato con il sangue, questo patto permette di ottenere ricchezze, onori, gloria contro la cessione della propria anima. La credenza è di origine medievale, ma si diffuse enormemente nei secoli successivi e fu alla base dei processi per stregoneria. Al Diavolo viene anche attribuita una famiglia : egli ha una moglie, una madre, talvolta una nonna che nelle favole sono rappresentate come bonarie donne che cercano di mettere riparo alla malvagità del loro congiunto. Del resto, le streghe sono le concubine del Diavolo, che può anche innamorarsi nel vero senso della parola. Da questo connubio possono nascere dei figli, spesso deformi e mostruosi, ma talora invece splendidi di bellezza, di forza, di dotti intellettuali : tale origine venne attribuita a personaggi leggendari, quali il Mago Merlino e Roberto il Diavolo, o storici come Ezzelino da Romano. Figlio del Diavolo sarà anche l’Anticristo, che potrà attingere, per rendere più agevole la propria sacrilega opera, alle immense ricchezze che il Diavolo ha accumulato sotto terra.
Iconograficamente ignoto all’arte paleocristiana, il tema del Diavolo ebbe un notevole sviluppo nel medioevo, soprattutto nella decorazione dei capitelli. Il Principe dei Demoni è raffigurato negli aspetti più vari e fantastici : di serpente, talora come testa umana ; di drago, di orso, di lupo, scorpione, gufo e leone. Tuttavia più frequente è la raffigurazione del Diavolo in forma umana, orrida e terrificante. Nudo, mostruoso, dai tratti bestiali, ha spesso piedi di capra e tre volti dalle ripugnanti sembianze, spinte sino al grottesco : suoi colori preferiti il nero, il rosso e il verde. Dal rinascimento in poi la rappresentazione del Diavolo si fece meno bestiale, si umanizzo’, riacquistando, per così dire, la dignità iconografica degli angeli ribelli. 

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