Chi è il Diavolo?

di Sergio Conti
La prima immagine che sorge alla mente, alla parola “demonio”, è quella di un essere faunesco, mezzo umano e mezzo caprone, con una lunga coda mobile e prensile, con una testa bicornuta, dal volto affilato, che termina in un pizzo sottile e arricciato all’insù, dall’espressione sardonica e malvagia. E’ l’immagine, cioè, che l’agiografia cristiana ci ha tramandato di Satana, il Diavolo, il tentatore, che si adopera, nemico invisibile, per la perdizione dell’uomo. Ma il concetto di dèmone (da cui demonio, dal tardo latino daemonium) è assai più vasto e dilatato. E’ un termine che deriva dal greco dàimon=essere appartenente alla divinità. Con questo termine venivano definiti tutti gli spiriti non incarnati, che erano suddivisi in buoni, malvagi e neutri. Ne abbiamo esempio nelle mitologie greca e romana, le quali, proponendo un nume all’origine di ogni manifestazione naturale, interpretavano il mistero stesso della Natura. Nel mito romano, per esempio, i Lari e i Penati, erano dèmoni benefici.
Questo del dèmone è un concetto che affonda le sue radici nella notte dei tempi. Non vi è teogonia o religione, fin dalle più lontane e primitive, che non contempli l’idea dei demoni. Quasi tutte le tradizioni fanno risalire la loro esistenza a prima della creazione dell’uomo. L’ebreo Aben Estra stabilisce la loro comparsa nel secondo giorno della Creazione.
In Persia vengono chiamati Ginn e, secondo quella mitologia, sono descritti come esseri più leggeri dell’aria, creati da una specie di fuoco senza fumo, che abitavano la Terra molto prima della comparsa dell’uomo, Burloni, capricciosi, suscettibili, dispettosi, capaci di generosità e cattiverie ugualmente imprevedibili, sono assai vicini al concetto che si ha nella tradizione occidentale (e particolarmente nord-occidentale), dei folletti, geni, elfi ecc.
Di dèmoni si parla anche nel Mahabharata (IV sec. a.C.), testo sacro che raccoglie religione, filosofia e mitologia induistica, che può essere considerato la Bibbia indiana.
Nell’Avesta, che è complesso dei libri sacri persiani, si parla di 72 Ginn, che influenzando i segni zodiacali interferiscono sia benevolmente che maleficamente, sulle vicende degli uomini.
Anche nel Corano si parla di Ginn, designandoli come spiriti che popolano la Terra e influiscono, ora in bene, ora in male sulla vita degli uomini. Maometto ne parla come di diavoli reprobi o convertiti. Socrate sviluppò in senso filosofico il concetto di dèmone buono (demone socratico) e identificò in quello spirito o voce interiore, che agisce nella coscienza dell’uomo, pronto a dare consigli e a impedire azioni sbagliate. In questo caso non si tratta di una personificazione spirituale, bensì di un senso intimo e personale, una forma d’intuizione della morale e della giustizia, che egli non fa scaturire da uno spontaneo impulso dell’uomo, ma lo trasferisce al di sopra dell’individuo, quale emanazione dei Dei.
Nella tradizione ebraica e cristiana con demonio si intende invece riferirsi esclusivamente allo spirito maligno. I dèmoni (o demoni) formano la legione degli angeli ribelli a Dio che, con la sconfitta inflitta dall’arcangelo Michele a Lucifero, furono precipitati con lui nell’inferno. Demonio è sinonimo di Diavolo, simbolo del male al quale è attribuita anche , fra l’altro, la funzione di guardiano dell’inferno e ministro della Giustizia Divina, nel punire le anime dei dannati.

Questo coacervo di leggende, tradizioni, superstizioni, credenze, miti, teogonie, che hanno in varia e disparata maniera proposto la figura del dèmone, ha dato luogo al costituirsi di quella disciplina di studio che viene chiamata demonologia, indagine che, nel contesto della storia delle religioni, approfondisce l’esegesi e la ricerca sulle credenze intorno ai dèmoni, a qualsiasi categoria appartengono. Anche nella religione cristiana, nella quale la figura del Diavolo è un coinvolgente e determinante elemento, si fanno approfonditi stufi demonologici.
Il temine Diavolo deriva dal tardo latino diabolus, che a sua volta discende dal greco diabolos, che significa: calunniatore, dal verbo diabàllo=gettare attraverso, calunniare. Fu usato nel greco cristiano per tradurre l’ebraico satan=contraddittore, oppositore, separatore (Satana infatti è l’oppositore che contraddice io e che tenta costantemente di separarlo dall’uomo). Nel Vecchio Testamento è colui che disturba le relazioni tra Dio e gli uomini; una forza demoniaca distruttrice, che vuole strappare a Dio i suoi figli prediletti. E’ il diavolo tentatore di Eva, il corruttore dell’uomo; è un’antagonista di Dio, addirittura il capo di un regno avverso a quello Divino. La figura del diavolo appare spesso nell’apocalittica midrashica (che è una esegesi biblica di carattere omiletico) e nel giudaismo postesilico (cioè nell’espressione teologica giudaica sviluppatasi dopo l’esilio in Egitto).
Satana viene spesso considerato capo dei dèmoni e talvolta è identificato con Bellal, demone adorato dai Fenici della città di Sidone, che è descritto come il più dissoluto e vizioso spirito infernale. La demonologia lo pone fra i re dell’inferno. Si ritiene che sia stato creato subito dopo Lucifero e che trascinasse la maggior parte degli angeli alla rivolta. Fu tra i primi ad essere precipitato, con Lucifero, dal cielo.
Un altro demonio, con il quale Satana viene talora identificato è Sammael, più comunemente chiamato Asmodeo. E’, nella esegesi demonologia, demonio distruttore, seminatore di orrore e di dissipazioni. Alcuni vi individuano il serpente che sedusse Eva. Gli Ebrei, che lo chiamavano Asmodei, lo consideravano un principe infernale. Wirus, compilatore della struttura della Corte infernale, lo definisce un re degli inferi forte e possente.

Come si vede ancora oggi, si discute a livello teologico dell’esistenza o meno del Demonio. Ma se questo può coinvolgere gli interessi di esegeti e ricercatori di alto livello, resta pur sempre, nel profondo dell’animo umano, quel senso di arcano timore che desta ogni manifestazione che abbia colore demoniaco. Attraverso i miti e le tradizioni religiose è stata trasmessa un’immagine terrifica dei demoni. Vengono loro attribuiti gli aspetti più spaventevoli e le forme più mostruose, mentre è costantemente suggerita la loro instancabile azione malefica nei confronti dell’umanità. Dalle più disparate credenze, dalle più lontane leggende, sono confluiti ad arricchire l’esercito dei dèmoni le più strane “personalità” che hanno creato, con una miriade di mostri assurdi e contraddittori, quella Corte Infernale che i demonologhi hanno addirittura ordinato in precise gerarchie e attribuiti. Con questo mondo, la cui presenza si fa sentire nei recessi della psiche umana ove si annidano gli ancestrali timori, che hanno nutrito da sempre le ansie profonde dell’uomo, si può entrare in contatto attraverso i sortilegi magici, le evocazioni e le pratiche negromantiche. La superstizione, nei secoli passati ha dato largo credito a tali credenze e l’essere umano si è sempre sentito facile preda di queste forze oscure e sconosciute, e ancora oggi permangono le tracce psichiche di questi antichi terrori.
La nomenclatura dei dèmoni è vastissima, e la demonologia ne ha ordinate le file, stabilendo ordini e categorie di demoni, ma non è stato solo questo il compito di questa disciplina, compito che potrebbe sembrare, a prima vista, un aspetto storico folcloristico di una ricerca letteraria. La demonologia, al di là di questo, ha aperto la strada a ricerche di esegesi religiosa, affrontando problemi e tematiche coinvolgenti e profonde, nell’interpretazione dei veri contenuti etici e teologici della figura del Demonio. 

Torna a indice Diavolo

Contatta Ismaell
 
Per ogni problema la giusta soluzione. Contatta Ismaell per richiedere la consulenza necessaria a risolvere ogni tuo problema.