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Riceviamo dall’amico L.B. e volentieri pubblichiamo il suo piccolo studio
Una domanda che tutti si pongono è: Cosa accade dopo la morte? Dove si va quando si muore? L’anima, il cielo, l’inferno… cosa c’è di vero? Nel corso dei secoli l’uomo ha cercato di darsi delle risposte cercando nella filosofia e nelle tradizioni religiose, nel tentativo di sottrarsi al timore generato da quegli interrogativi.
In questo studio daremo brevemente uno sguardo alle principali idee umane e religiose su questi argomenti, e infine vedremo cosa dice la Bibbia in proposito.
SECONDO GLI ATEI
Gli atei (coloro che non credono nell’esistenza di Dio) affermano che l’uomo non è altro che un animale. Essi negano che vi sia un’anima che sopravvive al corpo e perciò ritengono che dopo la morte non vi sia nulla. Essi credono che la morte sia la fine totale e irrimediabile della vita dell’individuo, e che la vita vada quindi vissuta fintanto che dura, o per un ideale comune o per il piacere egoistico.
SECONDO I CULTI DI PROVENIENZA ORIENTALE
Altri, andando all’altro estremo, credono nelle più disparate forme di spiritualità orientale – in particolare nella teoria della reincarnazione (di cui esistono le innumerevoli varianti dei buddisti, induisti, sikh, giainisti, esoteristi, ecc.), e in una grande energia cosmica impersonale che pervade tutto e tutti. Morire è per loro il passaggio da un’esistenza terrena a un’altra. L’anima continua a passare attraverso una lunga catena di reincarnazioni, cioè a reincarnarsi in altri esseri umani finché non ha raccolto tutte le conseguenze delle proprie azioni.
SECONDO LE RELIGIONI AFRICANE
Le religioni tradizionali africane insegnano che i morti continuano a intervenire nella vita dei discendenti sotto forma di “spiriti protettori”. I bambini, gli “anormali”, e i morti di morte violenta sono invece esclusi da questo ruolo, e rimangono degli spiriti vaganti e pericolosi.
SECONDO L’EBRAISMO
La religione Ebraica si basa sull’Antico Testamento (i primi 39 libri della Bibbia), e insegna che vi sarà la risurrezione di tutti gli esseri umani dopo il Giudizio finale da parte di Dio. L’Ebraismo insegna che quando si muore, l’anima lascia il corpo e raggiunge tutte le altre anime che riposano nello Sheol (il soggiorno dei morti, o Ades).
SECONDO L’ISLAM
Anche la religione Islamica – che, lo ricordiamo, fu basata parzialmente sull’Ebraismo – insegna l’esistenza dell’anima, e l’esistenza di un giorno destinato al Giudizio finale (chiamato “l’ultimo giorno”). L’Islam insegna che chi non crede in Allah è destinato all’inferno; chi invece è stato sufficientemente giusto potrà contemplare Allah.
SECONDO ALCUNI CULTI MODERNI
Alcune sette pseudocristiane come i Testimoni di Geova insegnano a non credere nel cielo e nell’inferno, e fondono il concetto di paradiso con quello di vita terrena.
Il loro pensiero è che i morti che saranno stati sufficientemente giusti, un giorno ricominceranno a vivere “una nuova vita su una terra paradisiaca” (in questo mondo).
Per sostenere quest’idea prendono il verso biblico di Giovanni 5:28,29. Ma cosa dice in realtà questo verso? Niente di tutto questo. Gesù dichiara semplicemente che tutti i morti risusciteranno, e fa solo due distinzioni: alcuni risusciteranno in “risurrezione di vita” (la vita eterna con Dio), e gli altri in “resurrezione di giudizio” (il giudizio finale descritto in Apocalisse 20:11 e seguenti).
I Testimoni di Geova affermano anche che l’inferno non esiste. Essi dicono che nella Bibbia non si parla di un inferno di fuoco, e che una volta morti si torna soltanto alla polvere, all’inesistenza; chi sarà ritenuto degno potrà invece vivere sulla terra.
La verità è che il Signore Gesù Cristo parlò più dell’inferno che del cielo, e ha detto con chiarezza che l’inferno è come una fornace ardente (Matteo 13:49-50), un fuoco inestinguibile (Marco 9:42-48) ed eterno (Matteo 18:8).
SECONDO IL CATTOLICESIMO
Il Cattolicesimo, rifacendosi in parte alla Bibbia ma anche, purtroppo, in larga misura alle tradizioni religiose romane, insegna che quando si muore esistono tre destinazioni possibili per l’anima del defunto: paradiso, inferno, e purgatorio (la Bibbia invece parla soltanto dei primi due, e ammette due sole condizioni possibili per i defunti: salvati, e non salvati).
Secondo la chiesa cattolica, il purgatorio è un luogo di tormento dove vanno coloro che muoiono in grazia, a espiare la pena dovuta per i loro peccati. I parenti che vogliono aiutare un defunto a uscire del purgatorio possono rivolgersi alla chiesa cattolica, la quale effettuerà una messa di suffragio per “aiutarli”. Ancora più efficace sarebbe la messa offerta sull'”altare privilegiato”, che avrebbe il potere di fare uscire subito l’anima dal purgatorio.
Il Cattolicesimo inoltre, come certe religioni africane, insegna che i defunti ci ascoltano e ci aiutano, e che vanno pregati. La Bibbia insegna invece che i morti non sono in grado di fare niente di tutto questo, e vieta di rivolgersi a loro.
Vediamo ora cosa insegna la Bibbia (e quindi il Cristianesimo biblico).
COSA DICE LA SACRA BIBBIA
Fin dai tempi del primo uomo e della prima donna, il mondo fu separato da Dio. E’ stato il peccato a causare questa separazione. L’unica cosa infatti che ci separa da Dio e che porta alla morte spirituale è il peccato: perché “il peccato ci ripaga con la morte (spirituale)” (Romani 6:23). Cosa succede allora quando moriamo? La risposta è semplice: l’uomo ha un corpo materiale (quello fisico) e anche un corpo spirituale (lo spirito), ma l’unica cosa eterna è lo spirito. Il corpo muore e torna ad essere polvere, ma lo spirito rimane in eterno.
Il vero dilemma allora è questo: dove andrà il mio spirito dopo che il mio corpo fisico muore? Se il mio spirito è eterno, dove passerò il resto dell’eternità: con Dio, o separato da Dio? Esistono 2 casi:
1) Senza il peccato.
Se al momento della mia morte sono senza peccato vuol dire che sono unito a Dio nello spirito, non c’è più alcuna separazione. Se sono unito a Dio nello spirito, quando il mio corpo muore, il mio spirito andrà direttamente da Dio ed io vivrò per l’eternità con Lui. Senza il peccato, io ho accesso alla presenza di Dio per sempre. Questa è la vita eterna, il poter vivere con Dio eternamente, insieme a Lui.
2) Con il peccato.
Se invece quando muoio sono nel peccato, io non sono unito a Dio nello spirito e non posso riconciliarmi con Lui. Il peccato mi separa da Dio (“Le vostre iniquità hanno scavato un abisso fra voi e il vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere il suo volto così che non vi ascolti.” Isaia 59:2) e non mi permette di vivere con Lui, perché Dio è Santo e non può convivere con il peccato. Morendo nel peccato, sono costretto a vivere per l’eternità separato da Dio.
Se l’unica cosa che ci ostacola dall’avere comunione con Dio ed ottenere la vita eterna è il peccato, come facciamo a liberarcene? Non c’è lavoro o opera religiosa o sacrificio che tu possa fare per ripulirti dal peccato. Solo una persona può farlo: Gesù Cristo. Dio ha mandato suo Figlio Gesù per cancellare il nostro peccato e per riconciliarci con Dio. “E’ stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.” II Corinzi 5:19. Dio ha dovuto mandare il Suo unico Figlio, che non aveva conosciuto peccato, a morire per noi, perché noi potessimo riunirci a Lui. “Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui la giustizia di Dio.” II Corinzi 5:21 E’ solo tramite il sacrificio perfetto di Gesù che noi ridiventiamo vivi nello spirito e riprendiamo ad avere comunione con Dio, la stessa che aveva Adamo nell’Eden prima di peccare. La Bibbia dice che “tutti hanno peccato” Romani 3:23, e che “il salario del peccato è la morte, ma il dono gratuito di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù.” Romani 6:23.
Gesù ha pagato il prezzo che noi dovevamo pagare la morte per il nostro peccato, per darci la Sua vita e renderci liberi. Gesù ha pagato per il peccato di ognuno di noi sulla croce e se tu credi e accetti questo sacrificio personalmente nella tua vita, anche tu sarai riconciliato con Dio ed il tuo spirito rincomincerà a vivere.
Nicodemo, un religioso dei tempi di Gesù, gli pose una domanda e “Gesù gli rispose: In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio. Nicodemo gli disse: Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere? Gesù rispose: In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato da carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: “Bisogna che nasciate di nuovo”. Giovanni 3:3-7
Gesù gli aveva spiegato la chiave della vita eterna, la rinascita dello spirito. Se il tuo spirito era morto a causa del peccato, accettando Gesù come Signore e Salvatore, Gli hai dato modo di prendere su di Sé il tuo peccato e di riunirti a Dio nello spirito (non sei più separato da Lui a causa della morte spirituale, ma rinasci nello spirito ed inizi ad avere comunione con Lui). Quello che ha fatto Gesù sulla croce è il “grande scambio”. Gesù è morto per i miei peccati e mi ha dato la Sua vita: ha scambiato la mia natura peccaminosa e la mia separazione da Dio con la Sua natura divina per darmi comunione con Dio. Infatti, quando noi nasciamo di nuovo, acquistiamo subito la coscienza e la conoscenza che Dio c’è e che noi siamo in comunione con Lui. Gesù è l’unica persona che è morta per pagare il prezzo del nostro peccato. La domanda è: tu Lo vuoi accettare e fare questo scambio con Lui per riconciliarti con Dio che ti ama? Oppure preferisci morire con i tuoi peccati sulle spalle e vivere un’eternità separato da Lui in spirito? Se non hai ancora preso una decisione per Gesù, prendila oggi! La Bibbia dice che “Oggi è il giorno della tua salvezza” (Ebrei 3:15). Oggi è il giorno giusto per dare i tuoi peccati ed i tuoi pesi a Gesù ed essere riconciliato con Dio. E’ solo un atto di fede con cui tu riconosci che hai bisogno di Lui, perché tolga il peccato dalla tua vita, per farti incominciare una vita nuova con Dio. E’ una decisione che prendi con tutto il tuo cuore: da questo momento seguirai Dio e permetterai che Lui guidi e si occupi della tua vita.
PASSI PER LA SALVEZZA
1) RICONOSCERE CHE GESU’ E’ L’UNICA VIA PER LA SALVEZZA
Devi riconoscere nel tuo cuore che solo Gesù è morto per togliere i tuoi peccati e ne ha pagato il prezzo col suo proprio sangue. “E invece una volta sola ora, nella pienezza dei tempi, è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso.” Ebrei 9:26
Nessun altro essere vivente ha mai offerto la sua vita per salvare l’umanità come ha fatto Gesù. Tanti “profeti” e uomini che si auto-proclamavano “Dio” hanno cercato di indicare tante strade lungo le quali camminare per migliorarsi o arrivare al Paradiso, ma solo una persona è morta per te! Solo una persona ha preso su di sé il tuo sbaglio e il tuo peccato che ti separava da Dio e ti ha donato la vita eterna come un dono da ricevere. “In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati.” Atti 4:12 Molti affermano che tutte le religioni sono buone e che tutte portino a Dio, ma la Bibbia è molto chiara su questo punto: “Gesù disse: Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. Giovanni 14:6 “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”. Giovanni 3:16
2) RICONOSCERE CHE TU HAI PECCATO E CHE SEI PRIVO DELLA GLORIA DI DIO
“Che dire dunque? Noi siamo forse superiori? No affatto! Perché abbiamo già dimostrato che tutti, Giudei e Greci, sono sottoposti al peccato, com’è scritto: Non c’è nessun giusto, neppure uno”. Romani 3:9-10
Per essere salvato hai bisogno di riconoscere nell’intimo che Gesù è l’unica salvezza, e che hai bisogno di questa salvezza perché anche tu sei nel peccato. “…tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” Romani 3:23
“Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi.” 1 Giovanni 1:8-9
3) RICONOSCERE CHE IL PECCATO TI PORTA ALLA MORTE, ALLA SEPARAZIONE DA DIO
Se vuoi riconciliarti con Dio, devi accorgerti che il peccato ti separa da Lui e che hai bisogno che Gesù prenda il tuo peccato su di sé per purificarti e darti una nuova vita.
“…perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.” Romani 6:23
“E’ stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.” II Corinzi 5:19
4) RAVVEDERSI DAL PROPRIO PECCATO
Avendo coscienza del peccato, puoi pentirti e chiedere aiuto a Dio. Egli è misericordioso e pronto a perdonarti e ad amarti con tutto il cuore. “Dio dunque, passando sopra i tempi dell’ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano…” Atti 17:30
“Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento.” II Pietro 3:9
5) CREDERE IN GESU’ CRISTO
Dopo esserti pentito, appropriati di quello che Gesù ha fatto per te sulla croce ed inizia una nuova vita con Lui. Dopo aver confessato il tuo peccato, credi che Gesù è morto per te e che ti ha liberato. Confessa che credi in Lui e che vuoi incominciare una nuova vita con Dio.
“…perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati”. Romani 10:9-10
La parola “conversione” deriva dal greco “metanoia” ed esprime sempre un movimento che coinvolge tutto l’uomo: un capovolgimento. La conversione è la grazia, concessa all’uomo in Gesù Cristo, di potersi allontanare dal male e volgersi verso Dio.