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Peculiare forma egizia dell’antichissimo simbolo della croce. Il disegno della croce ansata sintetizza l’idea di un perenne fluire che ritorna in se stesso. La saggezza egizia, fece di questo simbolo segnacolo, il simbolo della vita eterna. e’ anche simbolo distintivo di colui che ha saputo varcare la soglia che separa il mondo profano dalle sfere dei superiori stati di coscienza. superiori.
Ank in avorio
Ank in legno
Ank cerimoniale
Anche nell’antico Egitto credevano al malocchio. Si forgiavano allora degli occhi, generalmente in metallo prezioso (oro o argento) che avevano la funzione di respingere tutti quegli sguardi che potevano nuocere. Di seguito alcuni esempi.
Generalmente monopolio dei Faraoni, su cui veniva scritto il loro nome, il Cartiglio divenne uso comune tra le persone ed in pratica rappresentava la propria carta di identità. Sul cartiglio, oltre che al nome si potevano immettere il nome di qualche divinità protettrice a mo’ di propiziazione. Divenne così accantonata l’idea del nome che venne sostituito da quello della divinità diventando di fatto una protezione attiva.
L’immagine del Faraone – che era considerato un dio – era molto spesso portata addosso come protezione. Essa doveva dare, a chi la indossava, la forza, la potenza, il successo e la fama.
Lo scarabeo, per gli antichi egizi, e per molti ancora oggi, è un potente amuleto-talismano che porta fortuna e abbondanza. Per attivare la sua forza però, chi lo forgia deve incidere una formula magica sulla pancia dello scarabeo, altrimenti questi sarà un inutile oggetto. Nell’Egitto turistico, non è difficile trovare falsi scarabei, che dal punto di vista esoterico non hanno alcun valore. Controllare pertanto, che abbia sempre incisa la formula magica sul suo addome.
Scarabeo gigante con la sua formula
Scarabei veri con formule
Chi coltivava il culto dei morti, non essendoci allora le fotografie, usava conservare un ricordo del loro caro forgiando con dell’argille una statuina all’interno della quale ci metteva un composto organico del morto. Cucinata, la statuina veniva portata addosso e riservata al culto dei morti.
Statuine di gente comune
Statuina di generale egiziano morto in battaglia. Al posto del volto si è preferito il muso di un leone, simbolo della forza e del coraggio dimostrato in vita.
Statuetta funeraria per casa
Una consuetudine tra la popolazione egiziana più povera, era quella di farsi da soli o sotto la guida di qualche mago, dei talismani in terracotta. La prerogativa di questi oggetti esoterici, era che durante l’impasto, venivano immesse parti della persona su cui il talismano doveva operare (tipo capelli, unghie, stoffa) o in mancanza di ciò, si scriveva su di un papiro il nome della persona e, il papiro veniva consacrato con particolari riti propiziatori e poi impastato.
Nella magia egizia, non poteva assolutamente mancare il Talismano, oggetto considerato anche allora portatore di energie benefiche ed ausiliarie. Di seguito alcuni talismani che fuori dubbio emanano un fascino particolare.
Peculiare forma egizia dell’antichissimo simbolo della croce. Il disegno della croce ansata sintetizza l’idea di un perenne fluire che ritorna in se stesso. La saggezza egizia, fece di questo simbolo segnacolo, il simbolo della vita eterna. e’ anche simbolo distintivo di colui che ha saputo varcare la soglia che separa il mondo profano dalle sfere dei superiori stati di coscienza. superiori.
Ank in avorio
Ank in legno
Ank cerimoniale
Anche nell’antico Egitto credevano al malocchio. Si forgiavano allora degli occhi, generalmente in metallo prezioso (oro o argento) che avevano la funzione di respingere tutti quegli sguardi che potevano nuocere. Di seguito alcuni esempi.
Generalmente monopolio dei Faraoni, su cui veniva scritto il loro nome, il Cartiglio divenne uso comune tra le persone ed in pratica rappresentava la propria carta di identità. Sul cartiglio, oltre che al nome si potevano immettere il nome di qualche divinità protettrice a mo’ di propiziazione. Divenne così accantonata l’idea del nome che venne sostituito da quello della divinità diventando di fatto una protezione attiva.
L’immagine del Faraone – che era considerato un dio – era molto spesso portata addosso come protezione. Essa doveva dare, a chi la indossava, la forza, la potenza, il successo e la fama.
Lo scarabeo, per gli antichi egizi, e per molti ancora oggi, è un potente amuleto-talismano che porta fortuna e abbondanza. Per attivare la sua forza però, chi lo forgia deve incidere una formula magica sulla pancia dello scarabeo, altrimenti questi sarà un inutile oggetto. Nell’Egitto turistico, non è difficile trovare falsi scarabei, che dal punto di vista esoterico non hanno alcun valore. Controllare pertanto, che abbia sempre incisa la formula magica sul suo addome.
Scarabeo gigante con la sua formula
Scarabei veri con formule
Chi coltivava il culto dei morti, non essendoci allora le fotografie, usava conservare un ricordo del loro caro forgiando con dell’argille una statuina all’interno della quale ci metteva un composto organico del morto. Cucinata, la statuina veniva portata addosso e riservata al culto dei morti.
Statuine di gente comune
Statuina di generale egiziano morto in battaglia. Al posto del volto si è preferito il muso di un leone, simbolo della forza e del coraggio dimostrato in vita.
Statuetta funeraria per casa
Una consuetudine tra la popolazione egiziana più povera, era quella di farsi da soli o sotto la guida di qualche mago, dei talismani in terracotta. La prerogativa di questi oggetti esoterici, era che durante l’impasto, venivano immesse parti della persona su cui il talismano doveva operare (tipo capelli, unghie, stoffa) o in mancanza di ciò, si scriveva su di un papiro il nome della persona e, il papiro veniva consacrato con particolari riti propiziatori e poi impastato.
Nella magia egizia, non poteva assolutamente mancare il Talismano, oggetto considerato anche allora portatore di energie benefiche ed ausiliarie. Di seguito alcuni talismani che fuori dubbio emanano un fascino particolare.